Gli americani spostano 500 marines dalla Spagna alla Sicilia
di Enrico Carotenuto
La scusa è la possibilità d’intervento rapido in Libia, per via di possibili attentati al personale diplomatico americano.
Le truppe sono state spostate dalla Spagna alla base di Sigonella. E si vanno ad aggiungere allo squadrone “Combat Rescue” già dislocato a Birgi (TP) qualche mese fa.
Questi marines sono dotati di aerei da trasporto “Osprey”, dei convertiplani a decollo verticale in grado di trasportare truppe a più di 500 km/h senza bisogno di piste d’atterraggio.
L’attentato contro l’ambasciatore USA in Libia è avvenuto ormai lo scorso ottobre, sette mesi fa. Un risposta tardiva. Pare che gli americani siano però preoccupati dall’attentato avvenuto 2 giorni fa a Bengasi. Attentato per altro non mirato contro loro concittadini.
Ma se guardiamo Google Maps, ci accorgiamo che forse le truppe di pronto intervento, servono anche a qualcos’altro: infatti, molto più vicino di Tripoli, ad appena 70 kilometri, c’è Niscemi. Dove la popolazione sta lottando con le unghie e coi denti contro le antenne del MUOS. In pratica questi marines possono intervenire a Niscemi in circa 15 minuti.
Forse gli americani non si fidano più tanto che i subalterni italiani riescano a fermare le proteste popolari?
D’altronde “questo matrimonio s’ha da fare”: difficilmente gli americani torneranno indietro su una decisione presa, come nel far west, devono far vedere chi comanda. Magari queste truppe non verranno mai utilizzate in Italia, magari servono solo a mandare il messaggio giusto a chi di dovere tra i nostri amministratori.
Comunque sia, noi siamo con i ragazzi, le mamme e i papà e tutti i cittadini italiani schierati contro il MUOS. Con la giusta determinazione, e senza violenza, magari tutti insieme riusciremo anche noi a mandare il giusto messaggio a chi di dovere.
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