Il Consiglio comunale di Roma vota No all’acqua pubblica
Redazione
Ecco il comunicato del Coordinamento Romano Acqua Pubblica, parte del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.
Ricordate quelli che rivendicarono la vittoria referendaria del 2011? E quelli che nel 2012 si opposero all’ulteriore privatizzazione di Acea, proprio facendosi scudo dell’esito referendario?
Dimentichiamoli: oggi quel PD vota insieme alla destra più becera contro la proposta di ripubblicizzazione dell’acqua di Roma. Vota contro la volontà di un milione e mezzo di romani che disse sì all’acqua pubblica (più di quelli che hanno eletto l’attuale sindaco).
Con un dibattito scarno in aula, ci auguriamo causato dall’imbarazzo di non sapere cosa dire, il Consiglio ha bocciato la proposta di delibera di iniziativa popolare con 13 voti contrari e 7 favorevoli, presentata insieme ad altre 3 proposte su scuola, patrimonio e finanza pubblica.
Un consiglio che dimostra di non volere voltare pagina, che non comprende come sia necessario cambiare radicalmente le regole per uscire dal pantano di Mafia capitale … o che forse non vuole uscirne!
Non per questo li “lasceremo fare”: la battaglia per l’acqua ha gambe molto lunghe, e la resistenza contro Acea S.p.A. e contro le sue speculazioni non si è mai fermata, e a maggior ragione non si fermerà adesso.
Ecco cosa scrivevamo su Coscienzeinrete Magazine nel 2012:
Acqua pubblica: stanno per farci un brutto scherzo? Privatizzeranno invece di pubblicizzare…
08 Agosto 2012 Scritto da Redazione
Sindaci e amministratori di tutta Italia hanno, nello scorso anno, fatto di tutto per impedire che le aziende dell’acqua venissero restituite alla gestione pubblica. Come ha determinato un bellissimo referendum vinto dai movimenti per i beni comuni. Tanti di questi sindaci, anche in città importanti, sono stati eletti con i voti dei movimenti referendari. E poi hanno tradito, o hanno traccheggiato… Perchè i voti vengono dalla gente… ma le carriere e i soldi si fanno obbedendo ad altri poteri.
Perché hanno rallentato, traccheggiato, impapocchiato?… Per comprare tempo, perché un qualche potere superiore li aiutasse a imbrogliare le carte e sovvertire il risultato del referendum. Come? Usando la clava dell’emergenza economica.
Il governo potrebbe di autorità togliere le castagne dal fuoco ai sindaci mentitori. Così loro non avranno colpa della mancata pubblicizzazione. E le multinazionali aumenteranno la loro presa sui nostri beni. Colpa di nessuno, solo della crisi economica che impone sacrifici…
Grrrrrrrrrr…..
Il ministro Grilli – l’eurocentrico di ferro esperto in svendite di gioielli di stato – ha istituito un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti che si occuperà di PRIVATIZZARE LE AZIENDE MUNICIPALIZZATE. Nel piano per recuperare fondi per diminuire il debito pubblico.
Durante l’autunno basterà qualche impennata dello spread e qualche calo di borsa per far uscire un bel provvedimento di emergenza che privatizzerà sul serio le aziende che si occupano di beni comuni, svendendole ancora di più ed in toto alle multinazionali.
Alla faccia dei referendum e dell’espressione della volontà popolare. Un potere antidemocratico usa la crisi economica per schiavizzare e spremere la gente comune. E per impossessarsi dei nostri beni comuni.
Sarebbe il caso che i movimenti dei beni comuni, i forum dell’acqua, ecc… cominciassero per tempo una mobilitazione nazionale.
Invece di starsene buoni, esitanti e infiacchiti dalle promesse… A farsi imbrogliare dai sindaci ipnotizzatori.
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