Affari Esteri: arriva il Conte Gentiloni… siamo veramente a posto
di Fausto Carotenuto
Garantisce tutti i potenti, il Conte Paolo Gentiloni Siverij, di feudi e lombi marchigiani. Nominato oggi Ministro degli Esteri.
Rampollo di una famiglia nota per ripetuti, secolari, servizi al Vaticano nel campo dell’influenza nella politica italiana. Per conto di Rutelli sindaco di Roma continuò la tradizione familiare e proprio lui fu nominato Assessore al Giubileo, in contatto con la banda che se ne occupò. Uno dei principali esponenti di quella storica “impresa” fu l’efficentista Bertolaso, “eroe” della mancata ricostruzione aquilana, del disastro della Maddalena e della trasformazione della Protezione Civile in Comitato d’Affari…
Da Ministro delle Comunicazioni del governo Prodi, il Conte Gentiloni fece la faccia cattiva di quello che doveva distruggere l’impero televisivo Berlusconi… Ma forse fu sono un atteggiamento per compiacere gli elettori… perché in effetti la sua funzione si è poi risolta nel proteggerlo, magari a condizioni più utili ai veri circuiti di potere.
Ma il Conte non si fa mancare nemmeno il fatto di essere vicinissimo ad ambienti israeliani e soprattutto americani.
E deve proprio essere stata qualche vocina gesuitico-massonica, supportata da manine statunitensi, ad averlo convinto ad essere uno dei primi a sostenere Renzi nel PD, ben prima che si creasse l’onda opportunistica renziana di questi mesi.
Ed ora è l’uomo giusto al posto giusto… la poltrona di Ministro degli Esteri. Un posto utilissimo a chi dirige il tragico teatro del potere per incanalarci sempre di più in una politica estera guerrafondaia e di perdita di sovranità.
All’origine di ogni nobiltà materiale c’è un non detto, un qualcosa di inconfessabile e di indicibile compiuto al servizio di un potere oscuro più forte. Lo stesso indicibile mantiene certe famiglie nobili al potere per secoli…
Noi invece siamo per il faticoso raggiungimento della vera nobiltà a disposizione di tutti: la nobiltà interiore. Che non corrisponde affatto a quella materiale – di per sé predatoria – ma è fatta di libertà di coscienza, di etica, di amore per il prossimo e per la società umana.
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