La sincronicità in musica!
di Giorgio Carotenuto. Breve viaggio alla scoperta di aspetti poco noti dell’evoluzione nella musica contemporanea degli ultimi 50 anni.
1964. Un periodo in cui la sperimentazione nella composizione moderna conduceva a risultati dissonanti, spesso aggressivi e che non contenevano forme facilmente apprezzabili dall’orecchio umano.
In risposta a queste complesse sonorità che tendevano a dar vita ad un immaginario piuttosto negativo entrò in scena un brano chiamato “in C” (in DO) composto da un certo Terry Riley.
le note di questo brano erano scritte su di una singola pagina di spartito in 53 brevi frasi musicali numerate, e su questa apparentemente insignificante pagina non vi erano assegnati strumenti; era bensì a discrezione di ogni musicista suonare quelle note in diversi momenti.
Questa forma innovativa dava l’opportunità al brano di esprimersi in forme sempre diverse, dando vita a pulsazioni che pur essendo di varia intensità e durata, suonavano sempre in tempo e in armonia fra di loro, sulla scala di Do.
Una composizione viva, in costante mutamento e creata sul momento dai musicisti stessi.
Il risultato era una forma musicale con tempi lunghi, meditativi e ciclici, come nella ripetizione di un mantra.
L’esito fu sconvolgente, riportando l’attenzione di critici, musicisti, e sopratutto di ascoltatori casuali verso il mondo della composizione moderna, donandone un nuovo volto positivo.
Il brano ispirò grandi compositori moderni come Steve Reich (vedi la composizione Music for 18 musicians )
e Philip Glass (compositore tra l’altro della colonna sonora dell’incredibile documentario Koyaanisqatsi del 1982).
Questa minuscola ma importante rivoluzione musicale influenzò anche i più grandi artisti nel panorama Rock e Pop, tra cui The Who, The Soft Machine, Tangerine Dream e molti altri, come potete udire in questo brano dei Police, Synchronicity (1983)
e nella musica di un giovane musicista e compositore americano di nome Sufjan Stevens, musicista che ormai si è avvalso delle lodi e di collaborazioni con capostipiti della musica pop come Peter Gabriel.
Questo è un suo brano del 2003, intitolato “All Good Naysayers, Speak Up! or Forever Hold Your Peace”!
Vi lasciamo infine con la registrazione del brano originale “In C”, ringraziando Terry Riley ma anche “l’avanguardia” atonale e dissonante, senza la quale Terry non avrebbe avuto la forza né l’opportunità di illustrarci un nuovo modo di intendere ed ascoltare la musica. Buon ascolto!