Geotermia: guarda guarda chi c’è dietro i finti ambientalisti pro-centrale
di Enrico Carotenuto
Un progetto inutile, che pagheranno tutti gli italiani perchè fatto per intascare incentivi, con enormi rischi per ambiente e residenti. Ma lo spacciano come verde, buono e bello. Siamo andati a vedere chi, e come. Il risultato? Grasse risate.
E’ da tempo che riportiamo sull’importante battaglia che si sta svolgendo sul territorio dell’Alfina, tra Orvieto ed il lago di Bolsena. Una battaglia importante, perchè è li che stanno tentando di fare il primo progetto pilota, che darebbe poi il via ad almeno altre decine e decine di centrali sparse per tutta Italia.
La battaglia vede i cittadini dell’area interessata, e con essi i comuni, contrari in blocco alla centrale, contrapposti ad una misteriosa società con sede nel paradiso fiscale del Liechtenstein, che si muove attraverso una misteriosa società austriaca, che opera attraverso una società italiana, la ITW LKW, che non ha mai fatto niente del genere prima, apparentemente aiutata da una potente lobby politico-affaristica che riesce a combinare strani magheggi in parlamento, pur di mandare avanti il progetto.
In poche parole, la questione è questa: vogliono fare una centrale che produce pochissimo, e che non crea posti di lavoro, in una zona altamente sismica, per fare energia che non serve, violando il principio di cautela (non possono prevedere quali rischi si corrano con il processo produttivo, e si parla di rischi grossi, dalla sismicità indotta all’avvelenamento delle falde acquifere del lago di Bolsena) e ignorando le raccomandazioni contrarie di eminenti esperti. Il campanello d’allarme? Che il progetto sia stato escluso dalla cosidetta Normativa Seveso, ovvero in caso di disastro la società operatrice NON AVRA’ L’OBBLIGO DI RIMBORSARE I COMUNI E I CITTADINI!
Perchè? Incentivi, incentivi e ancora INCENTIVI! Si stima che di fronte ad un investimento di 30 milioni, la società avrà ricavi per circa 300 milioni, grazie quasi esclusivamente agli incentivi. Cioè ai soldi che paghiamo con le nostre bollette.
Sono anni che i cittadini combattono, ma quando sembra che abbiano finalmente vinto, la questione si sposta sempre più in alto, e ricomincia la battaglia.
Però qualcuno sta cominciando a dar voce nazionale alle lamentele dei cittadini di Castel Giorgio. A fine 2013 l’Espresso pubblicò un’inchiesta a firma di Paola Pilati, dal titolo -“Geotermia che pacchia, soci nel Liechtenstein. Sponsor illustri. Emendamenti su misura. Così un ricco progetto della Tuscia supera ogni ostacolo“.
Ed è di un paio di giorni fa l’articolo di Susanna Tamaro uscito sul Corriere della Sera, in cui in pratica dice: “ma come, c’è una meraviglia come il Lago di Bolsena, che vengono a visitare da tutta Europa, che la UE valuta come «sito di interesse comunitario e speciale di conservazione (Zsc)», e invece di favorire il turismo investendo su infrastrutture locali anche semplici, come una pista ciclabile, andiamo a fare un progetto che potrebbe inquinare fatalmente il lago?”
Eh, cara Susanna, se mettessero gli incentivi alle piste ciclabili, ce le avremmo a dieci corsie, in tutta Italia, roba che neanche le highway della California…
Dicevamo sopra che la ITW LKW non ha alcuna esperienza nella costruzione di centrali elettriche, tantomeno geotermiche. In effetti non ha mai nemmeno montato una presa di corrente o un rubinetto. Chi però volesse informarsi su questo progetto, cosa farebbe? Come prima cosa, andrebbe su Google e digiterebbe “geotermia castelgiorgio”. Divertitevi un minuto: fatelo. Il primo risultato che appare è quello di una pagina del ministero dell’Ambiente, in cui si dice che la valutazione ambientale del progetto è conclusa. E fin qui tutto normale, perchè numerose saranno state le ricerche per quella pagina del ministero, da tutte le parti interessate. Guardate però il secondo risultato. E’ una pagina che si chiama www.geotermia-castelgiorgio.it, e si presenta come pagina legata alla ITW LKW. All’interno troverete tutto un mondo dorato in cui questo progetto viene presentato come la cosa più innovativa ed utile da quando l’uomo imparò ad accendere il fuoco.
Ok, direte, che ci dovevano dire, sennò?
Giusto, ma quello che colpisce noi è il ranking di questa pagina. Ovvero, è il secondo risultato, sopra la pagina ufficiale della ITW LKW, sopra la pagina del ministero dello Sviluppo Economico, e sopra le pagine di tutti gli articoli che negli anni hanno parlato di questo progetto, sia a livello locale che nazionale.
