Povero Papi

silvio berlusconi ruby

Povero Papi

di Enrico Carotenuto

Condanna a sette anni e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Si, ok, ma che significa?
Innanzitutto, che ci sono ancora due gradi di giudizio, e quindi non è ancora detto che il paese si liberi di Berlusconi.
La maggior parte degli italiani, giustamente, ci spera, ma rimane una domanda: Come mai ora?
Di motivi per mandarlo a casa ne esistono da prima di tangentopoli, eppure gli è stato permesso di governare e di partecipare alla vita politica del paese per vent’anni, in barba a cosuccie lampanti, quali il conflitto d’interessi, la contiguità con Craxi, le frequentazioni mafiose, eccetera eccetera.

Perchè prima si, e ora non va più bene? Perchè il piano va avanti…

La centralizzazione del potere nelle mani degli euroburocrati è inesorabile, e le sacche ancora in mano ai vecchi schemi di controllo del territorio (mafie varie, determinati potentati massonici, gruppi politico-affaristici locali) vanno spazzate via. Per vent’anni Berlusconi, il cui partito è espressione diretta di questi vecchi schemi, ha avuto il ruolo di convincere gli italiani che la parola “politica” sia sinonimo di “schifezza”, e nel frattempo sono stati preparati schieramenti avversi che sono ancora più direttamente dipendenti da quelli che vogliono l’eurocrazia dispotica. E’ a questi ultimi che è stata data tutta la credibilità elettorale, con tutti i mezzi, in particolar modo con le leggi elettorali, il bipolarismo prima, poi il Porcellum e lo sbarramento al 4%, ma anche con una serie di scandali montati ad arte, come ad esempio quello contro i verdi, che avrebbero goduto di un consenso sempre maggiore con l’avanzare dell’onda delle coscienze.

Lo stesso ruolo hanno avuto scandali come quello MPS: troncare rami di potere locale, poi passare tutto in sordina, è servito non a distruggere il PD, ma ad assestarlo in direzione di Letta, che è la fotocopia di Monti. Guarda caso l’uomo PD più direttamente legato alle banche e al Vaticano.

Tutto viene deciso in maniera sempre meno democratica da “professori” espressione diretta degli stessi poteri centralisti. Prima messi direttamente a governare, ed ora “semplicemente” a cambiare la costituzione. Quella costituzione di cui “ci dobbiamo liberare”, parola di JP Morgan.

In quest’ottica, il grande risultato elettorale di Berlusconi e del M5S alle ultime politiche, è stato una nota stonata. Il quadro avrebbe dovuto essere tale da permettere l’inciucio tra le correnti PD e PDL che dipendono direttamente da chi vuole l’accentramento accelerato. E questo c’è, ma Berlusconi ha preso un po’ troppi voti, e questo tiene in vita anche le correnti più legate ai territori. Ora si ritrovano con una parte di PD messa a tacere con MPS, e una parte di PDL che, fino a ieri, non era proprio d’accordissimo coi professori. 

Con il risultato delle politiche, la manipolazione ha dovuto prendere una piega diversa: hanno dovuto scoprire anzitempo le carte del 5 stelle, che guardacaso si è messo da solo all’opposizione a strillare e ad allontanare elettori (vedi amministrative) ed eletti (cacciata e/o fuga dei dissidenti), ed hanno dovuto far capire ad alcuni pezzi importanti del PDL che è meglio tenere bassa la cresta, e che si limitino ad obbedire, e a far passare quelle proposte PD che sono la negazione delle promesse elettorali del PDL. Quindi la sentenza di ieri.

Sotto questa luce, diventano interessanti le parole di Cicchitto sulla sentenza:”è anche una sentenza che punta a far saltare il quadro politico esistente. E’ evidente che così la pacificazione salta, ma non è nostra responsabilità né dell’attuale governo“. (Come dire…la politica non c’entra nulla, è una decisione che hanno preso più su, ma non ci possiamo fare niente, chi è contro, si metta l’anima in pace)

Noi di Coscienze In Rete lavoriamo per portare a coscienza di molti italiani la reale natura del controllo che subiamo attraverso il teatrino politico. Ci dispiace molto se alcuni, leggendo articoli come questo, saranno presi da angoscia, da incredulità, o da un rigurgito di faziosità. Quelli che vogliono un futuro migliore, devono guardare al loro interno e al loro prossimo. Nessuno verrà a salvarci e la politica non cambierà, se prima non cambierà dentro, un numero sufficiente di persone.

 

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