La grande illusione: cambiare la società con delle norme o delle riforme
di Fausto Carotenuto
Semplicemente non funziona. La strada è un’altra. Uno dei problemi della nostra cultura materialista è che pensa che, una volta analizzato superficialmente un fenomeno, e visti i sintomi prodotti da quel fenomeno, sia possibile “guarire” quella situazione intervenendo sul sintomo. In medicina con una medicina che si occupa del sintomo. In politica con una certa legge, in economia con un certo provvedimento, ecc… In tutti i settori.
In realtà la causa delle malattie umane, fisiche, psichiche o sociali, non si può trovare nei sintomi che queste producono, ma nelle cause… ovviamente. Guarire il sintomo non basta.. e per giunta ci illude di aver risolto un problema che è ancora lì.
Ma questo è talmente ovvio che la nostra cultura priva di senso fa grande fatica a capirlo.
E allora se andiamo da un medico materialista e inconsapevole lui, in base ad una superficiale analisi dei sintomi, cerca di toglierceli con una di quelle 100-200 medicine che gli sono state proposte dell’industria farmaceutica. Altro spesso non sa fare. Né vuole fare. Perché tantissimo è quello che non sa, e nulla gli è stato insegnato sulle vere cause spirituali e psichiche delle malattie. Che, per poter emergere, richiederebbero ben altre conoscenze e una grande, autentica, amorosa attenzione verso il paziente.
E allora con la medicinetta standardizzata che viene prescritta come la soluzione, il sintomo, se tutto va bene, sparisce a danno di un qualche altro organo, e la causa di quella malattia prima o poi si ripresenta nella stessa o in altra forma.
Lo stesso avviene per la politica. Si prendono provvedimenti, si fanno leggi per indirizzare o usare o manipolare certi fenomeni negativi… Come la corruzione, la malavita, la predazione finanziaria, ecc.. Ma anche se si cambiano i sistemi completamente, come ha tentato di fare il fascismo, il nazismo e il comunismo, o la bellissima nostra costituzione democratica, poi si vede che quelle riforme radicali non hanno prodotto altro che deformazioni, lutti e sangue.
Ora la panacea di moda è la “democrazia diretta”, mal presentata ma comunque offerta da Grillo e da altri come soluzione finale per la trasformazione positiva della società. Oppure i grandi poteri ora presentano come indispensabile la creazione di un superstato di saggi, europei o mondiali, ai quali svendere le nostre libertà, in cambio di un preteso “buon” governo, anche se poco o nulla democratico.
Ecco, entrambe le proposte sono sbagliate, ma potrebbero anche essere giuste, a certe condizioni.
Vediamo quali.
ln effetti la causa profonda delle ruberie della classe politica, della corruzione, della malavita e della predazione finanziaria, risiede essenzialmente nel prevalere nell’umanità degli istinti predatori, dell’egoismo, di forme pensiero come quella che dice che il fine giustifica i mezzi, che vuole imporre il principio di autorità, ecc…
Se non si rimuovono questi problemi della psiche umana, qualsiasi riforma, qualsiasi legge, qualsiasi sistema, sarà sempre deformato e manipolato dalla somma degli animi umani, intenti a prendere per sé sottraendo agli altri, invece di distribuire armoniosamente ed equamente.
Solo una rivoluzione delle coscienze, che metta al primo posto il benessere comune, nostro e degli altri, che comprenda che predare fa male a se e agli altri e alla Terra con le sue creature, potrà porre le basi per cambiare veramente le cose.
E’ una illusione quella che cambiando le facce, o le leggi, o i sistemi, poi migliori veramente la società.
Perché dietro alla maggioranza di quelle facce, ci sono tuttora le stesse immaturità, la stessa non comprensione della vita e del ruolo di un pensiero colmo d’amore incondizionato. Questo sì capace di trasformare in meglio la società
Quindi non serve una rivoluzione politica o economica senza una rivoluzione culturale e del cuore.
Nel passato, se abbiamo avuto diritti umani, abolizione della schiavitù e alcune altre libertà fondamentali, non è tanto perchè certe leggi ce le hanno imposte, ma perchè la coscienza umana ormai era maturata fino a volerle profondamente. E quindi ha fatto in modo che certe norme si affacciassero a sancire gli effetti positivi della trasformazione delle coscienze. Se fosse stato per le classi politiche o di potere, non avrebbero mai concesso nulla…
Una volta maturate le coscienze, o almeno una parte significativa delle coscienze, le varie norme o forme di governo o sistemi acquistano tutt’altra validità. A quel punto potrebbe andare bene sia la democrazia diretta che un governo di pochi saggi… veri. Perché a guidare sarebbero comunque coscienze mature, orientate al bene di tutti.
Allora quale è la priorità per noi se vogliamo migliorare veramente la società?
Coltivare la nostra coscienza e diffondere quanto è utile per la libera crescita di quante più coscienze è possibile.
Questa la priorità vera di qualsiasi azione politica, economica, sociale, terapeutica, ecc….
Non passare per questa strada, ascoltando demagoghi, illusi, furbacchioni o forze oscure che indicano altre direzioni e scorciatoie è una pura illusione.
E cosa significa far crescere una cultura della coscienza? Significa trasformare ogni pensiero ed ogni azione indirizzandolo non verso se stessi o il proprio gruppetto-famiglia-tribù-nazione, ma verso il bene di tutti.
E cosa è il bene di tutti? E’ il benessere fisico e soprattutto quello dell’anima, che quando è priva di condizionamenti interiori ed esterni è libera di riempirsi di ideali elevati, di comprensione, di gioia, di capacità creative positive… di Amore.
E come si fa a trovare la forza per diffondere questa cultura?
Si lascia scorrere l’Amore da se stessi a tutti gli altri esseri… incondizionatamente e consapevolmente nei modi più adatti ad ogni situazione..
Questo l’unico vero cambiamento positivo possibile! Se abbiamo fretta di vedere risultati pratici nella società, diamoci da fare in questa direzione… Tutte le altre sono giri in tondo che non cambiano nulla…
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