Che strano… le persone, evidentemente, sono andate tutte a vedere il sito pubblicitario. O no?
Ci sorge un dubbio: di chi è la pagina geotermia-castelgiorgio? Una semplice ricerca whois rivela che la pagina è intestata ad una società che si chiama Allea. Cosa fa questa società, di mestiere? Crea e mette in atto strategie di comunicazione che sembrano fatte apposta per rendere presentabile l’impresentabile. E se fosse una di quelle “specializzata nel GREENWASHING”, ci siamo chiesti?
Il Greenwashing è un neologismo indicante l’ingiustificata appropriazione di virtù ambientaliste da parte di aziende, industrie, entità politiche o organizzazioni finalizzata alla creazione di un’immagine positiva di proprie attività (o prodotti) o di un’immagine mistificatoria per distogliere l’attenzione da proprie responsabilità nei confronti di impatti ambientali negativi.
Una pratica perfettamente integrata nella politica dei giorni d’oggi dove con una slide o una battuta fai credere alla popolazione in un futuro migliore per poi nella realtà massacrare stato sociale, diritti, ambiente e territorio.
Ma no, ci siamo detti, non può essere… ma poi siamo andati a vedere chi ha come maggiori clienti questa Allea:
- Società petrolifere
- Produttori d’inceneritori
- Industrie chimiche
…e una innocua società italiana che non ha mai montato un rubinetto, di proprietà di una società austriaca, di proprietà di una società del paradiso fiscale del Liechtenstein, che sta facendo un progetto di geotermia bellissimo, verdissimo, senza alcun rischio, e solo per altruismo…
In effetti, sembra proprio che Allea abbia per cliente chiunque abbia bisogno di dipingersi la facciata di verde, o di far mandar giù un boccone amaro a a qualcuno. Basta un poco di zucchero e la pillola…
Ora si spiega perfettamente il posizionamento come seconda nella pagina dei risultati di Google.
I cittadini di Castel Giorgio, inoltre, da molto tempo si lamentano di una pagina facebook a favore del progetto, in cui dei fantomatici cittadini del territorio, del tutto anonimi, che si dichiarano veri rappresentanti del pensiero della maggioranza, lanciano strali contro chiunque sia contrario al progetto, non risparmiando insulti pesanti e personali ai membri dei comitati che si oppongono alla centrale, e pubblicando dati faziosi e fuorvianti. Inutile dire che dopo l’articolo della Tamaro, hanno scagliato accuse anche contro di lei.
I cittadini di Castel Giorgio, che si conoscono tutti tra di loro, sanno benissimo che non solo non esiste una maggioranza favorevole al progetto, ma che non esiste nemmeno una minoranza. Infatti gli unici ufficialmente favorevoli risultano essere persone proprietarie di, o che lavorano per ditte che avrebbero eventualmente da guadagnare nel progetto: piccoli subappalti per la realizzazione delle opere. I cittadini, quindi, hanno chiesto a questi fantomatici sostenitori della geotermia di dichiarare la loro identità, invitandoli più volte a confronti a viso aperto, non solo su Facebook, ma anche in sedi istituzionali.
“Stranamente” questi “cittadini” rifiutano sempre di uscire allo scoperto, e svicolano quando incalzati dai loro interlocutori.
Ok, direte voi, ma che c’entra? Se quelli vogliono rimanere anonimi, ne hanno il diritto!
Certo.
La cosa che fa sorridere, però, è che questa pagina facebook si chiama come il sito della Allea (Geotermia a Castelgiorgio), che ripropone la stessa foto che compare sul sito ufficiale dell’Allea, e soprattutto, coincidenza delle coincidenze, che nonostante i pochi likes alla pagina, è il terzo risultato della ricerca con Google, proprio sotto il sito pubblicitario dell’Allea. Sopra il sito del Ministero dello Sviluppo Economico…
Ora, non possiamo sapere esattamente di chi sia la pagina Facebook, per via delle regole sulla privacy di Fb. Ma certo non può non sfiorarci il (leggerissimo) sospetto che questi “cittadini favorevoli” siano solo un’altra sfaccettatura della stessa operazione di greenwashing.
Per altro è un’operazione che non sta dando alcun frutto sul territorio, visto che finora i cittadini ed i sindaci sono riusciti ad impedire la realizzazione della centrale, e che espone sia la Allea che la ITW LKW a quello che Cochi e Renato chiamavano…
Fossimo nei panni del direttore della ITW LKW, cominceremmo a credere che il contratto con la Allea sia stata una spesa inutile, se non controproducente. Ma forse non decide lui a chi dare i contratti…