Giuliano “Ibrahim”, il ragazzo mandato a morire in Siria proprio da chi voleva combattere

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Giuliano “Ibrahim”, il ragazzo mandato a morire in Siria proprio da chi voleva combattere

di Fausto Carotenuto

Giuliano Delnevo, 24 anni, Ibrahim dopo la conversione all’Islam, è morto in Siria, mentre combatteva tra i salafiti per detronizzare Assad. Probabilmente imbracciava un mitra pagato dai petrolieri sauditi o qatarini. E magari – non sapendolo – partecipava ad azioni coordinate dalle forze speciali o dai servizi americani, inglesi, francesi…

Certo non poteva immaginare di essere partito da Genova per fare la guerra ai “kafir”, ai miscredenti, in nome di Allah, per la realizzazione del grande emirato islamico mondiale… e di ritrovarsi in sostanza inquadrato in truppe dirette proprio dai “kafir”.  Così come anni fa i brigatisti rossi non potevano certo immaginare di far parte di una strategia di quel potere che pensavano di combattere…

Pare che, come lui, di italiani convertiti e combattenti in Siria ce ne siano alcune decine…

Poveri ragazzi, imbrogliati da tutti…  a cominciare dai cattivi maestri islamici di cui si sono fidati, che lavorano per oscure fratellanze islamiche, che dipendono da quegli stessi poteri occidentali che loro vogliono abbattere.

Inquadrati in truppe invasate, destinate al sacrificio per rendere operativa la grande strategia della tensione del conflitto Islam-Occidente. Quella grande, artificiosa emergenza che serve a continuare a giustificare in occidente grandi eserciti, enormi spese militari, e potenti servizi segreti… Che servono in effetti a controllare noi…

Decine di ragazzi italiani imbrogliati e sedotti da false ideologie, esattamente come accadeva con le Brigate Rosse, lanciati al sacrificio in mezzo ad una terribile confusione di ideali buoni e fasulli, di ideologia e di violenza, di malposto senso di giustizia e di sangue…

Solo la maturazione e la diffusione di ideali veri, amorosi, armoniosi, di rispetto della libertà, di vera comprensione dello spirito e della vita, possono proteggere tante persone, tanti ragazzi dai raffinati e orribili raggiri del potere. Per questo il potere continua a diffondere ideali ed una cultura materialista… Perché è una cultura che consente alle peggiori intenzioni anticoscienza un terreno molto fertile.

Ma perché questi ragazzi finiscono per diventare strumenti di poteri oscuri?

Per proporre una risposta riporto due paragrafi del mio libro “ Il Mistero della Situazione Internazionale”, appena uscito in tutte le librerie nella nuova edizione per i tipi della Uno Editori:

il terrorismo islamico

Un aspetto particolare, e che ormai entra in modo invasivo nella nostra sfera, è quello del terrorismo islamico, che proprio non esisteva come fenomeno.

Come è venuto fuori?

La base “ideologica” l’ha fornita la politica di potenza occidentale, prima con le crociate, poi con l’imperialismo francese e soprattutto britannico, subentrati alla oscura dominazione ottomana. Generazioni e generazioni di islamici hanno visto eserciti stranieri e potentati economici e politici occidentali dominare la scena dei loro Paesi, sfruttare le loro risorse, piantare basi militari “infedeli” nei pressi dei “luoghi santi” dell’Islam, inventare e sostenere regimi dominati da impulsi oppressivi, sanguinari e oscuri. Questa è la base di risentimento accuratamente predisposta nel mondo islamico…

A questo hanno lavorato gli strateghi del Male servendosi soprattutto dei poteri occidentali e di alcuni loro terminali nel mondo mediorientale.

Il lavoro sull’altro fronte, quello islamico, dura da lungo tempo ed ha trovato una grande accelerazione negli ultimi dieci anni. Di questo si sono occupate determinate congreghe massoniche mediorientali e certe sette segrete islamiche che da tempo producono una serie di “Sheikh”, o “Imam”, o Maestri “neri”, dotati di grande influenza su certe scuole coraniche. Generazioni di ragazzi sono state cresciute con raffinate tecniche di vera e propria “magia nera”, condizionando le loro anime ed in particolare il loro corpi “eterici”.

