Terremoto: compassione, comprensione e fiducia…
di Fausto Carotenuto
7 morti, 4000 sfollati. Edifici distrutti… Cosa rimane?
Tanto dolore, macerie, fango: la scena di tutti i terremoti purtroppo…
Ma soprattutto una grande onda di paura, che si alimenta ad ogni scossa successiva…
Paura per i propri cari, paura per se stessi, paura per il proprio lavoro… per la propria vita. Paura di non sapere come va a finire.
Care sorelle e fratelli delle zone del terremoto, vorremmo abbracciarvi uno per uno e dirvi:
“Non avere paura… tutto quello che capita ha un senso preciso.. ci manda in una certa direzione.. di riflessione, di revisione in quello che potevamo e che possiamo fare meglio… con più amore. Non ci lasciamo intimorire e abbattere. Ricominciamo a costruire… Andrà bene se ci metteremo amore e consapevolezza.”
Nulla avviene per caso, nemmeno il dolore… Ogni esplosione di dolore elimina le sovrastrutture, e in qualche modo aiuta a rivedere le nostre priorità. A lasciare più facilmente quello che non è veramente importante. E a rimettere al centro della nostra vita le cose che contano veramente: gli affetti familiari, l’amore, le amicizie vere, le tante cose buone che si possono fare per gli altri intorno a noi…
“Non avere paura! Anche se proprio non sembra… va tutto bene”