La musica che fa pensare
di Enrico Carotenuto
La musica non è solo un veicolo per i sentimenti, lo è anche per le idee. La vera rivoluzione nella musica contemporanea, è avvenuta quando gli autori hanno cominciato ad introdurre testi che spingono l’ascoltatore a porsi delle domande.
Domande sulla vita, la giustizia, la guerra, l’amore. Fino all’inizio degli anni sessanta la quasi totalità delle canzoni aveva testi sdolcinati e blandi, in cui si parlava delle gioie dell’innamoramento.
Oppure i testi erano di natura religiosa, come nel gospel. Dalla metà degli anni sessanta gli autori cominciarono a “politicizzare” i loro testi, nel senso che questi rispecchiavano finalmente le domande e le risposte che venivano cercate e trovate dall’allora nascente movimento del risveglio.
Così pian piano si è passati dalle canzoni d’amore, alle canzoni di protesta (contro la guerra in Vietnam), fino alle canzoni di denuncia. Queste ultime si distinguono perchè possono portare l’attenzione non soltanto su aspetti esterni, quali le relazioni politiche, ma anche sulle problematiche interne dell’individuo, i processi mentali, i condizionamenti, le aspettative, le rivelazioni dell’intuizione.
A questo proposito, oggi voglio proporre due brani di due autori molto diversi tra loro. Sentirete due sonorità completamente diverse, entrambi dolci ed un poco ombrose.
Una completamente elettronica, di Peter Gabriel, la seconda con strumentazione molto più classica, di Leonard Cohen.
La prima è molto breve, con un testo sintetico, quasi criptico, reso chiaro solamente da un’attenta ricerca sul titolo della canzone: “We do what we’re told (Milgram’s 37)”, ovvero “Facciamo quello che ci ordinano (i 37 di Milgram).
Questo titolo, ed il sottotitolo messo tra parentesi, spingono l’attento ascoltatore a porsi le seguenti domande:”Facciamo quello che ci ordinano?” – “Sono d’accordo?” – “I 37 di Milgram?” – “Che significa?” – “Chi è Milgram?”
La genialità di questo titolo, e quindi del testo della canzone, è quella di forzare l’ascoltatore curioso ad indagare, scoprire chi è Milgram, ed a capire che sapere chi sono i 37 di Milgram , è fondamentale per ognuno di noi.
Ed in questo senso è una canzone iniziatica, perchè è il classico sassolino che comincia a rotolare, fino a trasformarsi in una valanga di pensieri e di riflessioni sull’umanità.
Peter Gabriel
We do what we’re told (Milgram’s 37) -1980
TESTO ORIGINALE
We do what we’re told we do what we’re told one doubt |
TESTO IN ITALIANO
Facciamo quello che ci ordinano Facciamo quello che ci ordinano un dubbio |
La seconda canzone è completamente diversa nella musica e nelle intenzioni. Leonard Cohen non ci invita a metterci in movimento, ma ci spiega come prendere alcune cose fondamentali della vita, in maniera molto esplicita. Offre spunti di di riflessione spirituale, sociale e politica prestando molta attenzione alla poetica delle parole stesse. Ma il capolavoro è nell aver messo come ritornello, il messaggio più importante che ci vuole dare: “There is a crack in everything, that’s how the light gets in” – “C’è una fessura in ogni cosa, è così che entra la luce”. Questo è un profondissimo concetto spirituale, su cui Cohen ci invita a riflettere ripetutamente. E’ in questo senso che anche questa può essere definita una canzone iniziatica.
Leonard Cohen
Anthem – 1994
TESTO ORIGINALE
Anthem The birds they sang Ring the bells that still can ring We asked for signs I can’t run no more Ring the bells that still can ring … You can add up the parts Ring the bells that still can ring Ring the bells that still can ring |
TESTO IN ITALIANO INNO Gli uccelli cantavano Altre guerre Suona le campane che ancora possono risuonare. Domandammo segni Correre non posso più Suona le campane che ancora possono risuonare. Puoi addizionare le parti Rit. |