La setta potente dei Fratelli Musulmani, ora al potere in Egitto, oscure correnti salafite e wahabite della penisola arabica, strane e misteriose sette libiche, libanesi, siriane, iraniane, pakistane,ecc…Un complesso tessuto i cui vertici sono collegati alle stesse entità che controllano il fronte oscuro occidentale; quello al quale fanno capo le varie logge “nere”, il potere delle multinazionali, della finanza, dei media, degli eserciti e dei servizi segreti, le correnti religiose più potenti e retrive: il complesso di forze che in questo momento domina senza rivali il mondo occidentale. Anch’esso, come abbiamo visto, con i suoi riti, con le iniziazioni di giovani adepti modificati nelle proprie strutture animico-eteriche, che poi diventano potentissimi… E fanno spesso carriere stupefacenti…

Schiere di fanatici “cani da caccia”, di “animali da combattimento”, di combattenti semiciechi, di manipolatori, preparati con cura a seconda del settore di intervento nel quale vengono lanciati. Nel campo islamico soprattutto trascinatori di uomini, plagiatori di giovani per renderli pronti al suicidio, sfruttatori astuti della fede e dei sentimenti. Nel mondo occidentale invece, nei laboratori “neri”, vengono ormai per lo più prodotti centinaia di raffinati manipolatori dei processi democratici, dei sistemi politici, economici e spirituali, capaci di confondere e deviare le coscienze più mature e più legate ai valori della libertà e dei diritti umani.

In entrambi i casi un buon numero di poveri disgraziati ai quali qualcuno, coscientemente e nell’ambito di una unica strategia, ha spento determinate, indispensabili, calde forze del cuore, ed attivato particolari qualità fredde della mente e della volontà.

Questi uomini particolarmente condizionati sono relativamente pochi, ma sono ovunque, sparsi nelle grandi organizzazioni e nei punti sensibili del pianeta, pronti ad obbedire ai loro capi… Pronti ad applicare strategie ed a “comprare anime”. Quando dico “ovunque” lo intendo in senso letterale: nessun settore organizzato, nessun settore politico, finanziario, militare o religioso che abbia una rilevanza ne è privo. E’ un cancro trasversale che fino ad ora è brillantemente riuscito a dominare il mondo della materia e le sfere più basse del mondo psichico.

Giovani terroristi, istruiti e condizionati dai loro cattivi maestri, e spinti dall’odio per un Occidente “veramente” imperialista e dominatore, che “veramente” schiavizza e sfrutta i loro paesi, arrivano al punto da sacrificare sé stessi e le vite di persone innocenti.

Questo genera un’onda di terrore, odio, ansia e paura che “contrae”, che “rattrappisce” le forze di amore dell’occi-dente. Che fa sorgere e rafforza pensieri e sentimenti negativi, e che finisce per trasformarsi nella disponibilità delle opinioni pubbliche ad essere manipolate dalle forze oscure fino a lasciarsi scivolare sempre di più nel buco nero delle azioni violente, delle aggressioni, dell’odio razziale o religioso… In nuove guerre infinite e ingiustificate, in ulteriori perdite di libertà: quelle libertà che sono l’ossigeno indispensabile alla crescita della nostra coscienza, che preme dentro di noi…

Questo risultato serve perfettamente le strategie “antirisvegli”.

i terroristi

Vale la pena di dire ancora due parole sui “terroristi”, visto che il tema ha ormai assunto una importanza preminente.

Chi sono questi ragazzi che si suicidano? Se facciamo due conti, su quanti giovani si fanno saltare in aria uccidendo innocenti in giro per il mondo, il numero che viene fuori è impressionante…Qualcuno li disprezza come nemici oscuri da odiare e basta, qualcuno dice che rappresentano un mistero, qualcun altro che si tratta di problemi psichiatrici…

Ma sono tante giovani vite spezzate, veramente tante… E’ possibile liquidarle cosi?

In effetti come stanno le cose? Cosa spinge un ragazzo in genere di buona famiglia, con una cultura spesso medio-alta, a trasformarsi in un suicida-omicida?

A ben guardare alla base c’è la stessa cosa che spinge tanti di noi in occidente verso vere e proprie epidemie di depressione, di attacchi di panico, verso forti e crescenti crisi esistenziali…

Alla base c’è che l’occidente sviluppa al suo interno ed esporta con prepotenza un modello di vita e di civiltà che è un vero e proprio deserto dell’anima. Un modello le cui linee portanti si basano sul soddisfacimento e sullo sfruttamento industriale degli istinti più bassi, dei sentimenti più poveri. E questa cosa non funziona né per l’umanità occidentale né per quella del resto del mondo. Perché nei cuori di tutti gli uomini sta silenziosamente crescendo il desiderio di “ideali”, di una vita che dia soddisfazione alle sfere più alte del nostro essere. Questo deserto dovrebbe essere popolato di ideali e trasformato in un giardino dello spirito. Invece la nostra società occidentale lo riempie solamente di “miraggi”, di elementi virtuali che certo non tolgono la sete…Anzi la aumentano…

Noi occidentali in effetti non esportiamo “democrazia”: quello che facciamo è imporre nel mondo deserti dell’ani-ma, indebolimento dei corpi, negazione dello spirito…

Questa è la realtà… I “grandi” leader politici che proclamano che esportiamo “libertà” non si rendono conto – nella migliore delle ipotesi – che, oltre alla morte ed alla violenza, esportiamo soprattutto infelicità, aridità di cuore, pensieri egoistici, materialismo.

