TAV – il cantiere dell’odio fa un salto di qualità preoccupante
di Fausto Carotenuto
Un gruppo di ragazzi attacca di notte il cantiere della Tav in Val di Susa con bombe molotov bombe carta e “perfino” bengala da botti di Capodanno.
Il giudice Caselli parla subito di “salto di qualità preoccupante: si è assistito a una vera azione di guerra. Un’azione militarmente organizzata nei dettagli…”
E il Vice-Presidente del Consiglio Alfano convoca subito a Torino un consiglio di guerra-sicurezza, mentre un incontro con la cittadinanza sulla TAV viene cancellato. E il consiglio decide ulteriori misure di militarizzazione della Valle. Oltre all’accelerazione dei processi per la realizzazione della TAV.
Ecco, ci siamo: facinorosi mascherati compiono una azione che non serve a niente, se non a sollevare la tensione e a fornire il destro al nuovo governo per prendere delle misure ulteriori di assedio e controllo militare della Valle.
Ha ragione Caselli: è un salto di qualità preoccupante… ma nella direzione di una spirale di violenza che porti alla repressione.
Ragazzi inesperti e mal consigliati, come al solito, si prestano ad una strategia della tensione il cui fine è quello di eccitare gli animi, di far passare come dei violenti fuorilegge coloro che si oppongono alla TAV e di creare un clima di emergenza che faciliti le misure forti per spegnere il dissenso. Anche quello pacifico.
Purtroppo questo governo gode di una maggioranza tale governata da poteri oscuri da prevedere che non avrà alcun ostacolo interno a qualsiasi azione – anche le peggiori – contro i valsusini.
Cosa fare?
I valsusini hanno dato un grande esempio di protesta civile, di mobilitazione delle coscienze e di tutta la popolazione con forme di dissenso che hanno in questi anni aiutato la stessa consapevolezza della Valle a crescere, ottenendo con questo un risultato bellissimo. Che non si facciano coinvolgere dal teatrino della violenza e dell’emergenza. Che trovino forme sempre nuove, pacifiche ma efficaci, di espressione della loro libertà di poter vivere in una valle che non venga ulteriormente devastata.
Che anche i torinesi, i piemontesi, gli italiani tutti si stringano intorno a questa meravigliosa popolazione scelta come capro espiatorio dai poteri di manipolazione. Se verrà percepito l’isolamento dei valsusini, sarà più facile reprimerne le giuste aspirazioni.
Che si facciano manifestazioni non violente di appoggio deciso e chiaro alle ragioni notav, per non lasciarle ai violenti ed alla reazione militare repressiva dello Stato. Che la Torino radical-chic si svegli e difenda apertamente ed in modo chiaro le sacrosante ragioni dei valligiani.
Sarebbe anche auspicabile che i valsusini facessero una massiccia manifestazione contro l’uso della violenza e per isolare chi sta tentando di coinvolgerli in una spirale che vuole farli passare dalla parte del torto.
Vedi i nostri aticoli precedenti sulla visione politico-spirituale del problema TAV
https://coscienzeinrete.net/politica/item/285-tav-in-val-di-susa-una-visione-spirituale
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