Scandalo Crocetta: il POTERE e l’ETICA “QUACQUARAQUA’’”
di Fausto Carotenuto
Noi di Coscienzeinrete Magazine non abbiamo mai avuto grossa stima di Crocetta e della sua giunta, come potete leggere qui e qui. Va però detto che quello che sta succedendo in questi giorni in Sicilia potrebbe non essere esattamente come ce lo raccontano (non lo è mai).
Vediamo i fatti:
L’Espresso pubblica un articolo nel quale un giornalista scrive di aver ascoltato una intercettazione dei Carabinieri del NAS, nella quale Tutino, il medico del Presidente della Regione Sicilia, Crocetta, avrebbe detto : ”Lucia Borsellino va fatta fuori come suo padre”. E Crocetta, dall’altro capo del telefono, non avrebbe risposto, non avrebbe reagito negativamente alla orribile frase.
La notizia esplode come una bomba, pochi giorni dopo le dimissioni di Lucia Borsellino dall’incarico di assessore regionale per la Sanità, e pochi giorni prima della commemorazione della strage di Via D’Amelio, nella quale venne ucciso il padre di Lucia.
Un pezzo di PD, ed in particolare il sottosegretario siciliano Faraone, renziano, si lancia a chiedere le dimissioni di Crocetta. Ed insieme a loro più o meno tutti i leaders degli altri partiti.
Interviene la Procura di Palermo e rilascia questo comunicato: “Agli atti di questo ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata tra Tutino e Crocetta… I carabinieri del NAS hanno escluso che conversazioni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercettazione nei confronti di Tutino”
L’Espresso insiste dicendo che la registrazione è vera.
Lo scandalo monta: Crocetta, che si è autosospeso, non vuole dimettersi perché dice che secondo lui l’intercettazione non esiste. Dal PD siciliano e nazionale, oltre che dagli altri partiti, arrivano comunque pressioni per le dimissioni. Crocetta parla di tentativo di “golpe” diretto da poteri oscuri, organizzato dai servizi segreti e dalla mafia. Alle celebrazioni per l’anniversario della strage di D’Amelio la famiglia Borsellino fa sapere che non vuole la presenza di Crocetta.
Cosa si può concludere da questa vicenda, ancora in corso?
Certamente una cosa: in ogni caso la solita, terribile deriva morale che attraversa gli ambienti politici italiani.
E’ possibile che quello che scrive l’Espresso sia vero, ma anche no. Allo stato dei fatti c’è solo un giornalista che dice di aver sentito una registrazione dei NAS (ma cosa c’entrano i NAS… non dovrebbero occuparsi di prosciutti avariati e di pesci andati a male? E invece li trovi nei posti più strani, come tempo fa a perquisire l’ufficio dell’ex Presidente dello IOR Vaticano, Gotti Tedeschi, quando bisognava farlo fuori: forse aveva latte scaduto in frigo…).
Nessun altro ha sentito questa registrazione Tutino-Crocetta, né è venuta ancora fuori. Ma anche esistesse, come mai dalle sigillate stanze dei NAS sarebbe finita all’orecchio del giornalista?
Puzza evidente di bruciato…
Ma comunque allo stato dei fatti l’intercettazione potrebbe esistere o non esistere.
Ma non importa: per il renziano siciliano Faraone, aspirante al posto di Crocetta, naturalmente Crocetta si deve dimettere subito. E lo stesso per tutti i politici del PD o degli altri partiti, che nella decisione di partecipare al linciaggio di Crocetta non fanno alcun ragionamento equo: lo fanno solo perché conviene colpire un avversario. E perchè qualcuno, che tira i fili di questi burattini, ha dato il via allo spettacolo…
Sono chiaramente guidati da poteri di manipolazione e da una ovvia morale da “quacquaracqua’”.
Non vorremmo – a prescindere dalle vere responsabilità di Crocetta, ancora da dimostrare – che il solito gruppo di testa della politica renziana gesuito-massonica avesse pensato di passare alla fase due del controllo delle istituzioni isolane. Il sindaco di Palermo se lo sono aggiudicato con un po’ di strane manovre, mentre per “prendere” la regione – dopo decenni di controllo delle destre – hanno dovuto nella prima fase, per motivi elettorali, imbarcare gente dal nome pulito, condannata a morte dalla Mafia, come Crocetta. Oppure proveniente da famiglie notoriamente antimafia, come i Borsellino. E perfino all’inizio attirare l’appoggio di ragazzi del 5 Stelle. Ora si può passare alla seconda fase, approfittando del successo renziano a livello nazionale: togliere di mezzo quelli che servivano come “specchietti per le allodole”, ma che tanti problemi creavano ad una gestione della regione veramente “sotto controllo” dei nuovi poteri centrali. Magari mettendoli anche uno contro l’altro…
I siciliani – un popolo sensibile, forte e intelligente – ne hanno viste di tutti i colori. Sono stati massacrati da vari poteri per millenni proprio per queste spiccate doti. Ma anche nella Terra di Empedocle il risveglio delle coscienze è in corso… Quel risveglio che un giorno consentirà di sfuggire a queste manipolazioni.
Forza coscienze della Sicilia, non vi fate sottomettere dall’ennesima banda di lupi!
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