Omicidio Fassi: responsabilità di Stato
di Enrico Carotenuto
Maria Luisa Fassi, uccisa mentre lavora nel suo negozio. Una tragedia inevitabile. Destinata, purtroppo, a ripetersi.
I giornali hanno parlato ampiamente del gesto folle di Pasqualino Folletto. Parlando di discesa in un inferno personale, dovuto alla malattia della figlia e all’illusione di cui è stato preda: quella di poter risolvere i problemi economici giocando ai videopoker. Nonostate uno stipendio molto buono, si era infatti giocato anche gli undicimila Euro che gli erano stati messi a disposizione per l’accompagnamento della bambina. Sui media quindi, si comincia finalmente ad accostare il gioco d’azzardo alla patologia. Ma non si arriva mai alle conseguenze logiche del discorso. Ci si ferma sempre alla responsabilità personale: il problema è del giocatore, che è un debole o un illuso. La realtà però va ben al di là di questo concetto superato: la responsabilità è di chi ha messo in piedi e perpetua un sistema, quello dell’azzardo, che è un vero e proprio attacco alle coscienze in crescita.
Chi scrive conosce bene questo sistema, e l’effetto che ha sulla psiche dei giocatori (disperazione), si, ma anche su quella dei proprietari (deviazioni e/o distruzione della capacità empatica, incremento dell’egoismo) delle case da gioco o delle slot, e su quelle dei politicanti che dovrebbero essere dei regolatori (idem), ma che sovente sono impiegati a tutti gli effetti, di chi vuole che le cose siano così. Le motivazioni economiche, come abbiamo avuto modo di notare molto tempo fa, e come diciamo spesso anche quando facciamo analisi degli scenari di guerra, sono motivazioni di livello secondario, che servono a creare le condizioni per la formazione degli ostacoli, che si chiamino ISIS, Azzardo o UE. La motivazione profonda è sempre la stessa: la creazione dell’ostacolo. Anche perchè queste stesse forze i soldi li stampano a piacimento…
Nel nostro paese, in pochi anni, abbiamo raggiunto una serie di primati per quello che riguarda, appunto, il gioco d’azzardo patologico.
“La lista dei primati negativi detenuti dal nostro Paese è molto lunga in questo settore“, fa notare Daniele Poto, giornalista e scrittore che ha collaborato tra l’altro con Libera, “in Italia ci sono 416.000 macchinette – 1 ogni 150 abitanti, 50.000 videolottery, pari a 1/3 di quelle presenti in tutto il mondo, siamo il primo paese al mondo per l’acquisto di gratta e vinci, superando Francia e Cina” (fonte)
Nel 2014 il movimento in termini economici determinato da tale settore è stato pari a 85 miliardi di euro, di cui 8 miliardi hanno rappresentato il reale indotto che lo Stato ha ricavato dal suo monopolio, a fronte di 23 miliardi di euro lordi entrati nelle casse delle mafie e di circa 900.000 malati di gioco patologico le cui cure costerebbero molto più dell’intero guadagno dello Stato. (fonte)
In queste parole l’essenza del problema: i danni psicologici (solo ai malati di Azzardo Patologico) costerebbero allo stato di più degli introiti. Senza contare dei danni alle famiglie dei giocatori patologici, e alle vittime di furti, raggiri, e purtroppo perfino omicidi. Quindi, in termini reali (quelli in cui il benessere psicofisico dei cittadini è preso in considerazione) lo stato ci perde, e molto. Ma guardacaso la salute dei cittadini e delle loro famiglie, non viene conteggiata nè dai nostri politici, nè dagli euroburocrati. Chissà come mai.
Il dato che però deve far riflettere sono i 900.000 giocatori patologici. Perchè Pasqualino Folletto è uno di questi. Ovviamente solo una piccola percentuale di questi potrebbe arrivare ad estremi come l’omicidio. Ma occorre ricordare che l’uno per cento di 900.000, è “solo” 9.000. E che i danni ed i crimini possono essere molto vari.
I regali, regalini e regaloni dello stato, ai banchieri come, ai petrolieri o alla lobby dell’azzardo, sono tutte sfaccettature della stessa volontà di accrescimento degli ostacoli che servono a farci a tenerci sempre in emergenza, con lo sguardo basso.
Fortunatamente la strategia di questi poteri, è una strategia perdente, nel lungo termine. Ogni ostacolo blocca un numero sempre inferiore di coscienze. Anzi, ne accelera lo sviluppo.
A questo proposito è interessante notare come il Boom del gioco d’azzardo in Italia abbia raggiunto il suo picco nel 2012, e che negli ultimi anni gli Italiani giochino un po’ meno (85 miliardi contro 88). La stessa tendenza si vede nei numeri che riguardano i minori. Forse un segno che si stanno creando gli anticorpi giusti.
In quest’ottica non sembra neanche un caso che l’esempio più luminoso di coscienza, nella tragica storia di Maria Luisa e di Pasqualino, sia il padre della vittima, che ha detto: “Ho saputo che quest’uomo ha una figlia malata. Purtroppo. – Se lei avrà bisogno noi ci saremo. Faremo il possibile per rendere meno dolorosa la sua sofferenza. La sua famiglia, uccisa anch’essa da un gesto folle, non ha colpe”. “Di questo argomento non parleremo più, perché quello che accadrà tra la nostra famiglia e la moglie e le figlie del signore arrestato resterà solo una questione nostra e della nostra coscienza“.
Ovviamente il grande presenzialista Renzi ha telefonato al padre della vittima. Secondo quanto riportato da Panorama.it, il presidente del Consiglio ha telefonato a Fassi. Dopo aver letto le parole dell’uomo sulla sua disponibilità ad aiutare i figli dell’assassino di Maria Luisa. “Ce ne fossero uomini come lei in questo nostro Paese“, gli ha detto il premier.
Siamo d’accordo. Se ci fosse stato un Fassi, al posto suo, non avrebbe fatto telefonate pubblicitarie. Avrebbe fatto qualcosa di concreto per cambiare il sistema dell’azzardo. Perché allo stato dell’arte, i Folletto sono la conseguenza diretta delle politiche degli ultimi 15 anni.
Può interessarti anche: