C’è bisogno di Perdono, forza operativa per la crescita umana.
Di Fausto Carotenuto
Per-donare: donare due volte.
Che significa. Che senso ha?
Se semplicemente dico:“Ti perdono per quello che di male hai fatto a me…” in fondo non sto facendo un grandissimo sforzo. Non mi metto granché in gioco.
E’ vero che è una cosa buona e importante togliersi l’acredine di dosso, ricominciare magari a trattare bene qualcuno che trattavamo male, o tenevamo distante… per quello che ci aveva fatto.
Ma se ci pensiamo bene, questo riguarda soprattutto noi…
Questo tipo di perdono fa molto, forse troppo riferimento alle “nostre” esigenze, al “nostro” ego ferito o al “nostro” egoismo da superare… Che trova pace e crescita nel perdonare.
Nulla di male: va benissimo!
Ma forse il perdono può essere uno strumento di crescita ancora più forte. Uno strumento ancora più efficace delle nostre forze d’amore. Che trovano il loro migliore campo di azione se escono dalla propria interiorità e si spargono nel mondo per dare una mano a migliorarlo.
Se considero che il “male” che mi hai fatto era anche un qualcosa che mi è venuto incontro non a caso, ma per stimolarmi a crescere, anche se tu non lo sapevi… Anche se tu eri solamente un canale inconsapevole dei disegni divini…
Se penso questo, e cioè che il male che mi hai fatto era in effetti per il mio bene, e che magari la tua azione cattiva – ma ottima nelle opportunità per me – ti costa anche dolore per uscirne… Allora posso pensare che non solo devo “normalizzare” il rapporto con te, ma ti devo proprio essere grato. Che ho un debito con te. Che proprio ti devo qualcosa di importante. Perché tu hai fatto la parte del cattivo con me per il mio bene. E non sai che soffrirai le conseguenze di aver fatto il cattivo per me.
Allora potrebbe venirmi il forte impulso amoroso di darti una mano. Come tu inconsapevolmente l’hai data a me. Ma io potrei farlo consapevolmente!
Se mi hai fatto del male era “perché non sapevi quello che facevi” fino in fondo. Soprattutto non sapevi quanto male facevi a te stesso, alla tua anima…
E allora io potrei donarti non solo un mio mutamento di atteggiamento in positivo nei tuoi confronti… Ma anche fare qualcosa di più. Potrei fare per te quello che tu non riesci ancora fare da solo.
Potrei lavorare in positivo e con amore per me e per te…
Potrei per-donare: donare due volte.
Il male che hai fatto crea conseguenze negative per la tua anima e per il tuo futuro, e allora io me ne faccio carico per quanto posso. Cerco di aiutarti a risanare non solo la mia ferita, ma anche la tua.
Guardo di cosa hai bisogno, con grande attenzione, osservo con maggiore intensità le tue debolezze e cerco di aiutarti a costruire una vita migliore, più consapevole, più amorosa, più costruttiva.
Non ti perdono perché ce ne stiamo ognuno educatamente per conto suo, ma perché io entri, con discrezione ma con decisione amorosa ed operativa, in quello che posso fare per te!
E il nostro perdonare, il nostro intervenire amorosamente e disinteressatamente nelle vicende degli altri può anche generare risonanze tali da indurre la parte luminosa e dormiente che c’è in tutti a ridestarsi, a co-vibrare nella stessa direzione, a crescere…
Questo non vale solo per il male che riceviamo dai singoli individui, ma anche per quello che viene dalle maggioranze sociali ancora inconsapevoli che sostengono politici negativi, che generano comportamenti predatori, anti-ecologici, anti-sociali, violenti, volgari… E che abbiamo serie difficoltà a perdonare nei nostri sentimenti e pensieri quotidiani.
In relazione a questi pesanti e dolorosi fenomeni sociali, non ci rendiamo conto di quanto questi comportamenti ci siano utili come opportunità di risveglio. E che dovremmo essere seriamente grati a queste maggioranze ancora dormienti… E quindi perdonarle non solo nel nostro cuore, ma anche farci carico di quello che la parte “in sonno” della società ancora non riesce a comprendere e a fare.
La crescita virtuosa di una società nella quale le persone si per-donano è molto più forte è più veloce di quella di una cultura nella quale ognuno se ne sta per conto suo, sia pure con i suoi buoni sentimenti.
L’amore non è una forza “educata”, ma una forza travolgente…
Non è un flebile sentimento interiore, ma una passione che vuole trasformare il mondo.
Di questo abbiamo bisogno proprio nella nostra epoca bellissima e difficile: di donare amore due volte, per noi e là dove gli altri ancora non ce la fanno…
La massa critica del risveglio può farsi carico anche della maggioranza che ancora non ce la fa… che ancora non sa…
Per amore.