Turchia: qualcuno soffia pericolosamente sul fuoco delle divisioni interne
di Fausto Carotenuto
Erdogan spacca il paese, polarizza l’opinione pubblica: da una parte la pancia islamica radicale, ormai maggioritaria, e dall’altra la popolazione turca più avanzata e laica. Purtroppo ormai minoritaria.
Una enorme esultante manifestazione di massa in supporto al governo oggi a Istanbul per controbilanciare le manifestazioni per salvare Gezi Park. Che sono state invece represse con ferocia e violenza, e perfino con l’uso di gas urticanti negli idranti.
Questo soffiare sulle divisioni interne, introducendo l’uso della violenza, non promette nulla di buono: qualcuno vuole destabilizzare la Turchia creando un clima da guerra civile, per spingerla nel fronte dei nemici dell’Occidente?
Questo scrivevamo qualche giorno fa:
La pancia islamica radicale della Turchia più retriva mostra il volto duro contro la gente turca laica, libera, democratica.
Un segno preoccupante. Il mondo occidentale è molto tiepido nel difendere i giovani e liberi turchi. Nemmeno i militari turchi, in genere difensori del laicismo, sono intervenuti a dire la loro…
Cosa succede?
Qualcuno soffia sul fuoco, qualcuno vuole che la Turchia si polarizzi, isolando la Turchia laica rispetto ad una maggioranza, soprattutto anatolica, sempre più sedotta dal radicalismo islamico. Qualcuno potrebbe pensare di destabilizzare il paese mettendo l’una contro l’altra le due componenti, laica e islamica, del paese.
Le stesse menti oscure che hanno inventato le finte primavere arabe, che hanno fatto saltare i regimi in Egitto, Yemen, Libia, Tunisia e creato la guerra civile siriana… progettano di aggiungere la Turchia al fronte dell’instabilità. Al fronte dei Paesi radicali islamici antioccidentali.
Proprio così. Perché solo un fronte fatto di tanti paesi islamici, e di alcuni militarmente forti, come la Turchia, potrebbe essere presentato come una minaccia per noi sufficiente a continuare a giustificare in Occidente grandi emergenze, enormi apparati militari, enormi spese per armamenti, ed enormi apparati segreti e di sicurezza.
Che servono a controllare noi…
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