I padroni della notizia – Ti fidi?
di Enrico Carotenuto
Ecco chi controlla i giornali in Italia. Praticamente sono 9 entità, ma in realtà sono molti di meno se si considerano i legami, le infiltrazioni, le affiliazioni, le “amicizie”. I nomi? Li conosciamo tutti, ma non tutti hanno avuto modo di apprezzare come questo dominio sia pervasivo e comprenda anche testate straniere a cui ogni tanto viene dato “stranamente” enorme risalto come fonti “autorevoli” per mettere far circolare determinate idee. Un nome su tutti “The Economist”, di proprietà degli Agnelli.
Eccoli qua, i proprietari del pensiero mainstream, in ordine alfabetico: Agnelli, Angelucci, Berlusconi, Cairo, Caltagirone, Conferenza Episcopale Italiana, Confindustria, De Benedetti, Maria Luisa Monti.
Ovviamente a loro va aggiunto Rupert Murdoch, proprietario di Sky, e chiunque gestisca la RAI in qualunque momento (tanto è sempre uno/a che prende ordini dal governo, che a sua volta è stato messo li anche tramite l’informazione mainstream).
Sono loro che, tramite sottoposti, ci dicono quotidianamente qual’è la realtà. E sono indispettiti per il fatto che un numero sempre crescente di persone ha cominciato a capire che la realtà che gli raccontano questi signori non coincide con quello che si vede aprendo gli occhi o il portafogli, e quindi cercano informazioni in rete, da fonti alternative. E dopo un po’ sono nati tormentoni come “fake news” o “post-verità”, forieri di leggi sulla censura del web. Tormentoni proposti ed amplificati da questi signori e dai loro corrispettivi in giro per il mondo. Tormentoni che passano da una tv all’altra, da un giornale all’altro. Le testate sono tante. I padroni, però, sono molto pochi, e fanno i finanzieri, i costruttori, gli industriali e i religiosi. E i loro nomi saltano spesso fuori, una volta uno, una volta l’altro, in storie di magagne, truffe, magna magna, inquinamento, guerre, malasanità, ecc… Proprio quelle storie che cercano di comprendere le persone che si svegliano, andando a cercare informazioni on-line.
Dal punto di vista dei padroni della notizia, è sacrosanto che le uniche informazioni che debbano avere il “bollino blu”, siano le loro. Come ci permettiamo, noi, di volerci fare gli affari loro?
Per approfondire meglio di chi sono i quotidiani italiani, ecco una ricerca del Centro Nuovo Modello di Sviluppo Onlus, dove potrete vedere chiaramente gli ripartizioni azionarie principali.
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