Siria: perché Obama non ha ancora attaccato il Paese nelle mani del Diavolo?
di Fausto Carotenuto
Come mai questa volta le principali potenze mondiali sono in dissidio nell’attaccare la Siria? Come mai trovano opposizione non solo nella gente, ma anche da parte di potenti gruppi di potere al loro interno ?La risposta in fondo ce l’ha data – forse inconsapevolmente – Domenico Quirico, il bravo giornalista della Stampa rapito dai ribelli e liberato pochi giorni fa:
Cosa ha detto il giornalista provato da 5 mesi di durissima prigionia?
“…La Siria è il Paese del Male; dove il Male trionfa, lavora, inturgidisce come gli acini dell’uva sotto il sole d’Oriente. E dispiega tutti i suoi stati; l’avidità, l’odio, il fanatismo, l’assenza di ogni misericordia, dove persino i bambini e i vecchi gioiscono ad essere cattivi.”
Quirico racconta come in Siria non ci sia più alcuna rivoluzione, ma solo aree occupate da fanatici sanguinari che taglieggiano e massacrano la popolazione. Ed un governo siriano che risponde attaccando e massacrando.
(vedi l’articolo della stampa)
Nel corso di questa finta rivoluzione, o di rivoluzione trasformata in un vortice nero, è come se, sempre secondo Quirico, Dio avesse “consegnato la Siria al Diavolo”. Un paese retto da dittatori, ma civile, equilibrato, dalla armoniosa convivenza di religioni diverse, è stato trasformato in un inferno.
Ma cosa c’entra questo con il fatto che l’attacco missilistico e aereo di Obama sia stato fermato?
C’entra, in quanto l’obiettivo di certe forze oscure non è quello di conquistare territori, che tra l’altro già posseggono, magari attraverso famiglie che da loro dipendono da sempre, come i feroci Assad. O prima Saddam Hussein, o Mubarak, ecc. Ma di creare in ogni epoca un grande vortice oscuro mondiale di odio, guerra, violenze, ansie e paure da spargere per il mondo. Dei vortici oscuri che servono a mantenere un “tasso di malattia” nella psiche umana. Per porre degli ostacoli alla generale evoluzione umana, e nella nostra epoca specificamente alla crescita delle coscienze. Che vengono così prese da paure, ansie, odi, rabbie, dolore, egoismi, ferocia…. E faticano a proseguire il loro cammino di crescita.
Di questo naturalmente si avvantaggiano quelle lobbies, quei potentati e quei gruppi di potere che usano le guerra e le situazioni di instabilità per mantenere eserciti enormi, potentissimi servizi segreti, grandi apparati militari, che servono proprio a tenere sotto controllo le nostre coscienze e a drenare le risorse di tutti noi.
Il fine dei poteri oscuri in Siria, poteri dai quali dipende sia Obama che gli altri governi, è soprattutto quello di trasformare quel paese da paese pacifico e nel quale la gente viveva una vita normale, in una ferita sanguinante, in un vortice di violenza, di odio e di paura. E questo quei poteri lo hanno già ottenuto, creando ad arte una guerra civile che ha dato metà paese nelle mani di fanatici sanguinari e bande di delinquenti, e lasciando l’altra in balia di un regime incattivito e impaurito, la cui ferocia è aumentata a dismisura nel tentativo di sopravvivere.
I vari strumenti usati dai gruppi di manipolazione anticoscienza hanno funzionato bene: soldi dai petrolieri arabi per finanziare e armare i gruppi di macellai islamisti allevati prima in Algeria e poi in Afghanistan, nello Yemen e in Iraq, e ora scatenati contro la gente. Forze speciali americane, francesi e inglesi schierate a dare informazioni, supporto e consigli ai ribelli. E dall’altra Russia, Cina, Iran e Hezbollah libanesi e a dare una mano al regime incattivito.
Ora, dopo un lungo periodo di questa azione, il Paese è già, come dice giustamente Quirico, nelle mani del Diavolo. Il risultato per i poteri anticoscienza già c’è: quello di aggiungere un altro paese strategicamente importante alla lista dei paesi islamici devastati dalle finte rivoluzioni o dalle invasioni umanitarie, e trasformati in ferite sanguinanti della coscienza, che spargono odio, paura e violenza in tutto il mondo. La Siria è già uno dei cardini del Conflitto Mondiale di Culture che ha sostituito il conflitto Est Ovest, incentrato sullo scontro Islam-Occidente. Nel quale il fine di chi muove il conflitto non è conquistare paesi o rovesciare regimi, ma creare instabilità, guerra permanente, emergenze regionali e planetarie, conflitti anche maggiori quando ritenuto utile e soprattutto malattie della coscienza.
Quindi l’uso dei gas, la minaccia di attacco e di altre migliaia di morti, lo stop russo e internazionale, l’intervento del Papa, ecc. se riusciranno a fermare il nefasto attacco americano, e basta, non avranno ottenuto il risultato di sanare la ferita. Ma di tenerla così com’è.
E’ vero che un attacco americano avrebbe fatto un disastro di vittime, un massacro da evitare. Ma quello che ha prevalso nel fermare per ora Obama è il gioco della lotta tra piramidi oscure per la supremazia regionale. Non la voglia di Bene. Una piramide di potere internazionale non voleva che un’altra si impossessasse della strategica Siria troppo rapidamente ai propri danni: questo sarebbe stato il risultato dell’intervento americano, che avrebbe favorito decisamente chi controlla i fanatici islamisti sul campo. E allora questa volta, contrariamente ai casi di Libia e Iraq, non si è raggiunto un accordo.
Ma la bontà dell’azione internazionale di freno sarebbe veramente tale solamente se si occupasse rapidamente e con grande forza di riportare il paese alla normalità. Di fare un deciso intervento che imponga la pace, con forze di interposizione, cessazione delle forniture di armi ai contendenti e disarmo degli islamisti. Non basta occuparsi della armi chimiche, che appaiono proprio come una specie di specchietto per le allodole per imbambolare l’opinione pubblica mondiale. Non è che le altre armi e gli odi che le usano già ora sul campo non facciano centinaia di migliaia di morti, e non provochino dolore, paura, terrore a milioni di persone…
Il Paese è già nelle mani del Diavolo, e ancora nessuno sta facendo nulla per mandare via il Diavolo…
Tutto questo teatrino delle armi chimiche ha fino ad ora deviato l’attenzione dalla necessità di cercare la Pace rapidamente ed in modo forte e determinato. Il teatrino delle armi chimiche lascia il Paese al suo nuovo padrone.
Noi contiamo sul fatto che la visione di tanta violenza e di tanta ferocia sviluppi nelle coscienze per reazione una grande voglia di bene e di pace, al posto di vortici di paura, ansia e rabbia. E che si crei una massa critica che spinga i governi a uscire dal gioco al massacro per entrare in una costruttiva via alla pace.
Che queste violenze e queste situazioni oscure servano a far crescere le coscienze invece che ad annichilirle.
Che il Michele in noi sconfigga ancora una volta il Drago.
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