Terrorismo anarchico ecologista. La creazione di un vortice oscuro.

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Terrorismo anarchico ecologista. La creazione di un vortice oscuro.

di Fausto Carotenuto

L’attentato all’AD del’Ansaldo, Roberto Adinolfi, segna un momento inquietante delle strategie anticoscienza. Prendiamone consapevolezza per respingerlo con serenità e fermezza.

In stile “brigate rosse” è stato gambizzato un importante dirigente del settore nucleare italiano ed internazionale. La sigla che ha rivendicato l’attentato è FAI ( Federazione Anarchica Informale). Ieri Roberto stava ritornando a casa dall’ospedale, quando è arrivata la rivendicazione al Corriere della Sera.

Fanno rabbrividire alcune frasi:

Con una certa gradevolezza abbiamo armato le nostre mani, con piacere abbiamo riempito il caricatore. Impugnare una pistola, scegliere e seguire l’obiettivo, coordinare mente e mano sono stati un passaggio obbligato, la logica conseguenza di un’idea di giustizia, il rischio di una scelta e nello stesso momento un confluire di sensazioni piacevoli. Un piccolo frammento di giustizia, piombo nelle gambe per lasciare un imperituro ricordo di quello che è ad un grigio assassino”.

Quanta nebbia della coscienza… quali ferite interiori da rimarginare…

L’esperienza degli anni di piombo ci insegna che nulla sfugge agli apparati dello Stato, e soprattutto alle bande trasversali che li attraversano, direttamente connesse ai poteri di manipolazione. Non sfugge certamente nemmeno questo movimento anarchico che qualcuno avrà pure infiltrato negli anni, se non “creato” per farsene strumento. La storia di tutti i movimenti terroristici ci dice questo con sicurezza.

E allora senza tanti fronzoli e giri di parole ci domandiamo: perché i poteri di controllo delle masse hanno ora dato il via ad un attentato di questo tipo? Per ottenere che?

Negli “anni di piombo”, era stato sviluppato una terrorismo rosso e nero che tendeva a fare strategia della tensione, a generare emergenze, ansie e paure diffuse che accompagnassero e giustificassero scorciatoie politiche. Che provocassero situazioni nelle quali fosse più facile operare cambi di maggioranze, di strutture e di politici tali da produrre alla fine una classe dirigente più malleabile al superstato centrale. Come in effetti è avvenuto. Ed ora?

Pare quasi che si voglia colpire direttamente il mondo dei sentimenti e delle spinte che sono alla base del grande movimento del risveglio di coscienza, ora in pieno sviluppo. Con delle azioni in qualche modo “archetipiche”.

Gli anarchici hanno buoni sentimenti e impulsi di giustizia, di miglioramento della società, di rispetto della salute umana e della Terra, di libertà. Tipici di tutta l’onda di crescita delle coscienze.

Ed allora se questi meravigliosi impulsi vengono accoppiati con azioni clamorose al sangue, alla violenza, all’odio, ecco che questi sentimenti vengono “sporcati”.

Ecologismo, spinte libertarie, giustizia, antinuclearismo… diventano nell’immaginario collettivo il terreno dei violenti.

E criticare il sistema, i nuclearisti, gli industrialisti, le forze di repressione… diventano atteggiamenti deprecabili e da evitare.

E’ lo stesso schema usato per “sporcare” le manifestazioni del movimento del risveglio, come nei fatti del G8 di Genova, con l’infiltrazione dei violenti “black block”, ripetuta di recente a Roma con i tragici episodi di Piazza San Giovanni.

Questa la manovra dei poteri di manipolazione. Manovra alla quale gli apparati dello Stato ed i media si prestano e si sono sempre prestati, più o meno consciamente.

Ma come si fa a spingere delle persone – in genere giovani – a compiere azioni così violente ad anti-umane, anche se sono animate da buoni impulsi e sentimenti?

Li si porta su una strada di pensiero che dice che il fine giustifica i mezzi, un antichissimo strumento del potere. Gli si fa pensare che ci sono esseri degni di essere amati ed altri no. Altri, se fanno del male alla società, sono da odiare e possono essere oggetto di violenza.

Basta non mettere in evidenza il fatto che chi compie un’ingiustizia lo fa perché in fondo “non sa quello che fa”, per inconsapevolezza, per schiavitù al proprio ego ancora immaturo…

Basta portare avanti l’idea che qualcuno è amabile e qualcun altro no… E che quindi qualcuno è da aiutare (gli oppressi) e gli oppressori no, perché non sono anche loro esseri in crescita – come noi – che sbagliano, ma esseri da eliminare con la violenza. Per realizzare la società ideale

Ma una società che non sorge dall’amore non è mai una società ideale. E’ sempre una società che perpetua le divisioni e gli odi.

“Con una certa gradevolezza abbiamo armato le nostre mani, con piacere abbiamo riempito il caricatore.

Una frase antiumana in modo folgorante. Che unisce in un unico vortice oscuro i poteri che l’hanno ispirata per manipolare, chi l’ha scritta con l’odio e col sangue, e chi ha provocato questi sentimenti con azioni contro la terra e la salute umana. Vittime e colpevoli in un unico vortice: un vortice di non amore.

Di questo non amore sono veramente vittime insieme gli ispiratori dietro le quinte, gli anarchici sanguinari, gli uomini del sistema industriale antiumano e le tante persone che inconsapevolmente ed in buona fede “bevono” dai media queste forme pensiero e questi sentimenti negativi.

La risposta della coscienza?

Non rimanerne vittima, non partecipare al vortice…

Naturalmente sta a noi non farci confondere e continuare con serenità nel diffondere conoscenza e amore per la terra e per gli uomini, fatto di azioni concrete e di grande compassione per i compagni di strada che sono ancora preda del proprio lato oscuro.

Avanti con il risveglio di coscienza, senza esitazioni!

 

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