Ancora bugie amerikane: Moro è morto per l’incapacità dello Stato italiano
di Fausto Carotenuto
Il mestatore di Stato americano continua a imperversare. E proprio in questa veste, camuffato da “superesperto” amerikano – appena rapito Moro – fu inviato a partecipare alle riunioni dei comitati piduisti messi su da Cossiga al Ministero degli Interni per non far trovare Moro.
Parliamo di Steve Pieczenik, laureato psichiatra ad Harvard con un PHD in Relazioni internazionali all’MIT. Talmente ben selezionato dai soliti poteri da diventare giovanissimo assistente di famigerati Segretari di Stato come Henry Kissinger, Cyrus Vance and James Baker. Era un grande esperto di PSYOPS, le operazioni di guerra psicologica con la quale si manipolano le masse con forme pensiero, propaganda, terrorismo, emergenze, guerre, e gli si fa fare quello che si vuole (vedi il bellissimo libro di Solange Manfredi sulle Psyops). Era talmente bravo a manipolare che prestò la sua “nobile” opera a ben quattro presidenti americani, non importa che fossero repubblicani o democratici (Ford, Carter,Reagan e Bush). Tanto dipendevano tutti da quegli stessi poteri che avevano selezionato lui per le PSYOPS.
Il magistrato italiano Palamara lo ha ora interrogato in Florida per la prima volta a decenni dagli avvenimenti, ottenendo il solito cumulo inestricabile di mezze verità e menzogne.
«L’ordine non era di far rilasciare l’ostaggio, ma di aiutarli nelle trattative relative ad Aldo Moro e stabilizzare l’Italia». Poi ha aggiunto: «In una situazione in cui il Paese è totalmente destabilizzato e si sta frantumando, quando ci sono attentati, procuratori e giudici uccisi, non ci possono essere trattative con organizzazioni terroristiche… Se cedi l’intero sistema cadrà a pezzi». E poi ha detto che aveva paura anche per se stesso, il consigliere americano: «Ero terrorizzato, non avevo nessuna protezione, mi hanno messo in una abitazione sicura con due carabinieri senza pistola e senza munizioni, e sono andato via… Cossiga mi ha dato una pistola Beretta 7.4 mm e qualcuno che venisse con me per allenarmi a sparare, non ero vestito in modo formale ma con i jeans, in incognito… Mi ero trasferito all’hotel Excelsior. Ho trascorso tutte le notti con una pistola tra le gambe, pronto a sparare a chiunque».
Ed in effetti si presentava in jeans alle riunioni dei comitati di crisi piduisti organizzati da Cossiga per trovare una modalità non troppo evidente di far uccidere Moro, in modo che l’opinione pubblica non se ne risentisse troppo. Ma certo a questo geniaccio non era venuto in mente che proprio questo mostrarsi in jeans non lo mimetizzava per niente in mezzo a generali e professori universitari. Felloni sì, ma in giacca e cravatta o in uniformi zeppe di alti gradi. Ricordo un amico che mi disse: “Alla riunione c’era uno americano in jeans che pontificava… Comandava lui… Non ho capito chi cavolo era e perché gli americani devono venirci a dire cosa fare…” ( Naturalmente l’amico non partecipò più ad alcuna riunione sulla vicenda…)
E poi non si capisce perché doveva sentirsi impaurito negli agi dell’Hotel Excelsior, allora vero e proprio feudo di Gelli e della P2 (albergo che chiaramente non fu scelto in base al prezzo più conveniente o ad una ricerca sulla guida Michelin).
Secondo il Corriere della Sera, il pm Palamara gli ha chiesto che cosa avrebbe fatto in concreto, e il testimone avrebbe risposto: «Dovevo valutare che cosa era disponibile in termini di sicurezza, intelligence, capacità di attività di polizia, e la risposta è stata: niente. Ho chiesto a Cossiga cosa sapeva delle trattative con gli ostaggi e lui non sapeva niente; in terzo luogo dovevo assicurarmi che tutti gli elementi che negoziavamo dovevano diminuire la paura e la destabilizzazione dell’Italia; quarto: dovevamo valutare la capacità delle Br nelle trattive e sviluppare una strategia di non-negoziazione, non-concessioni».
