Bruxelles, altro giro, altra corsa.
di Enrico Carotenuto
Oggi é toccato a Bruxelles. Per gli stessi motivi che abbiamo raccontato commentando tutti gli attentati precedenti, da Parigi ad Ottawa, da Sidney a Beirut. Ci é difficile commentare nuovamente la stessa storia in un posto nuovo. Le stesse modalità, lo stesso dolore per gli innocenti sacrificati in nome di una guerra fittizia ed infinita, che serve a tenerci sempre piú schiavi.
In due modi: da un lato facendoci preoccupare ed abbassare la testa mentre continuano a levarci qualsiasi forma di accesso al potere decisionale, mentre continuano a devastare l’ambiente, mentre continuano a vendere ció che é nostro; dall’altro facendoci odiare un nemico “cattivo”, capace di rendersi sistematicamente invisibile ai mega apparati di controllo delle grandi potenze del pianeta, incapaci di individuare un nemico che senza il loro aiuto non esisterebbe e non avrebbe neanche i mezzi per fare la guerra alla piú piccola e povera delle nazioni europee. Figuriamoci alla NATO. Oggi é toccato a Bruxelles, il cuore dell’Unione Europea, quell’unione che tutto é fuorché democrazia, e subito tutti i potenti a dire “siamo in guerra!” Ma la loro guerra non é contro i misteriosi ed inafferrabili supermen dell’isis. La guerra é contro quelli che, sempre piú numerosi, si “svegliano”. Emergenza continua, perché, come dice Stefano Benni: “emergenza é quando non puoi chiedere perché è emergenza”. Una Europa in cui sempre meno persone credono, la cui emergenza economica è sempre meno efficace (il re Draghi è ormai nudo), ha bisogno anche dell’emergenza guerra per continuare a tenere dormienti un numero sufficiente di persone per continuare indisturbata il processo di allontanamento del potere dai cittadini attraverso la distruzione delle costituzioni.
È quindi in arrivo un ulteriore giro di vite sulle libertà civili, sulle indipendenze nazionali (quel poco che ne resta), sulla libertà di pensiero. In contemporanea un aumento dei poteri e della spesa negli apparati di controllo e di guerra. Lo scriviamo da anni, e da anni purtroppo, puntualmente, ci azzecchiamo.
Ci dispiace per i poveri innocenti morti a Bruxelles, come ci dispiace per tutti gli altri poveri innocenti morti in Occidente negli ultimi anni, come ci dispiace per i morti in medio oriente ed in Africa, che si contano con un differente ordine di grandezza. Centinaia da noi, milioni da loro.
Ci dispiace, ma non ci faremo abbindolare dall’ennesima farsa sanguinolenta. La commedia é chiara ed evidente a chiunque voglia guardare. Ci dispiace, ma non ci cascheremo, e non odieremo neanche quelli che organizzano tutto ciò. Perché l’odio è il motivo ed il fine di quello che fanno, e non ci cascheremo scendendo al loro livello. Anzi, punteremo ancora piú in alto, occupandoci di più di volere bene a chi ci é vicino, a costruire più sistemi orizzontali da contrapporre al loro verticale, ad impegnarci per il locale contro il loro finto globale, e a far circolare forme pensiero corrette, da contrapporre all’odio e alla paura.
Ricordiamoci sempre che più hanno paura di perdere i loro poteri millenari, più ce ne vogliono mettere a noi.
NON PRAEVALEBUNT
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