TURCHIA: MA QUALE GOLPE… IL VERO COLPO DI STATO LO STA FACENDO ERDOGAN. UNA TRAGICA SCENEGGIATA
di Fausto Carotenuto
Sì, una tragica sceneggiata per autorizzare Erdogan a fare un vero e proprio colpo di stato, una grande epurazione violenta di nemici interni. Una forte svolta in direzione di una Turchia di stampo radicale islamico, con una enorme purga in corso del fronte laico e islamico moderato dall’apparato politico, amministrativo, giuridico, mediatico e militare. Una nefandezza orribile che, grazie al finto golpe, può avere il pieno sostegno ipocrita delle potenze occidentali e l’acquiescenza dell’opinione pubblica mondiale. Che, invece di insorgere e costringere i propri governi a prendere serie misure contro Erdogan, viene raggirata dalla bufala e messa a dormire.
Non c’è altra spiegazione per questo presunto golpe durato solo 4 ore.
La vicenda è di una tale evidenza che tutti i media non la colgono, esaltando invece la “grande affermazione della democrazia”, grazie al “popolo sceso nelle strade contro i carri armati”, spinto dal proprio leader grazie al grande strumento dei “social networks”…
Solo un anziano corrispondente del Corriere, Antonio Ferrari, espertissimo di Turchia, ha annusato l’imbroglio, e stranamente è riuscito a pubblicare un articolo sul proprio giornale.
Ma per gli altri, in tutto il mondo occidentale, si è trattato di una “vittoria della democrazia”. Ecco a cosa è servito il golpe, a far accettare in modo esultante una orribile e violenta purga interna, un vero e proprio colpo di Stato, altrimenti inaccettabile.
E proprio la posizione assunta dalla maggior parte dei media occidentali, sempre del tutto ossequienti alle manovre del potere, conferma che i gruppi di manipolazione occidentali – americani in testa – erano non solo al corrente, ma molto probabilmente partecipi della sceneggiata del finto golpe.
Ma vediamo di analizzare con maggiore profondità alcuni elementi a supporto della tesi della “sceneggiata”:
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Partiamo prima di tutto dagli effetti degli avvenimenti in corso. Perché partiamo dagli effetti? Perché è il modo migliore in politica internazionale per capire per quale motivo qualcuno organizza qualcosa e non cadere nei tranelli dei media. Per fare un esempio, per l’11 settembre, per l’invasione dell’Afghanistan e poi dell’Iraq, per le primavere arabe, per la creazione di Al Qaeda e dell’ISIS, ci hanno dato sempre motivazioni di comodo contingenti e varie. Ma ora, dagli effetti macroscopici ottenuti, tutti possono vedere quale era la motivazione, l’obiettivo di fondo di questi eventi apparentemente scollegati: trasformare il mondo islamico in un posto instabile ed esplosivo nel quale far crescere un radicalismo fanatico sia di Stati che di gruppi terroristici. Con il quale rendere possibile ed alimentare un grande conflitto, quello islam-occidente, che ha sostituito i precedenti (nazifascimo contro potenze massoniche e poi capitalismo contro comunismo) come strumento emergenziale per tenere sotto controllo il mondo.
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E allora quali sono gli effetti di questo “golpe”? Quelli che ci indica la solita stampa al servizio del potere, vale a dire un rafforzamento della democrazia turca? No, esattamente il contrario: una pericolosa svolta autoritaria verso la creazione di un Paese radicale islamico più saldamente in controllo dei Fratelli Musulmani. Un Paese con un potentissimo esercito – il decimo al mondo – che più facilmente potrà farsi strumento di manovre pericolosissime nell’alimentare in modo credibile per anni il conflitto islam-occidente. Una pericolosa destabilizzazione che tende a spaccare ulteriormente in due il Paese, dando una netta prevalenza all’islamismo estremista delle campagne e delle periferie. Fino ad ora bilanciato dalla presenza di un forte islamismo moderato e di una forte presenza laica e moderata nelle Forze Armate, nel sistema giudiziario, nella cultura, nei media, nella politica, nell’apparato burocratico e nei grandi centri urbani.
