L’ARCHITETTURA SACRA DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO: UNA LETTURA SPIRITUALE – Parte terza.

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L’ARCHITETTURA SACRA DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO: UNA LETTURA SPIRITUALE – Parte terza.

di Paolo Rampa

I Cavalieri del Tempio (1).

Si potrebbe anche partire dal concilio regionale di Troyes, in Francia, evento che ebbe luogo dal 1127 al 1129 e che vide Bernard de Clairvaux (2) radunare attorno a sé gli abati e i vescovi provenienti da diverse località dell’Europa centrale, per descrivere come, in quelle stesse località e dopo pochi anni, cominciarono a sorgere cinquanta e poi cento fra le più imponenti cattedrali gotiche che furono realizzate.

Ma conviene senz’altro raccontare una storia che ha origini in un tempo più lontano e che si ricollega a quanto abbiamo già descritto nei capitoli precedenti di questo breve scritto.

È la storia di una precisa corrente spirituale, i cui principali rappresentanti hanno attraversato le diverse epoche della vicenda umana ripresentandosi volta a volta ad interpretare ruoli importanti all’interno dei vari gruppi e delle varie culture del passato, con l’obbiettivo di aiutare, progressivamente, la crescita delle coscienze umane.

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Chartres – la cattedrale – veduta esterna

Erano stati sacerdoti di Iside al tempo dell’antico Egitto, quindi pitagorei in Grecia. Alcuni di loro erano attorno al Cristo in Palestina, ed altri tra i fondatori della scuola della Sophia, del Divino Femminile, formatasi attorno all’evangelista Marco ad Alessandria.
In epoca medievale, dall’800 in avanti, fecero parte dell’ordine dei cavalieri del Graal, ordine in cui confluirono gli Arturiani ed altri gruppi di cavalieri europei, che avevano già iniziato ad occuparsi di risanare l’Europa dopo la catastrofe materiale e spirituale prodotta dai secoli del dominio romano e dal successivo crollo di quell’ enorme impero (2).

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Reims – la cattedrale

E provenivano da quegli stessi gruppi quei pochi ragazzi che, successivamente, partendo dalla regione dello Champagne, entrarono a far parte della prima crociata nel 1096, per poi insediare il loro quartier generale a Gerusalemme nelle scuderie del Tempio di Salomone e nella Moschea della Roccia.

Quei ragazzi ricevettero l’iniziazione templare davanti al Graal e, con l’occasione delle crociate, ebbero modo di intraprendere una serie di iniziative di grandissimo respiro che porteranno alla trasformazione dell’intera Europa.

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Chartres – la facciata

La costruzione delle grandi cattedrali gotiche europee, di cui i Templari furono promotori e guide, nasce quindi all’interno di un progetto di lunghissimo periodo e si inserisce, sullo sfondo delle crociate, in un contesto di grandi trasformazioni sociali e spirituali di cui occorre tenere conto per comprenderne la portata.

A partire dal ristretto gruppo iniziale, la cosiddetta cerchia esoterica, i Templari arrivarono ad essere circa ventimila cavalieri sparsi tra Europa e medio-oriente, e misero in diversi modi a disposizione le loro conoscenze profonde e le loro risorse per la continuazione di questo ambizioso progetto.

Per prima cosa, grazie alla memoria da essi sempre conservata delle rotte che portavano alle americhe, fu possibile avere a disposizione l’oro necessario per apertura dei grandi cantieri delle cattedrali, la cui dimensione non era paragonabile a quella di alcun altro edificio dell’epoca.

Si trattava di cantieri (fabbriche) che rimanevano funzionanti anche centinaia di anni garantendo quindi una grande continuità per le attività che vi si svolgevano.
In essi, coordinati da monaci cistercensi che obbedivano sempre ad un templare, operavano scalpellini, falegnami, fabbri, architetti, muratori, commercianti e mercanti, i quali avevano così modo di formarsi e specializzarsi ciascuno nella propria arte ponendo le basi sociali per il superamento dell’economia di tipo feudale a vantaggio del libero comune e della signoria.

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Chartres – navata centrale

E fu proprio per l’emergenza creatasi con le crociate e grazie alla particolare libertà di movimento ed iniziativa concessa dal papa ai Templari ed a chi lavorava per loro che il vecchio sistema daziario sostenuto dai poteri locali venne rapidamente scardinato.

Ma vi era anche un altro motivo alla base della scelta di costruire le grandi cattedrali gotiche, le quali in un certo senso raccoglievano, trasformandola, l’eredità delle basiliche romaniche che le avevano precedute.
Ed il motivo era che esse dovevano essere capienti, dovevano essere cioè in grado di contenere non più solo qualche centinaio di persone ma gli abitanti di un’intera provincia. Non dovevano più servire soltanto all’iniziazione di pochi chierici e cavalieri ma rendere possibile una specie di iniziazione “di massa”.

I Templari conoscevano il cosiddetto “Segreto del Tempio di Salomone”. Il modo con cui costruire il tempio dell’uomo rendendolo “bello, forte e saggio”. Il modo con cui i templi antichi venivano da sempre fatti, perché rappresentassero la struttura energetica umana con le migliori qualità archetipiche ed aiutassero chi vi entrava a “riallineare” positivamente i propri centri “energetici”.
E con queste stesse conoscenze hanno costruito cento cattedrali.

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Parigi – Notre Dame – navata centrale

Essi sono stati portatori di un impulso sociale, non più elitario, proprio a partire dalla vita spirituale.
Cosí a differenza delle chiese romaniche in cui vi era una sequenza di spazi , come il quadriportico esterno dove trattenere i catecumeni ed  battezzandi, nelle chiese gotiche questa non era più presente, e non erano più previste, all’interno, separazioni successive.
Tutti adesso potevano entrare insieme, in questi enormi spazi in cui l’arco ad ogiva rappresentava l’utero materno, o, più precisamente, l’organo sessuale femminile, da cui si era usciti ed attraverso cui si ritornava per accedere al mondo dello spirito.

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Chartres – la cattedrale – pianta

I riti venivano celebrati in modo particolare. I sacerdoti facevano un uso accurato del linguaggio e del gregoriano. Le pitture e le sculture suscitavano effetti particolari nell’anima della gente ed anche colori e profumi rimandavano ad elementi “superiori”. Tutto concorreva a dare luogo ad un’esperienza talmente intensa da imprimersi nel corpo eterico di coloro che vi partecipavano a tal punto da ripresentarsi, nel momento in cui questi fossero rinati nel XX o XXI secolo, sotto forma di “voglia di sacro”.

Fu una grande operazione spirituale, dunque, forse la più grande mai tentata quella con cui i Templari hanno inteso imprimere, con il progetto delle grandi chiese gotiche, un’accelerazione alla crescita del desiderio di spiritualità diffusa che desse i propri frutti, settecento anni dopo, proprio nell’epoca in cui oggi stiamo vivendo.

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Reims – la cattedrale – navata centrale

(Fine terza parte)

Fonte: https://ilquartore.wordpress.com/2019/04/07/larchitettura-sacra-dalle-origini-al-medioevo-una-lettura-spirituale-parte-terza/

NOTE:

  1. I contenuti di questo articolo provengono in massima parte da quanto trasmesso da Fausto Carotenuto, studioso e ricercatore dello spirito, nel corso di alcune conferenze pubbliche tenutesi di recente.
    Personalmente, avendo trovato di estremo interesse tali contenuti, soprattutto se confrontati con le mie precedenti esperienze nel campo dell’architettura, ho cercato di riassumere e dar forma scritta a quanto ascoltato nelle varie occasioni, unendo al testo alcune immagini ad esso collegate per maggior chiarimento di quanto presentato.
  2. Bernardo di Chiaravalle, 1091-1153, monaco cistercense fondatore dell’omonima abbazia francese di cui fu abate, è considerato l’ispiratore della regola dei Cavalieri Templari.
  3. La stessa vicenda del Graal con le sue vicissitudini, raccontate poi nella saga di Parsifal, ha in fondo il senso di descrivere la crescita della coscienza umana rappresentata archetipicamente dall’amore (il sangue di Cristo) che entra nei pensieri (la coppa/cranio umano) consentendo all’uomo di compiere l’azione giusta-altruistica.
  4. Argomenti correlati:
    L’ARCHITETTURA SACRA DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO: UNA LETTURA SPIRITUALE – Parte seconda.
    L’ARCHITETTURA SACRA DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO: UNA LETTURA SPIRITUALE – Parte prima.

 

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