Tutto OK ragazzi, Goldman Sachs è contenta del risultato elettorale.
di Enrico Carotenuto
Missione compiuta. Non la nostra, per carità. Quella dei gestori del pollaio.
Da mesi tentiamo di descrivere la forma del pollaio in cui ci hanno messi. C’è chi la vede come noi, c’è chi s’indigna, c’è chi ci urla: “complottisti!”
Poi si va a votare, succedde quello che è successo, ed il risultato, guarda un po’ come va il mondo, è nei fatti quello che avevamo predetto.
Abbiamo la sfera di cristallo?
NO.
Quello che abbiamo è una forte esperienza d’analisi politica, e gli occhi aperti il più possibile. Abbiamo descritto ampiamente come il voto per il 5 Stelle si sarebbe tramutato in una gabbia dorata per le tante buone intenzioni delle persone. Le motivazioni le trovate negli articoli a fondo pagina.
Le azioni di Grillo parlano da sole: spingere verso un nuovo governissimo, esattamente identico a quello che abbiamo avuto negli ultimi due anni, non è proprio il cambiamento radicale che si aspettava chi ha votato per lui.
Ed ora, ecco arivare il plauso diretto di Goldman Sachs!
“Sembrera’ strano, ma trovo che il risultato sia piuttosto entusiasmante” – parola di Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs asset management.
“Forse il risultato elettorale, con i consensi raccolti dal Movimento cinque stelle, puo’ segnare l’inizio di qualcosa di nuovo?”, sembra chiedersi l’astuto banchiere, il quale ritiene, in secondo luogo, che il responso delle urne sia “qualcosa di simile a un incubo” per “l’elite consolidata dell’Italia e per gli altri centri di potere europei, in particolare Berlino e Francoforte” perche’ “mette in dubbio molti aspetti dello ‘status quo”.
FERMI TUTTI! MA NON ERA GOLDMAN SACHS, LO “STATUS QUO”?
Monti e Prodi, dipendenti diretti di GS, diretti responsabili per l’ingresso nell’Euro, per l’austerità ai poveri e i profitti record alle banche, escono sconfitti, e questo qui ci viene a dire che è contento perchè Grillo, che dice di volerli mandare tutti a casa, prende il 25%?
Queste parole sembrano non avere senso, se uscite dalla bocca di O’Neill. Ma un senso ce l’hanno e come: sono le parole di uno che sta più su.
Evidentemente il banchiere non ha paura di Grillo. Perchè no? Anzi, ne è contento! Perche si? Guerra tra piramidi.
Evidentemente è contento perchè si affaccia un nuovo periodo in cui la ggente giustamente inviperita verrà resa mansueta da un movimento che gli mostrerà dei bei risultati di “moralizzazione”, di riduzione degli sprechi nella gestione pubblica, ma che magari non andrà a toccare i tasti realmente importanti per i banchieri, che potranno continuare a fare quello che hanno sempre fatto, senza la minaccia di milioni di persone che ce l’hanno con loro. Si continuerà tranquillamente ad andare in bocca al super stato europeo. Grillo parla di nazionalizzazione delle banche in difficoltà. Magari! Vedremo…
Intanto sui temi Europa ed Euro, Grillo è freddino, rimanda tutto ad un referendum, se e quando, senza dire decisamente quale è il suo punto di vista. Deciderà il popolo, dice lui, ma ahimè il popolo italiano, visto il risultato delle elezioni, è pronto a credere e a bersi tutto.
Per il momento c’è la trasformazione del rimborso elettorale in microcredito. 40 milioni in meno al partito, che in compenso acquisisce un forte strumento finanziario pagato coi soldi pubblici. Per carità, ben venga, i microprestiti sono 10000 volte meglio dei Fiorito e compagnia bella. E tutti contenti.
Ma un conto onesto dovrebbe prendere in considerazione i danni economici di un altro anno di governo PD-PDL. Quindi 40 milioni in positivo, contro tot miliardi in negativo, più chissà quale numero di leggi e leggine salva casta, salva europa e salva banche . Siete ancora contenti?
Per Goldman Sachs non è cambiato nulla. Anzi, va meglio! I suoi lacchè continuano imperterriti a governare, l’austerità va avanti, le famiglie sempre più disperate, la colpa se la prende Grillo, e magari alle prossime elezioni fa peggio che a queste. Opure fa meglio, ma resta da vedere se poi andrà ad attaccare veramente certe fortezze. Nel frattempo GS potrà utilizzare lo spauracchio Grillo per cambiare le facce all’interno dei partiti di riferimento tradizionali, e magari ripresentarli come il nuovo nuovo che avanza, con un bel pischello al posto del robot Monti, dello smacchia giaguari, o del sonnacchioso Prodi.
Ci auguriamo che i ragazzi del 5 stelle aprano gli occhi, e comincino a rendersi conto che la politica vera, purtroppo, non si fa alla camera o al senato. Che li non esiste alcuna “stanza dei bottoni”. E quindi che la smettano di fare la lotta ai fantasmi, ovvero le “facce” dei bassi livelli delle piramidi, quelli visibili (D’Alema, Monti, Prodi, Letta Senior, Letta Junior, Berlusconi, ecc), quelli si mandano a casa con relativa facilità. Comincino piuttosto, a preoccuparsi delle scarpe che quelli ai livelli “invisibili” gli stanno preparando da anni. Agli invisibili, come dimostrano le dichiarazioni di O’Neill, non importa nulla se un Bersani va a casa o no. Di Bersani ne trovano quanti gliene pare: più alti, più giovani e più in gamba. E magari eletti nelle liste 5 stelle, o tra i fondatori. Quelli mica “dormono da piedi”.
La stanza dei bottoni è dentro ognuno di noi. E il pulsante dell’odio è sempre quello sbagliato. Occhi aperti però!
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