Finisce sempre così
di Enrico Carotenuto
Sempre così.
Si manifesta per cose sacrosante, per dimostrare che c’è la volontà di cambiare, che ce n’è il bisogno. Ma non si riconosce il problema fondamentale.
E per questo, le manifestazioni finiscono sempre nello stesso modo. Un gruppo di poveracci che scatena la violenza si scontra con un gruppo di poveracci in uniforme, con la complicità di un gruppo di poveracci, gli organizzatori della manifestazione, che fanno le cose alla sanfasò, senza autoregolamentazione, senza servizi d’ordine, senza escludere chi si presenta ad una manifestazione col casco da battaglia appeso alla cintura.
Che poi gli scontri siano o no voluti, o generati da agenti provocatori, infiltrati, gruppi manovrati o che, il risultato netto è sempre lo stesso:
I motivi della manifestazione, quello che si dice, quello che si pensa, la dimostrazione di coesione e di numero, passa tutto in secondo o terzo piano. Scompare. Diventa inutile. Si parla solo della violenza, le immagini degli scontri sono in primissimo piano, sugli schermi di tutti. Cosa si diceva? Chi protestava? Perchè? Che ragioni avevano? Tutto sullo sfondo.
Centinaia di migliaia di persone in piazza, ed il risultato?
Zero?
No, magari.
Il risultato è meno di zero.
E’ negativo.
Il risultato è sempre una divisione: divisione tra chi sta con le guardie e chi sta coi teppisti, chi sta con i manifestanti pacifici, e chi vuole spaccare tutto, perchè gli manca un neurone per arrivare a due. Si dividono quelli per strada, e quelli a casa davanti alla tv o al pc.
E chi giova dalla divisione?
I manifestanti? Quelli violenti? Quelli non violenti? I celerini? Quelli a casa?
Oppure proprio quelli contro cui si manifesta?
Il problema, come al solito, è nella coscienza. O la mancanza di.
Manca al povero mentecatto che parte da casa con la spranga nello zaino, che non si rende conto che così esce di casa già sconfitto, manca al poliziotto che non si rende conto di chi sta servendo, manca agli organizzatori a cui non viene mai in mente che le manifestazioni, in Italia e non solo, ormai finiscono quasi sempre così.
Cerchiamo di crescere, nella nostra coscienza individuale, e di aiutare la crescita di quelli intorno a noi. Giorno per giorno, nel nostro piccolo quotidiano. Le manifestazioni sono solo lo specchio del nostro livello, come società ed individuale. Miglioriamolo.
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