Come comprarsi tre colpi al terzo chakra per 142 milioni di dollari…
di Fausto Carotenuto
Gli stolti media che si occupano superficialmente di Arte esultano per la vendita record di tre quadri: il trittico di Francis Bacon dipinto nel 1969 è stato venduto per 142,4 milioni di dollari diventando l’opera d’arte più cara mai venduta. Il mercante d’arte newyorkese William Acquavella l’ha acquistata a nome di un misterioso cliente per 85 milioni più del valore di partenza trasformando l’evento da Christie’s al Rockefeller Center nel superamento del record dell’“Urlo” di Edvard Munch, assegnato nel maggio 2012 da Sotheby’s per 119,9 milioni di dollari.
Ecco, questo il prodotto artistico più ricercato, assegnato dopo una intensa competizione tra vari pretendenti.
Guardateli bene questi dipinti e fermatevi a sentirne gli effetti su di voi.
Il giallo di fondo conduce direttamente i contenuti del quadro al terzo chakra, quello dei nostri rapporti inconsci con il mondo esterno e con gli altri. E cosa avviene guardando quelle facce e quelle pose orribili, che parlano di mostri dell’anima, di passioni non portate a coscienza, di vizi, di sprofondamenti etici… di una evidente assenza di amore, di costruttività , di ideali, di creatività… Cosa avviene in noi guardando delle vere e proprie profonde malattie dell’anima… espresse da una evidente e deforme bruttezza… Che il nostro stomaco si chiude, che il nostro inconscio fa vibrare le parti basse della nostra personalità con gli orridi spettri raffigurati come elementi deformanti della natura umana. Quegli stessi spettri che costituivano la malattia animica del pittore. Dei quali la nostra natura inferiore viene inconsapevolmente nutrita.
Non possiamo guardare troppo a lungo queste figure senza sentirci a disagio, a meno di guardarle con una deformazione intellettuale che le ritiene interessanti e “artistiche” perché la critica d’arte, schiava ben pagata dei mercanti d’arte e di circuiti oscuri, ci condiziona a pensarla così…
Ma ci fa male lo stesso… perché il virus della bruttezza morale che diventa bruttezza materiale si trasmette sottilmente alla nostra interiorità, abbassandone comunque le frequenze e le difese.
Questa non è Arte, ma malattia esposta per far risuonare traumatizzandole le parti basse della nostra anima. Che se ne alimentano.
E’ Arte quella capacità dell’artista di trasformare in elementi materiali da noi percepibili gli elementi ideali dell’Universo, trasformandoli in Bellezza che ci rapisce verso sfere superiori. Sì l’Arte, come tutte le attività umane, non può non essere fatta per il Bene di chi ne usufruisce. Non può non essere un’Arte cosciente, nella quale, invece di esprimere i propri spettri malati, l’artista vuole diffondere sollievo, guarigione ed elevazione delle anime attraverso la Bellezza. Diffondere Bene e non Oscurità e Dolore. Amare e non Odiare la società dei propri fratelli e delle proprie sorelle. Salute interiore e non Malattia a tutti i livelli.
Sì, perché le malattie dell’anima prima o poi somatizzano, diventando fisiche…
Quanti soldi per comprarsi una malattia… Per non parlare degli effetti devastanti del secondo in classifica delle opere più pagate di tutti i tempi: l’urlo di Munch.
Speriamo che almeno questo orribile trittico di Bacon finisca in una collezione privata, e non appeso in un museo a diffondere archetipi oscuri dannosi per gli ignari visitatori.
E’ proprio vero che i soldi oltre un certo limite fanno veramente male, se usati dalle parti più inconsapevoli della nostra psiche.
Noi preferiamo gli artisti che guariscono, illuminano, concretizzano e fanno vibrare il mondo degli ideali elevati, quello di cui abbiamo più che mai bisogno in questa epoca.
Gli imbrattatele osannati dai mercanti noi non li definiamo artisti, ma poveri malati che forse avrebbero avuto bisogno di un po’ di amore in più… E non dovrebbero nemmeno esssre mostrati in pubblico, se non come esempio di come non si fa Arte.
Dimentichiamoci di Bacon, Munch e degli altri devastatori dell’Arte, e riposiamo la nostra anima con questo bellissimo dipinto di Leonardo sul Divino Femminile cosmico e umano, e poi con l’immaginifico dipinto di Paolo Uccello, che mostra mirabilmente un uomo (San Giorgio) che, dotato di un pensiero puro (il cavallo bianco) e assistito dalla propria divina coscienza femminile (la donna) sconfigge il drago delle deformazioni interiori…
Proprio quelle di Bacon… e di chi se lo compra.
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