Bilancio Vaticano in rosso: troppa carità?
di Fausto Carotenuto
No, investimenti sbagliati in borsa…
Ci eravamo illusi per un attimo che la curia si fosse svuotate le tasche per dare tutto ai poveri… Ma anche stavolta non è stato così. Avremmo dovuto in effetti pensare che dopo duemila anni non è che si cambia stile improvvisamente…
E’ quanto emerge dalla presentazione ufficiale del Bilancio Vaticano per lo scorso anno.
Naturalmente non è che i pochi milioni di dollari che si vedono in questo bilancio sono tutti i soldi della chiesa cattolica…
Sono una piccolissima parte di un vastissimo impero mondiale fatto di enormi beni mobiliari, immobiliari, ospedali, scuole, università, tenute sconfinate… Nelle mani di una infinità di ordini, enti, istituzioni varie… Che hanno in comune una cosa specifica: dipendono da una serie di scale gerarchiche che poi finiscono comunque in Vaticano, saldamente nelle mani della Curia. E che non appaiono nel bilancio vaticano.
Un potere economico diretto e di influenza tra i principali del mondo.
C’è da domandarsi se la storia di Gesù che scaccia i mercanti dal tempio fosse solo archetipica o anche profetica.
Noi speriamo vivamente che sia anche profetica e diretta ai nostri tempi. Ma quello dove operano i mercanti è ancora un tempio?
L’unico tempio vero rimasto è quello della nostra anima. Lì attenzione ai nostri mercanti interiori, sempre pronti a svendere…
Nota personale:
Mi è venuto da sorridere pensando a quando a Roma frequentavo decenni fa il liceo, e il “Palletta”, soprannome di un sacerdote curiale che ci faceva lezione di religione, venne un giorno eccitato a dirci la “buona novella”.
Eccola: il Vaticano aveva finalmente deciso di affidarsi a grandi esperti americani di finanza per investire i propri ingenti fondi… ora sì che la potenza della Chiesa….
E infatti dopo poco comparvero le storie dello Ior, di Sindona, Calvi ed il Ponte dei Frati Neri.
Dopo tanti anni mi viene in mente che la borsa è un gioco che piace ancora troppo oltretevere. Difficile rinunciarvi.
E la buona novella, quella vera? La stiamo ancora aspettando: il Palletta era troppo affascinato da quel Monsignore abbronzato con la spider, le mazze da golf sul sedile posteriore, ed il sigaro avana in bocca… per pensare a certe quisquilie.
Il monsignore si chiamava Marcinkus… e noi siamo cresciuti tutti mezzi atei.
Grazie Palletta!