Tutto o niente

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Tutto o niente

Che il potere usi la menzogna e l’inganno per conseguire i suoi scopi non è certo una novità. Ma che lo faccia premeditatamente e sistematicamente è qualcosa che la gran parte della gente si rifiuta di credere.

di Piero Cammerinesi

La propaganda è servita esattamente a questo; attraverso la scuola, la chiesa, i giornali e la televisione si è sapientemente instillato un dogma virale nei popoli: chi comanda è più capace di te e agisce per il tuo bene.

Tutto niente1Prendiamo ad esempio l’11 settembre.

Anche di fronte alle palesi incongruenze – spiegazioni scientificamente e tecnicamente insostenibili – della versione ufficiale la maggior parte dei benpensanti si rifiuta di credere che si sia trattato di un inside job.

Gran parte delle persone è convinta che il governo non sacrificherebbe mai migliaia di propri cittadini per delle finalità geopolitiche come quelle della programmata invasione di Afghanistan e Iraq e della creazione ad arte di una war on terror programmata a tavolino.

E ciò nonostante sia accaduto proprio questo innumerevoli volte nella storia mondiale in generale e americana in particolare.

Solo alcuni esempi:

Tutto niente2Nei libri di storia si parla di un attacco a sorpresa giapponese a Pearl Harbor con 2471 vittime americane.

Ma nel 2000 il lavoro di Robert B.Stinett, Il giorno dell’inganno, ha dimostrato, documenti alla mano, che il presidente Roosvelt sapeva perfettamente dell’attacco, che doveva servire a trascinare gli USA nel secondo conflitto mondiale.

Questa oggi è storia, non fantasie di complottisti.

Facciamo un passo indietro, torniamo alla prima guerra mondiale, ed esattamente al 7 Maggio 1915. Quel giorno venne affondato da un sommergibile tedesco il piroscafo americano Lusitania, evento – l’America non era ancora belligerante – che ancora una volta servì a trascinare gli USA nel conflitto. Nei libri di storia è sempre stato affermato che fu un attacco a sorpresa a una nave disarmata.

Tutto niente3Ma nel 1982, ed esattamente il 30 luglio, il governo inglese ha messo in guardia le imprese che intendevano scendere nel relitto del Lusitania, ammettendo che esso era pieno di materiale bellico inesploso.

Anche questa oggi è storia, non fantasie di complottisti.

Facciamo un salto più indietro nel tempo, esattamente nel 1898. Il 15 Febbraio di quell’anno avviene un’esplosione nella stiva del Maine, una nave da guerra USA che si trova al largo di Cuba. Gli Stati Uniti attribuiscono la responsabilità alla Spagna e gli dichiarano guerra, per poter sottrarre agli spagnoli i possedimenti d’oltremare, Portorico, Cuba e le Filippine.

Tutto niente4Ma nel 1976 una commissione d’inchiesta USA ha stabilito che la Spagna non aveva alcuna responsabilità nell’affondamento del Maine.

Anche questa oggi è storia, non fantasie di complottisti.

Parliamo di un’altra guerra in cui gli USA volevano entrare, quella del Vietnam.

Nei libri di storia leggiamo che il 2 e il 4 Agosto 1964 il cacciatorpediniere USS Maddox fu attaccato in acque internazionali da unità nordvietnamite, permettendo al presidente L.Johnson di entrare a pieno titolo in guerra.

Tutto niente5Ma nel 2010 la stessa NSA ammise che si trattò di un falso; in realtà furono le navi americane ad aprire il fuoco.

Anche questa oggi è storia, non fantasie di complottisti.

E ancora, tutti noi ricordiamo la provetta esibita da Colin Powell davanti alle telecamere come prova irrefutabile delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Fu il pretesto per aggredire l’Iraq, guerra che causò oltre un milione e mezzo di morti e l’instabilità di tutto il quadrante mediorientale.

Tutto niente6Ma oggi sappiamo per stessa ammissione di alcuni dei protagonisti che quella fu una menzogna che doveva servire a trascinare ancora una volta gli USA in una guerra di aggressione.

Anche questa oggi è storia, non fantasie di complottisti.

Potremmo tranquillamente estendere questo stesso discorso agli eventi italiani, dalla strategia della tensione ai misteri irrisolti che costellano la storia recente del nostro Paese, o a quelli di altri Paesi, ma penso che questi elementi possano bastare come prove delle menzogne e della intrinseca criminalità delle élite che hanno pianificato e realizzato tali inganni.

Pertanto se tutto questo è vero – e abbiamo visto che è vero – oggi sappiamo che il potere non solo mente sistematicamente al popolo ma, per propri fini occulti, massacra (o lascia massacrare) intenzionalmente – e impunemente – un gran numero di propri cittadini che hanno la sfortuna di trovarsi nel luogo sbagliato al momento sbagliato.

Così, tra qualche decina di anni, non prima che tutti i protagonisti della vicenda delle Twin Towers saranno usciti di scena, da qualche parte verrà l’ammissione che tutta la storia dei dirottamenti e del crollo delle Torri non era altro che una false flag, come il Lusitania, la USS Maddox, il Maine, Pearl Harbor e via dicendo.

E questa è logica, non fantasie di complottisti.

Rifiutarsi di vedere questo, rifiutarsi di ammetterlo, equivale ad essere in minima parte corresponsabili di tali crimini.

E non solo da un punto di vista politico-sociale, ma anche spirituale.

Tutto niente7“Gli uomini, in un certo senso, hanno perso la buona volontà di guardare se ciò che esiste nella realtà affonda le sue radici nel vero. Ma ci si deve appropriare di questo sentimento per la verità nella vita quotidiana, altrimenti non lo si potrà portare con sé nella comprensione dei mondi spirituali.