Ecco questa è come minimo una stupidaggine: i servizi italiani erano in parte felloni, ma molto in gamba, ed insieme ai Carabinieri erano perfettamente in grado di compiere operazioni molto sofisticate. Oltre ad essere ben infiltrati nella dirigenza delle Brigate Rosse… Dalla Chiesa, pur con mille ostacoli frapposti dai piduisti, arrivò a trovare la prigione di Moro e a riferirlo a Cossiga, ma Cossiga traccheggiò (!) ed il cadavere di Moro fu trovato il giorno dopo nella Renault rossa…
Nella sostanza, Pieczenik dice che voleva «costringere le Br a limitare le richieste in modo che avessero una sola cosa possibile da fare, rilasciare Moro». Invece andò che, proprio non avendo scelta, le Brigate Rosse lo uccisero ( non andò nemmeno proprio così, ma questa è un altro strato profondo della realtà). Pensate che genio l’esperto americano! Aveva capito tutto. E tutti i professori e generali piduisti italiani che pendevano dalle sue labbra…
No, semplicemente non andò così. Gli italiani non pendevano dalle sue labbra. Lui era lì solamente come elemento di collegamento “nero” con la “nera” amministrazione americana. Loro, dipendendo direttamente dai poteri oscuri che avevano deciso la morte di Moro, sapevano esattamente cosa fare senza bisogno del “genio” amerikano.
Nella sua attività professionale di depistatore e di creatore di confusione, capace di dire tutto e il suo contrario, mesi fa ha ispirato un giornalista francese nello scrivere un libro intitolato «Abbiamo ucciso Aldo Moro». Ed ora l’ineffabile psichiatra (ecco chi mandarono da Cossiga) prova a fare marcia indietro: «Programmi tv e interviste per me sono solo spettacolo e finzione, ciò che dico alla stampa o nelle interviste è disinformazione».
Ecco qui ha detto la verità, finalmente.
E allora forse si è spazientito anche il PM Palamara che avrebbe chiesto: è vero o no che secondo Pieczenik lo Stato italiano ha lasciato morire il presidente dc? Risposta: «No, l’incompetenza dell’intero sistema ha permesso la morte di Aldo Moro. Nessuno era in grado di fare niente, né i politici, né i pubblici ministeri, né l’antiterrorismo. Tutte le istituzioni erano insufficienti e assenti».
E questa era una balla, come abbiamo già detto.
E poi non ha resistito e si è lanciato in un vero e proprio peana psichiatrico di autoesaltazione, fatto come al solito di realtà, menzogne e oscuri segnali:
“L’America e Io abbiamo abbattuto l’Urss, portato la libertà in Cambogia, abbattuto il partito comunista cinese e integrato l’Unione Europea, ma l’Italia non è cambiata, ha un tasso di crescita negativo, una disoccupazione elevata… Penso che abbiate oggi un problema più grave di quello che avete avuto nel rapimento di Aldo Moro» .
Un vero delirio di stupidità, cattiveria e inconsapevolezza, al servizio di intelligentissimi poteri oscuri.
Cosa altro vorranno fare ora per stabilizzarci?
Guardiamoci intorno, guardiamo la crisi economica, le guerre con l’Islam, l’immigrazione selvaggia, gli scandali, la perdita di sovranità in favore dell’Europa, la perdita di rappresentatività politica, il renzismo…
Ma è chiaro… Lo stanno già facendo, no?
Noi rispondiamo rimanendo stabili nella nostra coscienza, nel nostro impulso a pensare, sentire e fare il bene là dove siamo. Nella nostra attività di diffusione reciproca di stimoli positivi, di libertà e di fattività amorosa verso l’Umanità e la Terra, con tutte le sue creature.
Non abbiamo bisogno di certi geni del male ( o semplicemente del cavolo?). Poveretto, se solo sapesse il male che non solo ha fatto nel mondo, ma anche a se stesso…
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Per la nostra visione del Caso Moro, vedi il precedente articolo:
Per il libro di Solange Manfredi PSYOPS vedi il link. https://coscienzeinrete.net/politica/item/1980-psyops-un-importante-libro-rivelatore-di-solange-manfredi-da-leggere
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