Quando chiede la Pace e ripudia la guerra, viva il Papa! Ma non abbassiamo la guardia…
di Fausto Carotenuto
Le parole del Papa in favore della pace e contro la guerra vanno proprio bene. Sì proprio bene.Così come tanti altri messaggi di buoni sentimenti, contro la corruzione, per la giustizia sociale, per una chiesa povera, ecc.
Sappiamo bene che questi messaggi hanno una doppia valenza: da una parte dicono e diffondono pensieri giusti e dall’altro rafforzano una Chiesa che era in uno stato di terribile crisi. Accadde anche ai tempi di San Francesco, quando la Chiesa per difendere il proprio potere dovette compiere due mosse: una atroce ed un’altra positiva. E così lo stesso Papa Innocenzo III nel 1208 organizzò un esercito enorme e feroce per una crociata che determinò il genocidio di centinaia di migliaia di eretici catari. Uomini, donne e bambini…
Noti per la loro mitezza e purezza, che come un’onda irrefrenabile stavano convertendo ad un cristianesimo migliore masse medievali stanche della terribile corruzione della Chiesa di allora. E lo stesso Papa fu quello che nel 1210 pensò bene che, invece di bruciarlo come eretico, era utile dare al grande Francesco d’Assisi, di madre francese catara, la regola ed il via per la sua opera di moralizzazione dei costumi, di impoverimento e di misticizzazione della Chiesa. Il doppio volto di un potere che ricorre a tutti i mezzi per mantenere la propria influenza, ma che deve anche curare la propria presa sulle anime che non sopportano il Male e che vogliono il Bene.
Il gesuita Bergoglio ora ha indossato il nome di quel Santo per un’opera simile. Nella quale la struttura ecclesiastica tenta di recuperare il tracollo di credibilità degli ultimi decenni. Incluse le nuove “eresie” rappresentate dalle nuove correnti spirituali, dall’olismo, dalla new age, dai seguaci delle discipline orientali e delle forme di cristianesimo profondo. E quindi da un lato fa riforme interne alla curia sacrosante ma anche funzionali per rafforzare il potere gesuita sul Vaticano. E dall’altro diffonde messaggi positivi, enormemente positivi, con i quali tutti possiamo risuonare. Come quelli contro la corruzione, la ricchezza dei preti, la pedofilia, o quello per la Pace in Siria di questi giorni.
E tanta gente immediatamente e giustamente apprezza questo nuovo corso, senza farsi troppe domande, con il cuore. E ama il Papa che si mostra col volto di Francesco.
Ma questo è il destino di ROMA dalla sua fondazione: essere potere con tutte le sue nefandezze storiche e attuali, ma anche – proprio per mantenere quel potere – essere costretta a portare nel mondo il contrario del potere, rappresentato dal contrario del suo nome, il suo nome segreto: AMOR.
Bene! Siamo contenti per la veglia per la Pace e per la sua risonanza nel mondo. Che la Chiesa di Roma esalti i valori della pace e pubblicamente chieda con forza di non ricorrere alla guerra è una bellissima cosa, ottenuta dalla crescita delle coscienze umane. Che non vogliono la guerra e che inducono una antica struttura imperiale che fonda il suo potere sul presentarsi come guida delle coscienze… a fare quello che le coscienze vogliono.
Grazie Chiesa di potere… Che il tuo potere sia sempre a disposizione delle Coscienze vogliono il Bene!
E’ bene che sui media non si lasci campo libero solo ai messaggi di guerra del Nobel per la Guerra Obama.
Ma è anche Bene che un giorno non ci sia più bisogno di un potere nebuloso e ambivalente per guidare anime…
Che non ci sia più bisogno di un potere.. . se non quello delle libere coscienze umane in armonia tra loro.