Lo strano monito di Monti
di Enrico Carotenuto
A volte ci viene quasi da ridere. Quasi. Il premier Monti si è espresso sull’ondata di disperazione e suicidi generata dalla crisi con le seguenti parole:”Rifletta chi l’ha provocata”. Questo monito, all’apparenza uno come tanti, è interessante per vari motivi.
In prima analisi, ci si chiede a chi è diretto. Non ci avevano detto che la crisi è stata generata dai mutui subprime statunitensi?
Il premier ce l’ha con gli Stati Uniti? O Forse ce l’ha con l’Euro, colpevole dell’inflessibilità monetaria che affligge i paesi europei, e che impedisce così una ripresa più agevole?
Magari ce l’ha con il sistema bancario, che si è intascato i miliardi di Euro stampati da Draghi negli ultimi mesi, speculandoci invece di favorire la liquidità dell’economia reale?
Non è chiaro con chi se la prenda Monti. Ma deve essere per forza uno di questi tre, o tutti e tre, visto che sono i fattori fondamentali e decisivi della crisi.
Fortissimo il nostro premier: se la prende con i poteri forti!
In seconda battuta, però, c’è da tenere in considerazione chi è, e da dove viene, colui che monita.
Pensandoci bene, non se la può essere presa con gli Stati Uniti: la crisi dei subprime è diretta conseguenza della deregulation bancaria fortemente voluta dai consiglieri economici statunitensi degli ultimi vent’anni.
E da dove venivano questi consiglieri? Con i Bush, Clinton o Obama, la musica non cambia, sono sempre quelli della banca Goldman Sachs, per la quale Monti è super consulente da anni.
No, non se la può essere presa con i suoi datori di lavoro.
Allora è l’Euro? Impossibile. Monti è tra i principali fautori della moneta unica così com’è. In qualità di presidente della Commissione Europea, ha fatto di tutto per creare la moneta europea, e tuttora propone ricette ancora più centralizzanti. No, non ce l’ha con l’Euro, vorrebbe dire prendersela con se stessi.
“Aha!” direte voi, dunque, ce l’ha con il sistema bancario, è l’ultimo rimasto! Mi dispiace deludervi, ma non può avercela col sistema bancario: primo perchè lavorando per Goldman Sachs, ne è, o è stato parte integrante, e secondo perchè in qualità di presidente della Trilaterale europea (fino a poco tempo fa), e di presidente del Bruegel (http://www.bruegel.org/about/members/), gode di un’influenza spettacolare sui vertici del sistema bancario, che sono suoi amici. Infatti, vi siete mai accorti che ogni volta che i partiti minacciano il governo tecnico, lo spread si alza?
Ma allora? Con chi ce l’ha il premier? Chi è che invita alla riflessione? Se stesso?
No, lui ha ben chiaro il percorso che ha davanti, sa come percorrerlo.
Il monito fa parte del percorso, e ci fa tornare alla mente le tecniche di Berlusconi, quando se la prendeva coi giornali di sua proprietà.
Può interessarti anche: