I sacrosanti ostacoli di Trump
di Enrico Carotenuto
Il divide et impera che vige nel mondo del potere ha un risvolto positivo per i normali cittadini. Infatti è proprio quando le grandi piramidi di potere se le danno di santa ragione, che si aprono maggiori spazi di libertà e di possibilità d’informazione per i cittadini comuni. Noi italiani abbiamo l’esempio lampante della guerra fredda, durante la quale il nostro paese ha goduto di un’autonomia ben maggiore che dopo il crollo dell’URSS, una libertà d’azione che sommata ai favori che ci venivano da una e dall’altra parte, si tradusse anche in prosperità economica.
Ora il gioco è più “sottile” perchè viene combattuto non più da facciate chiamate nazioni, come all’epoca della guerra fredda, ma per il controllo diretto di tali strumenti (nazioni, ONU, Vaticano, UE) da parte di cordate piramidali di potere. In questa ottica le due piramidi principali, quella gesuito-massonica e quella opusdeista-massonica, se le danno di santa ragione.
In particolare il 2016 è stato un grande anno di transizione, dopo tanti anni di dominio pressochè incontrastato della piramide gesuita (chi vuole controlli pure il background dei principali uomini di potere nelle istituzioni sopraelencate), quegli altri hanno cominciato a rifarsi sotto, prima con la brexit, poi con i crescenti dissidi all’interno della chiesa di Bergoglio ed infine con l’elezione di Trump.
Ok, direte…ma a noi cosa ne viene?
Per il momento da un lato spazi d’informazione. E dall’altro le maggiori difficoltà di entrambe le piramidi nel fare le cose. E non è poco, visto che in genere quello che fanno va a discapito delle persone comuni.
Ma come, esattamente?
Guardiamo per esempio alle prime settimane del mandato di Trump. Le principali cose che ha avviato sono state:
- il ritiro dalle trattative per il TPP, il fratello asiatico del deleterio TTIP;
- l’inizio dello smantellamento di Obamacare;
- blocco dell’immigrazione da alcuni paesi mediorientali e dimezzamento dell’accettazione di rifugiati con tetto massimo a 50000 unità;
- stanziamento dei fondi per il muro lungo il confine messicano.
Qual è stato il risultato di tutto ciò, ad oggi?
Che l’unica cosa buona che ha fatto, il ritiro dal TPP, è andata tranquillamente, mentre le altre hanno scatenato indignazione popolare, folla che assedia la casa bianca, e resistenze di tutti i generi tra le quali quella dei procuratori generali di ben 16 Stati americani.
Ovvio che gli avversari di Trump abbiano buon gioco a sfruttare l’insoddisfazione di molti americani verso il neoeletto presidente, e che quindi i media, per la maggior parte ancora nelle mani della piramide gesuita (avete presente i reportage su brexit e Trump dello scorso anno, no?) tirino fuori particolari che non avevano grande risalto quando c’era Obama. Quindi stranamente oggi si parla anche dell’attacco delle truppe americane in Yemen in cui per uccidere dei “terroristi” avrebbero anche massacrato 8 bambini ed un numero elevato di civili, e si da la colpa a Trump, come se la guerra in Yemen non andasse avanti da anni, e come se le truppe americane (o la loro facciata saudita) non si fossero già macchiate di altre decine di massacri in quel paese. In realtà da quel punto di vista non è cambiato ancora nulla da Obama a Trump, solo che ORA i reportage sui media principali mettono in risalto i particolari cruenti.
Come si può quindi dedurre, abbiamo un presidente americano che è più limitato nella sua capacità de fare del male del suo predecessore. Non perchè sia più buono, ma perchè la guerra tra le due piramidi, unita alla facciata becero-fascista di Trump, fanno si che qualsiasi cosa faccia venga ostacolata e messa in risalto, in special modo le cose negative.
E questo è un gran bene per noi, per il popolo americano e perfino per i popoli bombardati.
Al contrario, se avesse vinto la Clinton, gli americani avrebbero continuato a dormire tranquilli e i reportage dallo Yemen, se mai si sarebbero visti sui media mainstream, molto probabilmente non avrebbero messo in risalto la morte di civili innocenti causati DIRETTAMENTE da truppe USA. Eppure gli stessi media per anni e anni ci hanno rifilato enormi balle sulle primavere arabe su Assad il cattivo, su Gheddafi, sull’Egitto… tutte notizie che definivano sempre nettamente gli americani come “i buoni” pure quando erano loro a bombardare gli ospedali, o i loro strumenti “ribelli moderati” a lanciare gas in Siria. Se avesse vinto la Clinton avrebbe anzi aumentato le guerre in giro per il mondo, come aveva per altro annunciato, continuando a godere dell’appoggio incondizionato di tutti i media mainstream, e quello sarebbe stato un male ben peggiore di un becero blocco all’immigrazione che forse neanche riuscirà e di un muro che magari farà la fine del ponte sullo Stretto, vista la resistenza interna.
Forse occorre cominciare a ragionare in questa ottica, in un momento in cui in molti paesi occidentali, e soprattutto da noi, molti vedono bene la soluzione “uomo forte”: forse il male minore, e la prosperità maggiore non stanno nell’uomo forte, ma esattamente nel suo opposto. Una cosa che i padri della Costituzione Italiana sapevano molto bene, visto che uscivano dal ventennio fascista e dalla seconda guerra mondiale. Un concetto che impressero profondamente nella carta costituzionale, tanto che ci sono voluti decenni perchè le piramidi riuscissero a smantellarla a sufficienza da poter governare in maniera diretta come accade da dopo tangentopoli. E stranamente quei giorni coincidono con l’inizio del declino socio-economico del paese.
Ben vengano quindi gli ostacoli per Trump, come speriamo che vengano anche per la UE e la BCE, che ferreamente presidiate anch’esse dai gesuiti negli ultimi anni, non devono vedere proprio di buon occhio l’elezione di Tajani a presidente el parlamento europeo, un segnale chiaro che gli avversari che credevano al tappeto si stanno rimettendo in guardia.
Può interessarti anche: