Attentato a Londra
di Enrico Carotenuto
Come ampiamente preventivato, la strategia della tensione globale va avanti e continua a dare i suoi amari frutti.
Ieri a Londra una persona il cui nome non è ancora stato rilasciato dagli investigatori, ha falciato numerosi passanti guidando sul marciapiede del ponte di Westminster, ferendo ventinove persone e uccidendone due. Dopodichè l’auto si è schiantata sulla recinzione dei giardini d’ingresso al parlamento, proprio sotto i Big Ben, il folle guidatore è sceso, è corso fino al cancello d’ingresso dove ha ucciso a coltellate Keith Palmer, poliziotto di guardia all’ingresso, prima di essere egli stesso ucciso dai colpi di altri poliziotti nelle vicinanze.
Il primo ministro Theresa May ha annunciato al parlamento che l’attentatore era nato in Gran Bretagna, e che era stato investigato dall’intelligence britannica alcuni anni fa, ma che non non era più sotto controllo da tempo in quanto evidentemente non era ritenuto una minaccia.
La polizia sta lavorando secondo l’assunto che l’attentato sia di matrice terroristica jihadista e durante la notte ha eseguito otto arresti, alcuni dei quali nella città di Birmingham, dove l’attentatore ha affittato il suv che ha usato per la mattanza.
Al momento quindi non si sa molto della faccenda. L’attentato potrebbe essere di matrice jihadista, sulla scia degli altri attentati in varie città del mondo, ma potrebbe anche trattarsi di un folle, e gli arresti che sono seguiti un semplice tentativo della polizia di mostrarsi efficienti.
Si sa ancora troppo poco, ma quello che sappiamo con certezza è che questo avvenimento, preparato o no, verrà strumentalizzato. Ed è dalla strumentalizzazione che si dimostrerà prevalente che potremo determinare a cosa è servito realmente. Come sempre, rimane valido il “li riconoscerai dai loro frutti”…
Interessante però è il vizietto di un certo giornalismo italiano di pubblicare subito le dichiarazioni di Rita Katz, probabilmente la più nota ed efficiente disinformatrice mediatica degli ultimi anni. Per lo meno la BBC certe cose le evita.
Certo è che un attentato sotto il parlamento britannico una settimana esatta prima dell’avvio della procedura ufficiale per la brexit, difficilmente può essere casuale.
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