I media ed i governi occidentali ripartono a battere la grancassa del terrore evidenziando a più non posso l’aumento dei contagi e delle morti.
Ci dobbiamo spaventare?
Calma. Prima diamo un’occhiata ai numeri. Non solo: facciamo un passo ulteriore, e diamo per buoni i numeri “ufficiali” delle morti e dei contagi. Facciamo finta che ci fidiamo e che tutte le morti conteggiate come morti da covid siano effettivamente morti esclusivamente dovute al virus, in modo che i numeri siano più spaventosi possibile.
I dati li preleviamo dal noto sito worldometers.info che raccoglie i dati ufficiali dal mondo e dalle varie nazioni in maniera più o meno omogenea.
Dalla massa di dati, prenderemo alcuni semplici indicatori per vedere se oggi la mortalità è cambiata rispetto al 17 aprile 2020, giorno in cui si è registrato il picco mondiale delle morti giornaliere da coronavirus.
Dunque, al momento la somma mondiale dei contagi da quando è iniziata l’epidemia è di 32,4 milioni. Le morti sono state circa 988 mila. Ovvero circa il 3%.
Un dato che sembra grave, ma che non tiene conto dell’andare del tempo. Infatti nel mondo al 17 aprile, giorno di massimo picco dei decessi, erano morte 158,674 persone su un numero di casi totali di 2,257,997, ovvero il 7,02%. Un disastro, sempre che i numeri siano veritieri.
Comunque, già da questi semplici numeri si può notare che la mortalità sembra essere decisamente diminuita.
Ma la realtà è migliore di come la descrivono le morti ed i contagi totali.
Per capire meglio, vediamo due grafici, quello dei contagi attivi (casi totali escluse morti e guarigioni)
Questo grafico mostra come il numero giornaliero degli infetti sia aumentato in maniera progressiva dall’inizio dell’epidemia.
Paragoniamolo ora a questo grafico, che mostra le morti giornaliere:
Come si può facilmente vedere, i due grafici mostrano andamenti molto differenti: il primo è in costante ascesa, mentre il numero delle morti giornaliere è rimasto pressochè costante, dopo il picco di aprile.
Il 17 aprile c’erano circa un milione e mezzo di casi attivi al mondo (1,525,063), ed il rapporto tra le morti giornaliere e gli infetti era lo 0,55%.
Allo scorso 22 settembre il numero è sceso allo 0,07. 8 volte inferiore!
I contagi aumentano, le morti rimangono costanti.
Ma vediamo un altro grafico interessante:
Questo grafico mostra l’andamento dei casi gravi e critici, ovvero delle persone che stanno attualmente molto male e rischiano di morire.
Anche qui vediamo che da aprile in poi il numero rimane presso che costante, intorno ai 60 mila casi quotidiani.
Quindi gli infetti crescono, ma anche il numero dei malati in condizioni critiche rimane costante.
Vediamo adesso cosa è successo in questi mesi ai casi chiusi, cioè alle persone che sono già state malate. Ovviamente o sono guarite, o sono morte.
La linea gialla mostra chiaramente la diminuzione del tasso di mortalità. Di conseguenza quella verde mostra l’aumento del tasso di guarigione.
Infatti le morti del 22 settembre sono state molte meno di quelle del 17 aprile (5,721 contro 8,513) nonostante che i casi attivi siano più di 4 volte quelli del 17 aprile.
Andiamo ora a vedere se lo stesso calo della mortalità è avvenuto nei singoli paesi, prendendo alcuni esempi e partendo sempre dal giorno in cui le morti hanno raggiunto il picco.
Italia
Il picco delle morti giornaliere si è avuto il 27 marzo, con 921 su 66,352 contagi. La percentuale era 1,38% .
Il 22 settembre in Italia risultano 46,114 contagi, le morti sono solo 14.
Il rapporto è sceso allo 0,03%. 46 volte inferiore..
I grafici sottostanti mostrano chiaramente la diminuzione della mortalità nel tempo.
USA
Contagiati 17 aprile: 625,388 — 22 settembre: 2,546,356
Morti giornaliere 17 aprile: 2597 — 22 settembre: 969
Rapporto morti giornaliere/casi attivi 17 aprile: 0,41% — 22 settembre 0,03%.
13 volte inferiore.
Francia
Contagiati 17 aprile: 57,367 — 22 settembre: 343,115
Morti giornaliere 17 aprile: 760 — 22 settembre: 78
Rapporto morti giornaliere/casi attivi 17 aprile: 1,32% — 22 settembre: 0,02%.
66 volte inferiore.
Russia
Contagiati 17 aprile: 29,145 — 22 settembre: 178,212
Morti giornaliere 17 aprile: 41 — 22 settembre: 160
Rapporto morti giornaliere/casi attivi 17 aprile: 0,14% — 22 settembre: 0,08%.
Circa la metà.
India
Contagiati 17 aprile: 11,825 — 22 settembre: 968,655
Morti giornaliere 17 aprile: 38 — 22 settembre: 1056
Rapporto morti giornaliere/casi attivi 17 aprile: 0,32% — 22 settembre: 0,1%.
3 volte inferiore.
Svezia
Contagiati 15 aprile: 12,432 — 23 settembre: 61,550
Morti giornaliere 15 aprile: 115 — 23 settembre: 5 (abbiamo preso il 23 settembre perchè i dati del 22 dicevano zero morti)
Rapporto morti giornaliere/casi attivi 17 aprile: 0,1% — 23 settembre: 0,00008%.
Il rapporto si è in pratica azzerato.
La realtà è ben meno spaventosa di quello che raccontano media e governi. La realtà mondiale è in media 8 volte meno spaventosa di prima. In Italia addirittura 46 volte. In svezia il virus c’è, ma “non si vede”. E teniamo a mente che questi sono i dati “ufficiali”, quelli in cui, almeno in paesi come il nostro, le morti CON covid sono conteggiate come morti DA covid.
Non facciamoci mettere più paura.
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