La fine di Kline
di Enrico Carotenuto
Prosegue instancabile l’occupazione di tutti gli spazi di potere da parte della piramide vincente. L’arresto di Clini, la potentissima eminenza grigia (nera) per troppi anni alla guida del Ministero dell’Ambiente, non è che l’ennesimo segnale forte e chiaro. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
Nel corso degli anni ci siamo soffermati diverse volte a rimarcare il ruolo e le posizioni di Questo Direttore Generale (poi, ahinoi, anche ministro dell’Ambiente). Nuclearista, fossilista, campione degli inceneritori, ostile alle rinnovabili, pro-ogm, pro-ecomostri, e disposto a traforare ed inquinare mari e monti.
Avevamo sottolineato in numerosi articoli (vedi in basso) come egli fosse garante pressochè inamovibile di determinati equilibri trasversali e transnazionali.
Ma perchè, uno che era inamovibile fino a pochi giorni fa, viene arrestato tirando fuori cose che già si sapevano da tempo?
Perchè, come sempre, nessuno è mai veramente intoccabile nel gioco del divide et impera delle piramidi oscure, ed il giorno in cui i capi hanno nuove necessità, è il giorno della fine, anche per un capo-bastone. Anche se ha sempre fatto alla lettera tutto quello che doveva fare.
Forse, quando non c’è più necessità di un uomo di raccordo tra più potentati, perché domina completamente uno solo, è ora di metterlo da parte per fare spazio a qualcuno più direttamente dipendente da una sola piramide. Oppure quel modello di gestione per bande, che dà troppo potere locale a certi “giri”, ormai è considerato come ostacolo dalla grande finanza mondialista. che vuole accentrare tutto. E per “smontare” le vecchie bande occorre anche privarle dei loro referenti nei palazzi del potere statale. Sì proprio quelli che si credevano super intoccabili.
Troppe storie, troppa esposizione, troppi intrallazzi. Avanti il prossimo: più carino, più apparentemente integerrimo. Magari a fare le stesse identiche cose, ma solo per conto di chi conta ora. In modo più univoco e certamente controllato. L’avvicendamento Letta-Renzi, in fondo, è stato qualcosa di simile.
Dubitiamo fortemente che sarà sostituito da una persona che avrà veramente a cuore l’ambiente. Il nuovo sarà solo meno attaccabile, la faccina pulita per portare avanti trivellazioni, Tav, inceneritori e quant’altro. Magari qualcuno che viene da un circuito più apparentemente presentabile, come Legambiente o il WWF, o una prestigiosa università…
Quindi, se da un lato si può tirare un sospiro di sollievo per la caduta di un personaggio del genere, dall’altra occorre la consapevolezza che non ci sarà nulla di realmente nuovo nella gestione dell’ambiente. Per lo meno fin quando non ci sarà un numero sufficiente di coscienze sveglie ed attive, in grado di mettere i bastoni tra le ruote di certi ingranaggi, semplicemente occupandosi ognuno di quello che c’è sotto casa propria.
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