Una lettera al Papa che si leva le scarpette rosse…
di Fausto Carotenuto
Caro Joseph,
non sarai più Papa. Ci dispiace molto per le tue dimissioni. Qualcuno o qualcosa ti ha costretto, e a noi non piace qualsiasi limitazione della libertá.
Eri la transizione da un equilibrio di potere ad un altro… Quello vecchio proprio non ci piaceva, ma il nuovo che si affaccia e che ti ha travolto ci mette perfino qualche brivido in più.
E poi in fondo in questi anni ci siamo sentiti rassicurati dal comico accento tedesco-curiale, dal ciuffetto bianco fonato, dalle inascoltabili cantatine in gregoriano, dal gusto per le sete rosse ed i monili rinascimentali. Dal fatto che fossi stato il terribile inquisitore del Papa precedente. E che il tuo sguardo fosse così facilmente accostabile a quello dell’inquietante imperatore galattico di Star Wars.
Insomma, siamo stati rassicurati dal fatto che era fin troppo facile vedere le tue debolezze umane come espressione delle pecche della tua stessa organizzazione.
Ora temiamo fortemente l’arrivo di qualcosa di molto diverso. Potrebbe essere un personaggio seduttivo, di grande carisma. Ecco, questo noi personalmente lo troveremmo ancora più inquietante. Perché potrebbe essere un bel tappeto nuovo sotto il quale nascondere quello che nella Chiesa ancora proprio non va… Non solo i vizi, ma l’uso arrogante e predatorio di un antistorico principio di autorità e di un ricchissimo potere paramassonico.
Forse alla Chiesa, per non essere travolta dai tempi, occorrerebbe ritrovare la propria origine religiosa, e riprendere l’onda riformatrice del Concilio Vaticano II dal momento della morte dell’ispirato Giovanni XXIII, tralasciando tutto quello che é – anzi non è – avvenuto dopo.
Caro Joseph, ti vogliamo bene in quanto essere umano avvolto da dubbi e condizionamenti e debolezze, come noi tutti. Ti penseremo in questi giorni triste nel Palazzo di Castel Gandolfo, privato della mantellina bianca e perfino delle amate scarpette rosse. Non potrai piú accorciare la veste per far vedere a tutti che sei proprio tu l’erede di quell’antico privilegio del collegio dei Pontifex latini e poi dell’Imperatore di Roma. Ora le scarpette rosse – simbolo dell’impero fisico-spirituale – se le prenderà qualcun altro… E tu dovrai ripiegare sulle tristi scarpe marroni che ti hanno regalato i messicani.
Sarai triste mentre osservi le rigide Guardie Svizzere abbandonarti e prendere il pullman per Roma, perché loro sono fedeli solo al Papa, e non a Joseph. Ma forse ti sentirai sollevato… dal sentirti più libero.
Buon riposo. Che serva al tuo spirito, ora libero da responsabilitá, potere e orpelli, per riflettere sulle lezioni del passato…
E speriamo bene! Molti cominciano a non avere più bisogno di voi, ma è ancora tanta la gente che ha bisogno di una Chiesa… che sia una Chiesa migliore!
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