In modo che vediate cosa intendo, vorrei farvi un esempio: sulle onde della civiltà presente galleggia non solo la mistificazione delle frasi fatte, ma la menzogna vera e propria. Si riversa nella vita – e, come menzogna, intacca la vita”. (R.Steiner, Riscatto dai poteri forti)

Non è un complottista qualunque a scrivere queste parole, ma Rudolf Steiner, che dichiara espressamente che la menzogna e l’inganno sono la regola da parte dei poteri forti.

Più volte nelle sue conferenze ha esortato i ricercatori spirituali a tenere gli occhi aperti di fonte agli inganni delle élite.

Parlando della prima guerra mondiale afferma espressamente: “Sono convinto che uno dei motivi principali per cui una tragedia come quella che accadeoggi può abbattersi sul mondo, sta nel chiudere gli occhi davanti a queste realtà e nel parlare di quello cheaccade su basi del tutto inadeguate. Infatti anche di fronte ad eventi così grandi ognuno dovrebbe iniziaredalla conoscenza di sé”. (ibid.)

Spesso infatti certe verità non vengono rifiutate – o semplicemente evitate – solo da parte di persone che non hanno voglia di approfondire le cose o sono troppo condizionate dalla propaganda mediatica, ma anche da chi, come ricercatore spirituale, avrebbe le capacità ed il dovere di utilizzare un pensiero libero per indagare gli eventi del mondo che gli sta intorno.

A questi ultimi si rivolge Steiner con queste parole: “E un frammento di conoscenza di sé è anche sapere che, nel momento in cui si dice:’Cose simili non ci riguardano, vogliamo solo sentir parlare di fenomeni occulti’, in questo momento si rafforzano, anche se in piccolo, quelle forze che, articolandosi in tutte le loro diramazioni e assommandosi, portano a catastrofi come quella che viviamo oggi”. (ibid.)

Dunque anche il fatto di girare la testa, di guardare agli eventi del mondo esteriore con disdegno o malinteso senso di superiorità – io penso solo allo spirito, non mi interessano i fatti esteriori, la politica, la società – si rivela un atto di corresponsabilità con quanto di negativo accade intorno a noi.

Che fare dunque?

Tutto niente8Pensare a fondo la realtà che ci circonda – in modo spregiudicato e libero – è allora un dovere di ogni libero pensatore e di ogni ricercatore spirituale.

La ricerca della verità ‘occulta’, nascosta, non è un obiettivo da perseguire solo nei confronti del mondo spirituale, ma anche del mondo fisico in cui viviamo.

Ancora Steiner: “Occulto, miei cari amici, non è solo ciò che riguarda i mondi superiori – inizialmente questi sono certo nascosti, occulti per tutti gli uomini. Ma per molti uomini è già occulto anche quello che avviene nel mondo fisico! E vogliamo augurarci che molto di ciò che è nascosto qui da noi diventi visibile! Che così tanti fatti rimangano nascosti a così tanta gente, costituisce una delle fonti della miseria in cui viviamo”. (ibid.)

Alla luce delle premesse e di queste linee-guida, è pertanto doveroso indagare con questo atteggiamento interiore anche gli eventi geopolitici più recenti.

Naturalmente il grado di disvelamento che riusciamo a realizzare è direttamente proporzionale al nostro livello evolutivo, all’impegno che profondiamo nella ricerca e alle nostre capacità di applicare il pensiero alla realtà.

Il disvelamento, poi, è per sua natura progressivo, il che significa che passare dall’essere vittime della manipolazione e della propaganda – come siamo tutti all’inizio del percorso – all’alétheia non è cosa che può avvenire d’un colpo.

Le illuminazioni sulla via di Damasco accadono, ma non sono poi così frequenti.

Ci vogliono spesso anni di studio e soprattutto una ferrea volontà d’indipendenza dalle verità dominanti, dal pensiero unico che domina incontrastato la vita della maggior parte delle persone, dalla culla alla tomba.

Tutto niente9Per questo motivo, anche se siamo giunti a livelli abbastanza avanzati di disvelamento degli eventi del mondo sensibile – tanto da farci chiamare complottisti dai nostri amici, che magari ci tolgono l’amicizia su Facebook o addirittura il saluto – abbiamo tuttavia la responsabilità di essere tolleranti nei confronti di chi ancora crede parzialmente alle verità dominanti.

Per farlo, un aiuto pratico: basta pensare a come eravamo noi stessi prima di iniziare questo percorso.

Un percorso che a volte abbiamo vissuto come una vera e propria discesa agli inferi, tanto è stato l’orrore che ci ha afferrato quando – dopo aver smantellato i dogmi del pensiero unico – abbiamo iniziato a renderci conto di “che lacrime grondi e di che sangue” il reale volto del potere.

Insomma, dobbiamo imparare a non pretendere dagli altri – come non l’abbiamo preteso da noi stessi – il ‘tutto o niente’.

È vero, a livello dei poteri forti la cospirazione, il complotto, non sono l’eccezione, bensì la regola e spesso chi li ridicolizza ne è complice, ma dobbiamo anche imparare a non fare di ogni erba un fascio, tacciando di correità con il sistema tutti coloro cui ancora non si sono disvelati alcuni scenari.

Creare e alimentare opposizioni all’interno di chi si sta destando dal sopore del neo-pensiero, fa il gioco delle Entità – occulte e manifeste – che vogliono l’asservimento e la rovina dell’uomo.

Ricordiamocene sempre.

 

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