La libertà vera è tutt’altra cosa: è libertà di crescere privi di condizionamenti…E’ libertà di esprimersi con amore creativo in quanto esseri spirituali. E’ la libertà di avere intorno e dentro di noi le condizioni per diventare migliori.

Per quanto riguarda il mondo islamico, i giovani di quelle culture sono spesso fortemente idealisti, e certamente il modello occidentale – culturalmente estraneo, e portato avanti in punta di eserciti, di basi militari, di proposte materialiste e di saccheggio delle risorse economiche – appare come qualcosa di alieno e pericoloso, da combattere in tutti i modi.

Questi ragazzi cercano di salvare se stessi ed i loro paesi dalla prepotenza dei nostri deserti di ideali.

Il dramma è che le stesse congreghe oscure, con i loro terminali nel mondo islamico, rastrellano migliaia di poveri giovani assetati di ideali, indirizzandoli in modo perverso verso direzioni del tutto deviate. Di violenza, di fanatismo, di odio…

Il contesto islamico, addormentato da secoli di dominazione economica occidentale, e dalla onnipotenza di governi corrotti dipendenti dalle centrali oscure, non ha fino ad ora trovato al proprio interno le forze necessarie per impedire questa deriva: le forze ed i gruppi che si richiamano a contenuti ideali di tipo spirituale sono in quei paesi, ancor più che da noi, rari come le mosche bianche.

E’ il deserto degli ideali che crea i presupposti per i maggiori scompensi nelle interiorità individuali e nella psiche collettiva della civiltà occidentale. E lo stesso deserto, riempito di miraggi virtuali, è il terreno di coltura per le reazioni inconsulte e deviate nel mondo islamico.

Qualsiasi intervento di energie ed azioni positive deve occuparsi di tentare di modificare questa situazione alle sue radici, e non solo nei suoi effetti: bisogna irrigare il deserto con le acque vive degli ideali spirituali elevati, quelli che possono far vibrare le componenti superiori di ogni uomo… Altrimenti il deserto continuerà ad avanzare, nei cuori e nelle menti occidentali ed in tutto il mondo.

Azioni ispirate dall’amore in ogni campo: dal privato quotidiano al sociale, alla politica, all’economia, alle finanze, ai processi industriali…

Ma, visto che gli ideali sono così importanti in questa storia del terrorismo, forse vale la pena di soffermarsi un attimo e chiedersi: che cosa è un ideale?

Per dirla in modo semplice e pratico, la spinta verso un ideale è quella tensione verso il Bene che c’è in ognuno di noi. Verso quell’ordine superiore fatto di giustizia, di bellezza, di saggezza e di amore, che sentiamo in noi, e che vorremmo vedere ovunque. Si tratta in effetti dell’impulso a ritrovare quel mondo spirituale che esiste realmente… Che è anzi la vera realtà, nella quale eravamo prima di nascere, e della quale abbiamo una forte ed inconscia nostalgia. Quello che non ricordiamo è che siamo qui sulla Terra proprio per ricostruirlo noi, con le nostre forze, lavorando nel mondo della materia e delle relazioni con gli altri. La nostra crescita consiste proprio nel ricordare un po’ alla volta il progetto e nel metterlo in pratica in questo mondo.

La nostra vita si compie nel rendere nostro e nel realizzare un ideale divino.

Ma come si fa a sapere se un ideale è corretto o deviato?

I terroristi europei, così come ora quelli islamici, così come gli integralisti nazisti, fascisti, comunisti, ecc.. si sono sempre mossi per un ideale che in partenza appariva nobile, superiore, positivo… Senza rendersi conto degli elementi di deviazione che poi li hanno coinvolti in terribili tragedie. Questo è avvenuto e avviene perché ogni volta a quell’idea-le è mancata la linfa vitale di ogni vero ideale: l’amore puro. Altre considerazioni ogni volta sono diventate prevalenti, e questo ha fatto sì che impulsi positivi si trasformassero in immani vortici oscuri.

L’unità di misura di ogni ideale è in fondo semplice: l’amore puro e disinteressato.

Non un amore egoista, di parte, fazioso, condizionato da ma e da se… Un amore puro e disinteressato per la Terra e per tutti gli uomini che ci vivono sopra, senza preferenze…

Il mio ideale comporta il sacrificio della sfera di libertà o delle possibilità di crescita di qualcuno?

Allora c’è qualcosa che non va… Il mio ideale comporta la morte di qualcuno, o la violenza contro qualcun’altro, sia pure per un cosiddetto “Bene superiore” ? Allora c’è qualcosa che non va… Il mio ideale comporta che prima di tutto devo assicurare la mia tranquillità e quella dei miei cari, anche se questo sacrifica gli altri? Allora c’è qualcosa che non va…

Il mio ideale forse è comportarsi come il Sole, che brilla ed ha la sua massima gloria nella dare luce e calore a tutti, senza distinzioni, usando particelle dei suoi vari corpi, senza chiedere nulla in cambio…

 

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Ibrahim

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