Turchia: il massacro delle libertà dopo il golpe farsa apre prospettive inquietanti
di Fausto Carotenuto
Ora tutti strillano chiedendo ad Erdogan – che non ne ha nessuna intenzione – di essere meno barbaro nella repressione.
Le notizie di decine di migliaia di arresti ed epurazioni di funzionari, militari, giudici, poliziotti,
le esecuzioni sommarie, le torture di massa in corso. Le foto che circolano di centinaia di uomini ammassati e legati… ormai sono di pubblico dominio.
Le liste delle persone da arrestare erano già pronte prima del presunto golpe. Lo dice un funzionario europeo. Ma era chiaro, vista la velocità della repressione.
Ed ora questi esponenti della Unione Europea e degli Usa strillacchiano sui diritti umani dei detenuti… Sulla pena di morte che potrebbe essere reintrodotta.
Bene… giuste reazioni, ma ben altro dovrebbero dire, di ben altro dovrebbero preoccuparsi e per ben altro dovrebbero prendere delle posizioni ferme: il cambiamento in corso della Turchia con questa azione violenta del gruppo di Erdogan è ormai un fatto irreversibile e storico estremamente inquietante.
Il dato di fatto terribile è che è ormai è andata: i radicali islamici sono al comando in modo violento e arrogante, e l’opposizione viene eliminata. A questo serviva il golpe, e lo abbiamo denunciato subito dopo la notte del golpe fallito.
Non serve a molto chiedere ora al regime di Erdogan di non essere troppo cattivo o violento con gli arrestati.
Un qualcosa di enorme è già cambiato in Turchia: le ultime difese dello stato di diritto, del laicismo e di un islam moderato stanno cadendo una ad una sotto i colpi di una purga di violenza staliniana.
Cosa sarebbe successo se Erdogan avesse avviato la purga in questo modo, con questa violenza e questa estensione, prima della sceneggiata del golpe?
Il mondo sarebbe insorto, sarebbe stato obbligato ad insorgere guardando certe foto e sentendo certe notizie di arresti e violenze e torture, e sarebbe stato costretto a condanne e sanzioni dell’ONU e della UE, a minacciare interventi, ecc…
Ma ora invece, grazie al “golpe farsa”, al massimo strillacchia soltanto per cose certo importanti come il trattamento dei detenuti o la pena di morte possibile. Ma non per la terribile purga che trasforma il paese in modo pericolosissimo.
Noi non vogliamo dire che il tentativo di golpe non c’è stato: c’è stato, ma è stato chiaramente teleguidato e controllato. Chi ha mosso le unità militari e gli aerei, lo ha fatto pensando di fare il golpe e di avere coperture enormi per farlo, sia interne che internazionali. Altrimenti non si sarebbero mossi. Ma al momento giusto tutto era già pronto per bloccarli e farli fuori in poche ore, dopo che tante forze che era previsto intervenissero non lo hanno fatto. ( vedi il precedente articolo).
Hanno facilitato un golpe per farlo fallire.
E per avere la scusa per una furibonda e brutale repressione dei nemici interni. Senza processi, senza prove, senza nulla… come ai tempi di Stalin, di Hitler…
Come da copione la comunità occidentale ha condannato il golpe, e quindi ora può al massimo strillacchiare perchè Erdogan “non sia troppo duro”. Anche questa posizione fa parte della sceneggiata… Così come la tensione con gli USA.
No, in realtà i nostri governi non dovrebbero strillacchiare tiepidamente ma dovrebbero urlare a gran voce e imporre provvedimenti perché, con un tranello evidente, stanno massacrando la parte migliore dell’apparato turco. L’unica parte che poteva salvare la Turchia da una terribile deriva dittatoriale nelle mani dei Fratelli Musulmani.
Una grande potenza regionale, il secondo esercito della NATO, sono ormai nelle mani del radicalismo islamico !
Questo l’inquietante ed enorme dato di fatto voluto dai poteri di manipolazione e portato avanti con freddezza dai servizi americani e dal Pentagono contro gli stessi interessi degli Stati Uniti. Ma seguendo le trame oscure dei poteri anticoscienza che vogliono alimentare ancora di più, in modo pericolosissimo, il conflitto Islam-Occidente.
Ora il fronte islamico del conflitto comincia a diventare più credibile. Non solo terrorismo e un feroce califfato da operetta, ma una nazione potente potrà entrare in gioco dalla parte del radicalismo islamico.
Altro problema serissimo che si apre ora è la destabilizzazione interna della Turchia: le forze laiche ed islamiche moderate non staranno ferme. Sono numerose e cercheranno in ogni modo di organizzare una rivincita, o di rendere le cose difficili a Erdogan. Non potranno accettare l’ulteriore islamizzazione della società e della cultura turca. Un periodo di grandi sofferenze si apre purtroppo per la popolazione turca.
La via per la guerra civile è aperta. La radicalizzazione islamica della Turchia è ormai un fatto.
Ma di questo ovviamente non parla nessuno sui grandi media, troppo occupati a creare cortine fumogene per conto degli stessi poteri che hanno voluto questo deterioramento della situazione turca.
Ma restiamo svegli e attenti e non perdiamo le speranze: il popolo turco è pieno di risorse.
Che il Cielo ci assista tutti.
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Per maggiori informazioni e approfondimenti, invitiamo a leggere l’articolo di due giorni fa e i precedenti: https://coscienzeinrete.net/politica/item/2756-turchia-ma-quale-golpe-il-vero-colpo-di-stato-lo-sta-facendo-erdogan-una-tragica-sceneggiata
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