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Scriviamo di questa volontà di destabilizzare la Turchia da anni, e purtroppo avevamo visto giusto. Nelle nostre “previsioni per il 2016”, scrivevamo : “… l’estensione di un ruolo inquietante e destabilizzante della Turchia di Erdogan…” . E poi in vari articoli abbiamo ampiamente illustrato questa strategia di inquietante trasformazione della Turchia. (giugno 2016, giugno 2013, ecc..),
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Fino ad ora le Forze Armate, nonostante le nomine dei capi di Stato Maggiore e dei servizi segreti fossero state fatte inserendo uomini graditi ad Erdogan, erano ancora comandate in modo molto efficiente da schiere di ufficiali cresciuti nella tradizione laica di Ataturk. Una tradizione in base alla quale le Forze Armate si erano sempre sentite laicamente garanti della pace e del buon funzionamento del sistema turco. Al punto di creare questa strana modalità con la quale ogni tanto facevano un colpo di stato in momenti “critici”, per poi restituire ogni volta dopo pochi anni la parola alle elezioni democratiche. Certo lo facevano con modi spicci ed antidemocratici, violenti, sanguinari, con eccessi condannabili, ma con l’idea di servire un’idea di stato laico e fondamentalmente sempre nelle mani dei cittadini.
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Ed insieme a loro una magistratura in buona parte della stessa estrazione laica o islamico moderata, capace di dire spesso no alle intemperanze illegali di Erdogan. Ed ancora molti politici eletti dal popolo che ancora potevano esprimersi abbastanza liberamente contro la deriva islamista di Erdogan. E insieme a loro molti organi di stampa e giornalisti che si sentivano liberi di parlare.
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Il sistema Erdogan negli anni scorsi ha tolto la parola con numerosi arresti ed omicidi a molti giornalisti di opposizione, ed ora, con un emendamento di qualche settimana fa, ha tolto l’immunità parlamentare ai deputati, così da poterli maltrattare e reprimere come i giornalisti.
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Ed infine ha deciso la grande purga degli ultimi forti ostacoli alla dittatura islamica del suo gruppo estremista dei Fratelli Musulmani: bisognava eliminare la fondamentale ed efficace opposizione nelle potenti Forze Armate e nell’apparato della Giustizia. Bisognava togliere quegli elementi che consentivano alla parte di popolazione laica e moderata dei grandi centri urbani, connessa culturalmente alle libertà occidentali, di essere ancora difesa e garantita. Per utilizzare appieno come strumento di dominio la maggioranza ignorante e radicalizzata delle periferie e delle campagne anatoliche. E spingerla ad approvare finalmente una dittatoriale Repubblica Presidenziale.
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La destabilizzazione e radicalizzazione della Turchia veniva naturalmente perseguita dagli stessi gruppi di manipolazione anticoscienza che vogliono usare il conflitto islam-occidente e che guidano i governi USA e degli altri principali Paesi. Che quindi hanno ordinato ai propri “burattini” a Washington, Londra, Berlino, Parigi, Roma… di aiutare l’ascesa del radicalismo destabilizzante. Così come avevano già indicato loro di invadere l’Iraq e l’Afghanistan e di destabilizzare, Libia, Siria, Egitto, Yemen, Algeria, Tunisia, ecc… Sempre per favorire il rafforzamento del “nemico” islamico e la creazione di un emergenziale vortice di odio, violenza e paura. Tale da controllare meglio noi e da tentare di bloccare il risveglio delle coscienze in corso.
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Per portare avanti l’agenda della manipolazione occorreva dunque ora dare una mano ad Erdogan a fare la “grande purga” degli apparati che potevano opporsi alla ulteriore svolta radicale. Sacrificando, come in tutto il resto del mondo arabo, la parte più avanzata, libera, consapevole, fattiva e istruita di quei paesi. Ma di certo non si poteva fare “di punto in bianco” senza la formazione di una macchia indelebile sulla figura di Erdogan e senza rischiare le forti reazioni dell’opinione pubblica internazionale, che avrebbero imposto ai propri governi di applicare sanzioni internazionali alla Turchia, ed un serio deterioramento delle relazioni.
