Vox clamantis in Concilium
Una versione riveduta e…corrotta del più famoso Vox clamantis in deserto ove per Concilium si intende Congresso.
di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine)
Houston, 25 Settembre 2015 – Standing ovation e lacrime per il discorso di Pope Francis al Congresso degli Stati Uniti.
Discorso pieno di nobili contenuti – dalla preoccupazione per i più deboli al ruolo della famiglia, dai cambiamenti climatici alla condanna della pena di morte, dalla fraternità verso gli immigrati al rispetto per la vita – ma anche di argomenti estremamente indigesti per molti dei presenti.
Persino Boehner, il portavoce della Camera – quello, per intenderci, che ha sempre difeso a spada tratta lo spionaggio indiscriminato della NSA e ha definito senza mezzi termini Edward Snowden un traditore – ha versato qualche lacrimuccia.
Strette di mano, sorrisi e inchini bipartisan.
Questo ieri.
Poi è arrivato il day after, il giorno dopo.
Così oggi c’è chi si è affrettato a prendere le dovute distanze dalle affermazioni del Papa.
Ha iniziato subito Trump-il-Trombone – che, con il 26% delle preferenze, è saldamente in testa ai republican e dunque ha il 50% di possibilità di diventare il prossimo presidente USA – esibendosi in una deliziosa piroetta semantica che in sostanza suona: “belle le parole del Papa, ma io non sono d’accordo”.
Come poteva essere diversamente?
Se il Papa ha esortato a non aver paura di accogliere immigranti negli USA Trump-il-Trombone ha sempre definito gli immigranti ‘assassini’ e ‘stupratori’. Il nostro si propone inoltre – se eletto – di costruire una Grande Muraglia al confine con il Messico e di rimandare indietro a calci gli undici milioni di illegal aliens, gli immigrati clandestini.
Eccolo nella sua intervista alla CNN: “Io penso che le sue parole siano belle e rispetto il Papa, che mi piace molto, ma, vi dirò, qui abbiamo un Paese con problemi enormi. Abbiamo un debito di 19 trilioni di dollari e non possiamo permettercelo [di accogliere immigranti], oltre agli enormi problemi di criminalità“.
Non è tutto. Se il Papa ha esortato a impegnarsi per la protezione dell’ambiente, Trump ha detto chiaramente di non credere nel climate change e che puntare alla riduzione di CO2 sarebbe un disastro per i posti di lavoro delle industrie.
Ma intendiamoci, Trump non è l’unico a esibirsi nel “il Papa è bello ma non balla”, ci sono anche altri soggetti le cui piroette non sono niente male.
Prendiamone uno a caso.
Ecco Ted Cruz, altro candidato repubblicano nella corsa alle presidenziali 2016, il quale – udite udite – ribalta la motivazione del Papa per cui la pena capitale contraddice il principio del rispetto per ogni vita.
Il nostro al contrario afferma che la pena di morte si fonda proprio…sul rispetto della vita.
Ma ascoltiamolo nei commenti del day after: “Io ho trascorso diversi anni nelle istituzioni ed ho avuto modo di avere a che fare con i peggiori criminali, stupratori di bambini e assassini, persone che hanno commesso azioni inenarrabili. Io credo che la pena capitale sia un riconoscimento della preziosità della vita umana, una punizione estrema che dovrebbe essere applicata per i crimini peggiori”.
Chiaro, no?
Ritengo tanto preziosa la vita umana che ti ammazzo.
Ecco, questi sono due dei candidati alla presidenza del Paese più potente del mondo.
C’è da stare davvero sereni.
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