E’ giusto intercettare il Presidente della Repubblica?
di Fausto Carotenuto
Tra le facoltà del Presidente della Repubblica, garantite dalla costituzione e da una apposita legge del 1989, c’è quella di poter sempre e liberamente parlare senza essere intercettato…
Siamo perfettamente d’accordo, purchè questo valga per tutti e non solo per il capo dell’apparato.
Anzi, per il capo dell’apparato – funzione archetipica – dovrebbe valere il contrario: tutto quello che dice e che fa dovrebbe avere rilevanza pubblica. Dovrebbe vivere in una casa non solo di cristallo, ma proprio senza pareti. Aperta a tutti.
Invece, ora che i giudici di Palermo hanno delle intercettazioni di colloqui tra Napolitano e Mancino sulla vicenda della opaca trattativa stato-mafia, il presidente fa tuoni e fulmini, perchè vuole che le intercettazioni vengano distrutte.
Ma non lo fa per se – dice qualche suo consigliere – lo fa per la carica.. per il suo successore…
Questo attaccamento alla carica ci commuove… ma non ci convince.
Ecco, noi al suo posto non ci preoccuperemmo della dignità della carica o del successore, ma della giustizia e dell’uguaglianza tra tutti i cittadini. E allora, proprio per salvaguardare la dignità della carica e per far capire che chi la ricopre è veramente cristallino, chiederemmo ai giudici di Palermo di pubblicare immediatamente su tutti i giornali tutte le intercettazioni. E così – visto che non abbiamo nulla da nascondere ai cittadini – faremmo un favore alla carica e al successore…
O no?
E’ più cristallina una posizione pubblica e aperta in tutti i suoi aspetti, oppure è meglio attaccarsi a una norma che in qualche modo assegna a qualcuno una superiorità rispetto agli altri cittadini. un diritto di parlare di nascosto. Di dire cose forse indicibili in pubblico? Capaci di creare imbarazzi?
Noi non sopportiamo che per legge qualcuno abbia più diritti di noi. Soprattutto se questi diritti non sono affatto chiari.
Siamo poi perfettamente d’accordo che un magistrato che abbia effettuato intercettazioni inutili, che non hanno un riferimento chiaro a gravi reati, o che appaiono persecutorie, debba pagare di persona.
Ma questo per tutti i cittadini.. non solo per i capataz.
E poi nemmeno un magistrato deve godere di prerogative e immunità superiori a quelle di altri cittadini. Se sbaglia deve pagare.
Qui invece si vuole da una parte che i magistrati non paghino se fanno “errori” e dall’altra che l’oggetto delle loro attenzioni – se potente – goda di immunità. E così tutti i poteri sono a posto, tranne la giustizia e l’uguaglianza.
Un bel gesto nobile di Napolitano dovrebbe essere quello di rinunciare ad ogni prerogativa chiedendo nel contempo al governo di varare di corsa una legge sulla responsabilità dei giudici. Che paghino anche solo per l’uscita di verbali sotto segreto istruttorio…
Ma che l’apparato di garanzia valga per tutti… Non è bello vedere un Presidente che reclama guarentige superiori a quelle di un comune cittadino.
Il massimo dei diritti lo dovrebbe avere un qualsiasi cittadino, mentre chi esercita poteri più ampi dovrebbe accettare più limitazioni proprio per essere soggetto a “maggiori” controlli, vista la responsabilità delicata delle sue funzioni. Non certo “minori” controlli.
Solo così sarebbe il presidente di tutti. Altrimenti appare solo come il presidente di se stesso e di pochi altri…
E a noi francemente un presidente “diverso da noi” non interessa più, perchè non ci rappresenta. In quanto non rappresenta i nostri ideali di giustizia e di eguaglianza.
A noi piacciono i presidenti e i primi ministri di quei paesi – spesso nordici, o australiani o altro – che fanno la fila al supermercato, che prendono i mezzi pubblici, che non hanno mille lacchè intorno. Che non vivono in un Palazzo che costa perfino molto di più di Buckingham Palace…
Uno c’è stato: Pertini… Ma fu una brevissima stagione di sconfitta della P2… Subito ribaltata.
Ma questa è un’altra storia… Anzi no: è il seguito della stessa storia.
Liberté Egalité Fraternité
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