Migranti – Quanti Charlie Hebdò? Quante torri gemelle?
di Enrico Carotenuto
Tragedie su tragedie su tragedie. Morti a migliaia. Scappano dalla guerra, dai soprusi, dalla fame. E noi li guardiamo morire.
Le condizioni che costringono queste persone a scappare dalle loro terre sono create sempre dagli stessi poteri oscuri che dirigono la nostra economia.
Alimentate dagli stessi odi, dalle stesse volontà predatorie, e create con soldi che partono da occidente e dalla penisola arabica per foraggiare signori della guerra, Isis e quant’altro.
Condizioni create destabilizzando e rovesciando stati e regimi sicuramente non meravigliosi, ma che funzionavano e garantivano delle condizioni di vita decenti. Gli stessi soldi potrebbero essere usati per creare condizioni migliori di vita per quelle genti. Condizioni per cui non varrebbe la pena di rischiare la morte attraversando deserti a piedi, e mari su bagnarole sovraffollate.
Ma gli esseri umani sono ancora troppo facilmente preda dei bassi istinti predatori. E’ su questo che occorre lavorare, non c’è altra via. Questi vortici di odio che genera disperazione che costringe alla fuga, che poi genera di nuovo odio in chi dovrebbe accogliere chi fugge, in quelli che dovrebbero capire di essere parte del problema. Ma è così difficile guardare veramente in faccia il nocciolo: la propria coscienza. E’ più comodo dire “sono stati loro”, è più comodo prendersela con chi è più disperato di noi, tanto che c’è gente che esulta per un naufragio, per una strage. E’ difficile prendersi le proprie colpe, occorrerebbe ripensare il proprio stile di vita, le proprie priorità, la propria ignavia, la propria complicità in tutte quelle scelte quotidiane che determinano chi comanda e chi muore.
700 morti. Solo ieri. Solo su una barca. Quanti Charlie Hebdò fanno? Se sommiamo tutti i morti di questi anni, quante torri gemelle? E sono solo quelli che sono riusciti ad arrivare fino al mare. E quelli che non riescono a scappare? Quanti ne muoiono nei loro paesi?
E i politichetti che si rimbalzano la palla, che fanno i meeting, che concertano l’azione europea… balle. Lo sappiamo tutti. Sono balle. E tali resteranno fin quando noi, e di conseguenza i nostri leaders, non cominceremo a lavorare attivamente, a compiere le scelte giuste, di coscienza, nella spesa quotidiana come nella partecipazione politica, per cambiare le condizioni di vita di altri esseri umani nostri fratelli, nelle loro terre, spesso ben più ricche delle nostre, ma depredate dal colonialismo vecchio e nuovo.
Dei politichetti nazional-razzisti non parliamo neanche. Quelli cavalcano il malcontento che hanno loro stessi contribuito a creare, e offrono soluzioni prive di umanità, che in fondo servono solo a soggiogare ulteriormente le coscienze di chi non ha capito il problema vero. Sono esseri molto in basso nella scala evolutiva.
Altri morti. E presto, molto presto, ce ne saranno altri, ed altri.
E’ ora di dirlo chiaro: è anche colpa mia, è anche colpa tua.
Che le anime di questi nostri fratelli e sorelle riposino in pace.
Può interessarti anche: