Il gran capo è sempre innocente…
di Fausto Carotenuto
E’ una forma pensiero storicamente molto diffusa ed ancora attuale.
Ora rispunta in Vaticano, dove le parti accusate nella vicenda vatileaks non fanno altro che dire che il complotto serviva a far conoscere al Papa gravi fellonie nei comportamenti curiali che nessuno gli diceva. Perché il povero papa innocente non sapeva nulla di quello che avviene in Vaticano. E la parte accusatrice dice che bisogna ora proteggere il povero Papa dai complottisti che biecamente lo circondavano cercando di manipolarlo e di intaccarne il candore.
Come se Ratzinger non fosse stato uno dei cardinali più potenti della curia per decenni e non fosse ora il monarca assoluto dello stato vaticano. Terminale unico di tutto quello che avviene oltretevere.
Ma questa è una vecchia storia.
Mussolini? Non è lui che ha sbagliato, ma i felloni che aveva intorno. Lo stesso per i vari re o dittatori. In tutti i Paesi. Loro sono innocenti poveretti, e la colpa di quello che non va è degli infidi ministri e consiglieri. Loro eventualmente sono sacrificabili sull’altare della virginea purezza del capo.
Come se quel capo, re, papa o dittatore fosse sceso direttamente dal cielo dotato di innocenza originaria. Mentre spesso è invece proprio quello che, più agguerrito, furbo e smaliziato degli altri, è stato il più bravo ad usare complotti, mene e raggiri per raggiungere il posto di comando.
E’ una forma pensiero, quella dell”innocenza del capo”, che serve a salvaguardare comunque il suo potere e a tenere buoni i sudditi…
Ma è anche una forma pensiero che sta perdendo forza. Sempre più persone ne sono immuni. E’ il risveglio della coscienza che ci sta liberando dal ruolo di sudditi.
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