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E allora ecco che qualche mente oscura ha tirato fuori l’idea del finto golpe. Se la purga fosse stata la risposta a qualcuno che voleva ribaltare la democrazia turca, si potevano dirigere i media ad imbrogliare tranquillamente l’opinione pubblica, consentendo ai governi occidentali di appoggiare la svolta autoritaria e la nefandezza di un vero, sostanziale massacro di democrazia, ora in corso. Migliaia di arresti nelle forze armate e nella magistratura, dai giudici ordinari fino alla Corte Suprema ed alla Corte Costituzionale. Ora ogni nefandezza è possibile, senza alcun controllo o reazione indipendente di Forze Armate o giudici. L’obiettivo è che non ci sia più alcuna difesa o garanzia per nessuno di fronte al potere assoluto dei Fratelli Musulmani.
Ma come mettere in scena questo finto golpe per farne poi uno vero?
Prima di tutto serviva la collaborazione totale della CIA e dei comandi militari USA. E poi era essenziale il fattore tempo: bisognava fare in fretta. Ed infatti non si è mai visto un golpe di 4 ore…
Vediamo perchè:
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In tutte le forze armate e nei servizi segreti degli alleati degli USA esiste una forte infiltrazione ed influenza della CIA e del Pentagono. E’ questo un dato di fatto di cui nessuno parla mai, ma che ha condizionato tutta la storia del secondo dopoguerra fino ad oggi. Ci sono numerosissimi ufficiali con il doppio stipendio, italiano e americano (naturalmente non ufficiale), che naturalmente fanno delle carriere strabilianti, dovute alla loro obbedienza prima di tutto agli americani. Questa infiltrazione fa in modo che nulla sfugga alla CIA ed al Pentagono di quello che avviene nelle forze armate di questi paesi, e siano in grado di orientare tranquillamente deviazioni varie ed anche colpi di stato, veri o finti. Ne sappiamo qualcosa anche noi italiani, che abbiamo subito questo trattamento per decenni.
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Per di più le grandi basi NATO e USA in Turchia sono delle vere e proprie stazioni di controllo umano ed elettronico dell’Impero su tutto quello che avviene in quel paese e nei paesi limitrofi. Il colpo di Stato fatto dall’esercito turco (comandato da Kenan Evren) nel 1980, fu organizzato in coordinamento con gli americani per annullare l’influenza crescente delle sinistre. Un qualsiasi tentativo di colpo di stato da parte delle Forze Armate turche, se fosse stato genuino, sarebbe stato seguito in dettaglio, fin dall’inizio, dai servizi USA. E lo avrebbero bloccato sul nascere, se avessero voluto. Oppure sostenuto fino al successo. Evidentemente volevano che un qualcosa andasse avanti, fino a consentire a Erdogan la sceneggiata del finto viaggio in aereo alla ricerca di rifugio e della finta rivoluzione popolare contro i carri armati golpisti.
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E l’altro elemento importante era il tempo: occorreva fare in fretta, per evitare che un limitato colpo di stato fatto lanciando ignari reparti alla presa di pochi obiettivi e con pochi uomini e mezzi, come il ponte sul Bosforo, le televisione ed un aeroporto, desse il tempo alle vere opposizioni, sia nelle Forze Armate che negli altri apparati, di comprendere quello che stava avvenendo, di organizzarsi e di reagire il modo forte. No, il golpe doveva finire subito e la purga partire immediatamente. Ovviamente con tutto il supporto tecnico e politico degli americani e degli altri alleati occidentali.
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Per questo ora insieme alla purga in corso c’è certamente il massimo di allerta nella paura di reazioni, ed Erdogan ha chiesto alla gente di rimanere nelle strade per “difendere la democrazia”. In effetti per difendere il colpo di stato che lui sta facendo ora.
