Uno scambio di idee sul senso del male
di Fausto Carotenuto
Maria Lia Lotti: …Caro Fausto… Ma tu dimmi come fai a guardare qualche telegiornale, come fai a reggere tutti questi che danno spiegazioni non sapendo niente, sempre imbeccati… Ma come fanno a sacrificare anche l’intelligenza che avevano una volta, oltre che la decenza e tutto il resto, per un po’ di lenticchie?
Fausto Carotenuto: Le anime sono disposte a vendersi da 6-7mila anni. Questo “vendersi” in nome di un miope egoismo ci è stato dato dal Cielo come possibilità per mostrare le forze morali creative del vero Bene che dobbiamo ancora far crescere in noi con i nostri sforzi. E che se non crescono bloccate dal nostro non capire e fare il male creano da allora dolore a noi stessi e agli altri. Un dolore che per reazione genera prima o poi risveglio di coscienza. E allora non possiamo odiare gli immaturi resi tali dal Cielo proprio perché trovino prima o poi con le loro forze la via del vero Bene.
Guardare le loro malefatte e le loro ignoranze fino in fondo serve ad osservare con cura le strade che noi tutti siamo chiamati a non seguire più. Non serve ad altro, e per questo può anche essere fatto con una serenità costruttiva. Quella stessa dell’Amore in Croce. Che non disse proprio “perdonali perché non sanno quello che fanno”, ma “LASCIALI STARE, PERCHÈ ANCORA NON SANNO QUELLO CHE FANNO”. E per l’Amore il peccato era il greco “amartìa”, che significa solamente: “non ci sono riuscito”. E allora come prendersela veramente con delle personalità ancora semiadolescenziali – pur se non più adolescenti di età – che ancora non sono riuscite a capire quale è il loro stesso vero Bene? E che lo capiranno attraverso la loro sofferenza…? Ma che sono intorno a noi solamente per mostrarci con sempre maggiore chiarezza quello che noi non dobbiamo fare più.
Tutto questo può portarci ad una maggiore serenità ed equanimità, perfino a gratitudine. E a lavorare per un futuro di crescita fondato sul superamento degli errori del presente. Errori da guardare e conoscere fino in fondo. Ma per farlo il nostro sguardo sulla vita dovrà sollevarsi sempre di piú con la coscienza al di sopra del mare tempestoso delle spontanee emozioni. Là dove è la cristallina e amorosa chiarezza del nostro Spirito.