L’evoluzione della Coscienza umana costringe anche la Chiesa a farsi l’Esame di Coscienza
di Fausto Carotenuto
Bene! Papa Bergoglio scopre che la Curia, il Governo della Chiesa, invece di fare di tutto per renderla “Unam et Sanctam” è un concentrato di abiezioni, egoismi, personalismi, loggette e congreghe, arrivismi, narcisismi, istinti predatori, passione per il denaro ed il lusso e vizi vari…
Finalmente la Chiesa si fa l’esame di coscienza. Chiunque lo avesse detto prima sarebbe stato tacciato di complottismo, malanimo e cattiveria congenita ispirata da Satana in persona.
Ma perché improvvisamente arriva il Papa gesuita e solleva questa rivoluzionaria onda moralizzatrice?
Per una serie di motivi molto importanti per il Papato e per la stessa sopravvivenza della bimillenaria Chiesa Cattolica.
Cosa ha denunciato Bergoglio? Un serie di 15 gravi nefandezze morali della Curia:
Per chi vuole approfondire, riportiamo due link della Stampa, con la sintesi e con il discorso completo di Bergoglio:
http://vaticaninsider.lastampa.it/fileadmin/user_upload/B0979-XX.01.pdf
La Chiesa ha in effetti un serio problema: negli ultimi decenni è diventata sempre più un prodotto indigeribile per le coscienze umane. Per molte persone, a livelli ormai di massa, l’antica corruzione della componente di governo della Chiesa non è più accettabile. Il problema vero non è che è aumentata la corruzione, ma che quell’antico livello di corruzione congenita non è più sostenibile e rischia di affondare la Chiesa, a causa del progressivo risveglio della consapevolezza della nostra epoca.
I gesuiti sono sempre stati all’avanguardia nell’afferrare quello che i tempi richiedono per assicurare la sopravvivenza della Chiesa e del suo potere sulle coscienze, sulla politica, sulla finanza, sulla cultura…
E da anni i gesuiti premono perché la Chiesa mostri un’immagine diversa, perchè si rendono conto che altrimenti i giorni di quel potere si esauriscono rapidamente di fronte alla crescita della consapevolezza umana. Quel livello di corruzione della Chiesa che le coscienze cristiane hanno ingoiato per secoli, non è più accettabile a livello di masse. Il principio di autorità e il dogma della fede non bastano più a coprire e giustificare tutto. E nemmeno è più sufficiente la presenza nella Chiesa di tante bravissime persone, dedite con amore alla propria missione. E allora i gesuiti hanno da tempo compreso che per mantenere l’autorità ed il potere della Chiesa occorre ripulire la sua immagine ed i suoi ranghi dalle nefandezze peggiori e più evidenti.
A loro poi riesce particolarmente gradito questo compito in quanto nei loro ranghi, organizzati già dal fondatore Loyola in modo pressoché militare. la corruzione di tipo “vizioso” è molto limitata. Mentre nei ranghi delle correnti tradizionaliste della Chiesa, loro nemiche, la corruzione è il fertilizzante dei gruppi di potere, delle loggette e delle congreghe.
Più i gesuiti colpiscono la corruzione, più fanno un favore all’istituzione Chiesa, ma anche al dominio della loro corrente. E indirettamente un favore all’umanità… Che non ne può più dell’immagine del clerico di potere e corrotto. La crociata interna di Bergoglio vuole eliminare il clerico evidentemente corrotto per salvare quello di potere. Non è il massimo, ma è gia’ qualcosa, e soprattutto ha in sé la positività di essere un possibile progresso imposto dal risveglio delle Coscienze.
Il clero, per i gesuiti e per Bergoglio, deve essere una armata di potere che si presenta bene, priva di corruzione, morigerata ed attenta solo a rafforzare il proprio compito di ponte ”indispensabile” tra Cielo e terra. Così come in politica il gruppo gesuita-massonico sta combattendo la corruzione locale, regionale, comunale che alimenta i poteri locali. Ma solo per rafforzare il potere centrale europeista. Fatto di uomini maggiormente morigerati, maggiormente sotto controllo. Il che comunque per noi si risolve in un risultato parzialmente positivo rispetto al livello di fango precedente.
Se la Chiesa vuole salvare questa funzione di “ponte” tra materia e spirito, deve rendersi accettabile per le coscienze, che altrimenti questo ponte non lo useranno più… Ecco cosa sta facendo il Papa argentino: cercare di ripulire il ponte perché la gente non fugga più disgustata.
Ma riusciranno i gesuiti nel loro intento moralizzatore?
Forse in parte, ma nella loro opera c’è un vizio di origine: è difficilissimo separare il potere dalla corruzione. E’ difficile separare una malattia dell’anima da un’altra. Il potere ha bisogno di corrompere per mantenersi tale… Per moralizzare veramente, e non solo a livello cosmetico di immagine pubblica, dovrebbero rinunciare al potere… E qui la vediamo difficile.
Noi naturalmente pensiamo che, nell’epoca della coscienza, ognuno sia “sacerdos sui”, e ognuno sia il pontefice di se stesso: milioni, miliardi di pontefici in grado di portare un po’ alla volta il Cielo in Terra…
E allora non serviranno più né preti corrotti, né preti di potere.
Per ora accontentiamoci del fatto che il potere sia costretto ad adattarsi alle esigenze delle coscienze in crescita. E’ già un bel miracolo.
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