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E sempre per giocare suol fattore tempo i governi occidentali, compreso ovviamente il nostro, si sono subito affrettati a seguire il copione e ad emettere nella notte comunicati di sostegno al “democratico” Erdogan.
In effetti dal punto di vista anche tecnico la storia del golpe non regge:
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Le Forze Armate turche, come nel caso del 1980, si sono sempre mosse compatte nel fare un colpo di Stato. In questo caso si è trattato di quattro gatti, con pochi mezzi, quasi a fare una scena a beneficio di telecamere già opportunamente posizionate. Certo, si sono messi su degli scontri, purtroppo con morti e feriti. Ma altrimenti nessuno ci avrebbe creduto.
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Ma come si è fatto a mandare al massacro alcune unità, sia pure piccole?
Ovviamente i comandanti di queste unità devono essere stati coinvolti in un progetto che sembrava vero, nel quale qualcuno ha detto loro che tutte le forze armate, o almeno una buona parte, li avrebbe sostenuti, ed ognuno avrebbe fatto la sua parte… come le altre volte. E chi ha fornito rassicurazioni ? Naturalmente generali importanti e certamente anche gli americani. Altrimenti questi ufficiali, molto preparati e che vengono da importanti scuole di guerra, non avrebbero mai accettato. Proprio come nel caso del Golpe Borghese da noi…
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Certo qualcuno ha detto loro che ci sarebbero stati anche tutti o una parte importante dei 500.000 uomini delle Forze Armate, dei 14.000 carri armati dell’Esercito, dei trecento aerei da combattimento dell’Aviazione… Altrimenti non si sarebbero nemmeno mossi per occupare il ponte, la tv, l’aeroporto… e poi ritrovarsi soli e sottoposti al massacro degli islamisti lanciati contro di loro dai Fratelli Musulmani… Che hanno subito decapitato un soldato proprio sul ponte. Quasi a porre una precisa precisa firma a quello che stava avvenendo…
Naturalmente la purga ora riguarda decine di migliaia di persone che con il golpe non c’entrano proprio niente. E per questo è stato sollevato da tempo il “fumus” dell’esistenza di una struttura parallela guidata dall’influente predicatore teologo islamico moderato Fetullah Gulen. Che ora è stato accusato di aver organizzato il golpe.
Ora la purga può basarsi su questo “fumus” e basta. Non ci sarà bisogno di prove per condannare e reprimere, e non ci saranno più giudici indipendenti a difendere nessuno dalle conseguenze di questo “fumus”. I politici non potranno parlare e nemmeno i giornalisti.
E per rendere credibile il tutto è in corso l’ulteriore sceneggiata delle accuse agli USA perché ospitano Gulen e perchè potrebbero aver sostenuto il golpe (il che potrebbe essere vero nell’organizzare un golpe fatto male, che deve fallire). Per mettere ulteriori veli a coprire la realtà ed antagonizzare ulteriormente le masse turche inconsce verso l’occidente.
Pare assurdo, ma gli apparati di sicurezza e militari deli USA e degli altri governi occidentali, che non servono gli interessi dei propri cittadini ma quelli di poteri oscuri mondialisti, stanno facendo di tutto per creare una Turchia antiamericana ed antioccidentale. Come hanno fatto in tutto il mondo islamico. Perchè in realtà sono solo lo strumento di strategie antiumane anticoscienza, che con gli interessi degli stati nazionali e dei propri cittadini non hanno nulla a che fare.
E noi cosa possiamo fare di fronte a queste oscure e devastanti manovre anticoscienza?
Continuare a renderci consapevoli, scambiarci informazioni e ideali. Continuare a fare il Bene là dove siamo. E allora anche la visione di queste nefandezze contribuirà ulteriormente al risveglio delle coscienze in corso.
Nel frattempo, compassione per le vittime inconsapevoli, e per intere popolazioni pacifiche e libere gettate una dopo l’altra nel vortice della guerra e del fanatismo con il sostegno dei nostri governi.
Ma non con il nostro!
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