Killeraggio politico: chi di spada ferisce…
di Fausto Carotenuto
Di Pietro è sotto attacco. Stranamente per anni non sono uscite fuori carte sulle sue questioni immobiliari, ed improvvisamente spuntano come i funghi, e finiscono in tv, sui giornali, nelle battute dei comici. E lui parla di “killeraggio politico” nei confronti del suo partito.
Ha ragione. Ma non si ricorda di quando da magistrato è stato uno dei protagonisti di tangentopoli.
Quella operazione fu un vero colpo di regime. Eliminò alcuni partiti per spingere il paese verso un bipolarismo meglio controllabile dai grandi poteri di manipolazione.
Tante prove vennero fornite ai magistrati per questa operazione di killeraggio. Nulla da dire… Hanno colpito dei reati veri. Tranne che fu studiata accuratamente la tempistica e furono colpiti solo alcuni partiti, o alcuni settori di partiti, ed altri no. E non perché fossero meno ladri.
I socialisti che erano il punto di equilibrio di quella fase della Prima Repubblica, vennero massacrati. La DC venne smontata a pezzi, altri partiti scomparvero, come i liberali, i socialdemocratici, i repubblicani.
Venne salvato il Partito Comunista, a condizione che mutasse rapidamente in un partito democratico all’americana, infarcito di influenze vaticane e massoniche. Cosa che fece molto rapidamente negli anni successivi. E si aprì la strada a ricucire vecchi pezzi di DC, socialisti ed altri in un partitone sotto il dominio di un ricco satrapo di destra, amico dell’Opus Dei e della P2.
Nasceva la Seconda Repubblica, francamente peggiore della Prima. A Di Pietro venne affidato un compito prima di governo e poi si opposizione. Una opposizione che crebbe sulle ceneri di altre opposizioni – soprattutto di sinistra – che venivano non casualmente colpite da scandali e tracolli elettorali.
Nella Prima Repubblica i politici – tutti i partiti – rubavano tanto per il partito e poco o nulla per sé. Nella Seconda Repubblica i partiti hanno rubato agli elettori attraverso contributi pubblici enormi, ed in più tanti politici hanno rubato per sé.
Da destra, i missini parteciparono al linciaggio e al killeraggio della Prima Repubblica. E vennero premiati trasformandoli in un partito presentabile “defascistizzato”, almeno in apparenza. Il che valse agli ex fascisti onori e poltrone importanti. I ragazzi di Fini erano fuori dall’albergo Raphael a buttare le monetine e ad urlare a Craxi in quello che fu l’episodio che mediaticamente più segnò la caduta di Craxi.
Venne poi dimostrato che Craxi aveva rubato solo per il partito – come tutti allora – e non per se. Mentre tra i ragazzotti che tiravano monetine al “disonesto”, c’era gente come l’ineffabile Fiorito, ora in galera per essersi ingrassato in tutti i modi con i soldi pubblici. Era uno dei ragazzi di Fini.
E proprio Fini l’altro giorno, ai funerali di Rauti, è stato preso a male parole e urli da quelli che fascisti sono rimasti, che lo volevano pestare, al grido di “traditore”. E nuove carte escono fuori sulla casa di Montecarlo, e la sua posizione politica diventa sempre più debole.
Di Pietro e Fini…: chi di spada ferisce…. chi la fa l’aspetti.
Ma più precisamente: stiamo passando dalla Seconda alla Terza Repubblica, che serve a portare rapidamente l’Italia ad essere vassalla e schiava del superstato europeo. E allora il vecchio equilibrio della Seconda va mutato, compresi una parte dei protagonisti.
Non avremo più destra e sinistra nel modo al quale siamo abituati. Ma buoni e cattivi – entrambi guidati da forze oscure trasnazionali per manipolare noi. Quelli considerati buoni saranno gli europeisti, e quelli cattivi – come una volta i comunisti che mangiavano i bambini – saranno gli anti-europeisti.
Già la prossima campagna elettorale si giocherà su questo tema.
E vorrebbero farci pensare che siamo in democrazia…
Noi diamoci da fare per costruire un altro mondo, a partire da noi stessi…
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