Il Papa sta proprio bene… e dice anche cose condivisibili. Perché non rimane?
di Fausto Carotenuto
Non bisogna “strumentalizzare Dio per i propri fini, dando più importanza al successo e ai beni materiali”. E il potere è il “falso bene” che il “tentatore” indica all’uomo. Così ha detto Benedetto XVI ieri all’Angelus.
Un Papa dal volto rilassato e dalla parola ferma, in considerazione della sua età, negli ultimi giorni sta tenendo una serie fitta di incontri e di discorsi. Quando mancano pochi giorni alla fine “volontaria” del suo mandato. Ha parlato per ore, con grande lucidità e senza particolari tentennamenti. Sta proprio bene… Fisicamente. Ma anche dal punto di vista dell’animo sembra ora piuttosto battagliero: nei suoi discorsi attacca abbastanza apertamente i personalismi, i carrierismi e il “mondanismo” della curia vaticana, la lotta per il potere, perfino l’uso strumentale della religione per il potere… Come a voler dire che la causa delle sue dimissioni è proprio un effetto di questa aspra lotta per il potere materiale.
Certo la sua corrente, la corrente che per tanti anni si è fusa con l’opusdeismo di Giovanni Paolo II, è proprio sotto attacco e perde posizioni, come dimostra la vicenda della nomina di un nobile tedesco cavaliere di Malta a capo dello IOR, la banca vaticana ( vedi l’articolo https://coscienzeinrete.net/economia/item/1111-un-cavaliere-nero-alla-guida-della-banca-vaticana ).
E Ratzinger ora nei suoi ultimi discorsi si toglie qualche sassolino dalle scarpine rosse. Proprio lui, Benedetto XVI, che ha talvolta sollevato critiche di mondanismo, di scarsa obbedienza al Papa e di eccessivo occuparsi di cose estranee alla fede, sia contro i gesuiti che contro un loro importante strumento operativo come i Cavalieri di Malta. E’ chiaro che ora quando fa riferimento allo “strumentalizzare” Dio per i propri fini fa proprio riferimento a loro. Loro la causa delle sue dimissioni.
Lo dice a titolo personale, ma lo fa anche come esponente di spicco di una fazione che sta perdendo. I vincenti lo lasciano fare, purchè non sia troppo esplicito… Mancano pochi giorni, e tanto il popolo dei fedeli si beve in massa – ma non proprio tutti – la panzana del papa “stanco” che va in pensione nei giardinetti del Vaticano. E sarà pronto ad osannare il nuovo Papa, chiunque sia, qualunque cosa dica o faccia…
Del resto la comunicazione di quanto avviene in Vaticano è tutta nelle mani proprio di un gesuita, Padre Lombardi. L’interprete ufficiale, l’esegeta addormentatore dei drammatici giorni vissuti dalla chiesa cattolica. Sue le versioni degli eventi che sono e saranno diffuse al vasto popolo dei fedeli.
SI può inoltre osservare che Ratzinger, nonostante gli sfoghi, sta facendo comunque quello che dicono loro, i vincenti… Come approvare la nomina del loro nobile fabbricante di armi tedesco a capo dello IOR.
Joseph-Benedetto non sta male, e appare sufficientemente forte da continuare a fare il Papa. Certo molto più forte e presente del suo predecessore negli ultimi anni. Avrebbe potuto continuare a fare il Papa se non fosse per le grandi pressioni ricevute. Anzi, molto probabilmente – a questo punto non rimane altra spiegazione – se non fosse per qualche grande e stravolgente ricatto, affacciatosi con la vicenda del maggiordomo, e poi soffocato nel silenzio e nelle ombre dei gelidi palazzi vaticani. In cambio delle dimissioni.
Dove è il positivo di questi ultimi giorni in Vaticano? E’ che nello scontro di correnti si capisce qualcosa di più: di come dovrebbe e potrebbe essere e di come non è. E di come lo Spirito deve trovare altre strade per potersi diffondere. Fuori da gerarchie ormai infestate, come dice lo stesso Papa esodato, dal Maligno.
E queste strade ci sono, nel cuore di tutti gli esseri umani.
Può interessarti anche: