C’è in giro una vera e propria epidemia di Paura e di Ansie, molto più forte e diffusa di quella del virus. Ma che cos’è la paura, da dove viene?
La paura è paura di quello che non sappiamo.
Si ha paura del buio perché non si vede quello che c’è intorno a noi. Basta accendere la luce… e vediamo tutto… quindi sappiamo tutto quello che c’è intorno e ci tranquillizziamo. Lo sappiamo da quando eravamo bambini.
In una situazione di emergenza come quella del Coronavirus, pompata ad arte in senso terrorizzante dai media del potere, la principale epidemia che si è diffusa è quella della paura.
La gente non sa come andrà a finire, per sé e per gli altri, per la salute ed il lavoro proprio e dei propri familiari … Non sa bene cosa deve fare, cosa può fare… e non può fare altro che coltivare sentimenti negativi. Sentimenti che diventano forti onde emotive, che tendono a travolgere la nostra anima, la nostra psiche, ma anche ogni capacità logica dei nostri pensieri.
Lo sappiamo che con chi ha paura è difficile ragionare… alle volte quasi impossibile.
E la mancanza di consapevolezza, di logica, è a sua volta un forte carburante per aumentare ancora di più le stesse paure.
E allora la vera e più forte pandemia, quella della paura, si sparge e fa da base, da alimento per una vera e propria serie di epidemie di stati d’animo, di sentimenti negativi di vari tipo: ansie, panico, incertezze, chiusure in se stessi, depressioni, rabbie, intolleranze, odio, aggressività…
A seconda dei caratteri e delle predisposizioni di ognuno.
I principali media – veri e propri burattini dei poteri di manipolazione – non aiutano affatto, e non mettono bene in evidenza alcuni fattori di chiarezza. Ne accennano sì, ma troppo poco rispetto ai messaggi terrorizzanti che trasmettono.
Quali sono questi fattori?
L’epidemia dura solo alcune settimane, e poi FINISCE. L’enorme caso cinese è finito, è durato solo poco più di due mesi. Ora la vita e l’economia del Paese stanno già riprendendo.
Le precauzioni e limitazioni che abbiamo ora servono solo a farla finire prima e con minori danni. Non sono per sempre.
E poi guardiamo agli effetti reali di questo virus: il virus è tutto sommato poco dannoso e poco pericoloso. E’ pericoloso soprattutto per persone anziane e ammalate di altre patologie gravi.
Allora certamente chiunque ha un sistema immunitario fortemente indebolito va seriamente protetto. Ma andrebbe anche aiutato in ogni modo, quando possibile, a rafforzarsi.
Invece questo non ce lo dicono, non ci dicono come rafforzarci: ci vogliono passivizzare, chiudere tremanti dentro casa in attesa delle medicine, del messia vaccino… tutti chiusi dentro casa senza poter fare nulla. Senza nessuna indicazione sulla cosa principale, quella che veramente impedisce o ostacola i virus: un sano stile di vita e soprattutto una sana alimentazione. No, di questa possibilità di potersi attivare in modo cosciente, di fare scelte alimentari, di vitamine e di integratori, anche se chiusi in casa… di questo potersi rafforzare in maniera sostanziale, invece di starcene lì passivi, con la paura di una morte che non verrà – non si parla.
E perché non se ne parla?
Perché questa che sarebbe una indicazione importantissima per il bene di tutti semplicemente non ingrassa nessun potere… Terrorizza lasciando ogni speranza per il futuro solamente all’introduzione di qualche nuovo farmaco chimico o di un nuovo vaccino. Un vaccino che ovviamente tutti correranno a farsi fare, proprio perché appositamente terrorizzati in queste settimane. Con il risultato di ingrassare big pharma e di indebolire ulteriormente le nostre difese immunitarie… in attesa della prossima emergenza sanitaria.
E poi soprattutto perché questa campagna terroristica crea un’onda psichica di paure che rende tutti meno lucidi, meno coscienti, più succubi e più manipolabili.
Ma rivolgiamo la nostra attenzione a certi numeri che tutti possono consultare facilmente.
Le stesse statistiche cinesi, o anche quelle italiane ora che siamo in fase di picco, parlano di una incidenza sulla popolazione molto ridotta.
La vera incidenza finale, il vero consuntivo di questa malattia – se ci pensiamo bene – non è tanto nel numero dei contagiati quanto in quello dei morti. Perché i contagiati che non muoiono vuol dire che guariscono. La stragrande maggioranza guarisce facilmente, spesso nemmeno se ne accorge di aver avuto il virus, mentre è vero che una piccola minoranza guarisce con maggiori difficoltà.
E allora, proprio per aiutarci a vincere le paure dovute alla mancanza di conoscenza, vediamo cosa dicono le statistiche. Statistiche che non vengono mai evidenziate a sufficienza dai media nei loro aspetti positivi e tranquillizzanti.
Prendiamo quelle lombarde, il caso di gran lunga peggiore in Italia: siamo al picco dell’epidemia e in Lombardia ad oggi sono morte 1420 persone.
Certo sono tante in termini assoluti, ma vediamo, basta fare due conti: su un totale di oltre 10 milioni di lombardi, ne sono morti lo 0,014%, vale a dire 1 persona ogni settemila. Vuole dire che ogni lombardo ha una probabilità su settemila di morire di coronavirus…. In Italia per una normale influenza stagionale muoiono 10.000 persone, vale a dire circa lo 0,016% della popolazione. Vale a dire circa una persona ogni seimila. Insomma ogni anno, anche nel caso peggiore come quello lombardo, è un po’ più facile morire di complicanze dovute all’influenza che dovute a questo coronavirus.
La differenza è che il coronavirus è concentrato in un arco temporale più ristretto rispetto ad una influenza stagionale. E poi prende i polmoni, con la necessità di molti ricoveri in terapia intensiva, e con una reale insufficienza di strutture idonee. Ma i risultati finali sono più o meno quelli di una influenza.
In Cina, dove c’è una popolazione mediamente più giovane, ed in particolare nella provincia dell’Hubei, quella di gran lunga più colpita, su 58.500.000 abitanti hanno avuto 3226 morti, pari allo 0,0055%. Vale a dire un morto ogni 18.000 abitanti. E’ un numero molto basso, rispetto ad altre cause di morte.
Ed ora stanno rapidamente smontando gli ospedali in più che in tutta fretta solo qualche settimana fa hanno costruito. E si stanno entusiasticamente concentrando sulla ripresa di tutte le attività.
Quindi, in base a queste considerazioni, più che paure dovremmo avere una serena fattività nel fare tutto quello che è necessario per far finire prima possibile questa epidemia soprattutto per salvaguardare soprattutto gli anziani più deboli. Senza troppe, inutili e ingiustificate ansie.
Abbandoniamo quindi le paure del tutto immotivate, stiamocene a casa per qualche settimana, e riempiamo questo vuoto non di confusi sentimenti negativi, ma di contenuti buoni e consapevoli: rapporti umani più cortesi, premurosi, amorosi, ideali, volti al bene, una migliore cura del nostro sistema immunitario, della nostra alimentazione, dei rapporti familiari.
E, se possiamo, coltiviamo l’enorme arricchimento e rafforzamento che deriva da un maggiore rapporto con il mondo spirituale, con la spiritualità e bellezza della natura, con l’arte, con le buone letture, la buona musica, con i bei discorsi tra noi. Progettando insieme una prossima ripresa delle attività esterne che sia più cosciente, fatta di sentimenti ed azioni migliori.
Ed allora non solo avremo sconfitto un po’ alla volta la paura e gli altri cattivi sentimenti, ma avremo anche rafforzato il nostro corpo e soprattutto la nostra parte immortale: il nostro Spirito!