VATICANO E PEDOFILIA: SCANDALO, ORRORE, PULIZIA E MANOVRE DI POTERE
di Fausto Carotenuto
Il film Spotlight ha vinto l’Oscar come miglior film del 2015 occupandosi di un terribile scandalo a Boston: la struttura della diocesi ha protetto per anni ben 70 preti pedofili. Singolare che l’industria cinematografica americana attacchi così pesantemente la potente Chiesa cattolica e che la giuria degli Oscar riesca a premiare questo attacco a maggioranza.
Forse però non si tratta di un attacco generalizzato al Vaticano, come potrebbe apparire ad una visione superficiale, ma piuttosto ad una sua corrente da parte di un’altra, sostenuta dalla massoneria internazionale.
Ed infatti gli autori, registi ed attori del film non hanno fatto altro che dire che uno solo può salvare la Chiesa da questa piaga: Papa Francesco… il gesuita. E che quindi la Chiesa non è morta, anzi può risorgere se una corrente “nuova” – quella ora al comando – prevarrà sulle vecchie correnti che hanno prodotto questi disastri…
E allora il film diventa un grande spot pubblicitario per la chiesa “buona” di Francesco alle prese con il difficile compito di fare fuori quella “cattiva” woityliana opusdeista.
Il che fa un favore alla verità ed al bene – cosa che apprezziamo moltissimo – ma anche al potere dei gesuiti. Cosa che apprezziamo molto di meno, visto l’enorme potere che stanno assumendo a livello mondiale in alleanza con parti importanti della massoneria internazionale.
Ma non basta il caso Spotlight. In questi giorni c’è anche il “Caso Pell”, proprio a Roma.
Una commissione governativa australiana sta interrogando via web il cardinale Pell sul grave problema della pedofilia nella chiesa australiana e sulla possibilità che nella sua carriera abbia coperto e quindi consentito numerosi abusi sui minori. Le domande partono dall’Australia e Pell risponde in diretta video dall’Hotel Quirinale di Roma. Il cardinale è a Roma in quanto “Ministro dell’Economia” del Vaticano, e non si è recato in Australia a rispondere “per motivi di salute”.
Una storia orribile, nella quale il cardinale sta facendo una orrida figura. La Royal Commission governativa sulla pedofilia è diretta da Peter Mc Kellan, che ha definito le risposte del cardinale insufficienti e “del tutto prive di senso”.
Alle domande degli inquirenti ha risposto con una impressionante serie di “non ricordo”, “non sapevo”, “non mi hanno informato”, “certo forse potevo fare di più”. Quando è ormai provato che non poteva non sapere, che gli era stato detto varie volte quello che succedeva, e che lui non aveva mai approfondito. E poi ha anche detto che l’età gli crea problemi ai ricordi. Certo questa difficoltà senile non gli ha però fatto sorgere nessuno scrupolo quando ha accettato gli incarichi di Prefetto della Segreteria per l’Economia e membro del C9, il consiglio di cardinali che aiuta Papa Francesco nella riforma della Curia e nel governo della Chiesa universale.
Tra i casi eclatanti che Pell non aveva approfondito: dei preti pedofili seriali, come Peter Searson e Edward Dowlan, ed il caso terribile di Gerald Ridsdale stupratore di almeno 54 bambini. Questi preti, quando ormai tutti sapevano quello che combinavano, venivano semplicemente trasferiti in altre parrocchie. Dove potevano tranquillamente ricominciare a praticare la loro perversione.
Pell taceva, non vedeva, non interveniva… Per lui la difesa della struttura veniva evidentemente prima del bene dei bambini, che potevano tranquillamente essere sacrificati. Anzi evidentemente questo atteggiamento era utile, perché lui intanto nella chiesa conservatrice woityliana e ratzingeriana faceva carriera, fino a diventare primate della Chiesa australiana. E poi lui su come mantenere l’autorità ecclesiastica la sapeva lunga: si era persino laureato in teologia proprio con una tesi sul principio di autorità nella Chiesa…
Un vero enorme scandalo, aggravato dal fatto che questo meccanismo abominio-protezione avviene un po’ ovunque nella Chiesa cattolica, ed anche in Italia, in base al principio che il primo compito che si danno i vescovi e i responsabili gerarchici è spesso quello di coprire per salvare l’autorevolezza della Chiesa. Di salvare il suo principio di autorità “morale”, e quindi anche politica ed economica, derivato direttamente dall’Impero Romano, del quale la struttura di potere Vaticana è discendente diretta, mascherata da cristianesimo.
Certamente il primo riferimento alla base di questi comportamenti è il potere, e non l’attenzione agli esseri umani, ai quei bambini che vengono fisicamente e psichicamente massacrati da orchi protetti dalle strutture gerarchiche. Il problema per gente come Pell o per tanti altri cardinali e vescovi americani, austriaci, australiani, belgi, irlandesi, inglesi, tedeschi, olandesi, svizzeri, maltesi, italiani, ecc. , non è mai stato quello oggettivo e gravissimo del male fatto ai bambini, ma quello di preservare la credibilità di facciata della Chiesa cattolica.
Freddi burocrati del finto amore. Del tutto privi di cuore.. . Del tutto privi di Cristo, anche se per una vita hanno campato e si sono arricchiti riempiendosene abusivamente la bocca.
Mentre per una Chiesa veramente legata al Cristo, all’Essere dell’Amore, dovrebbe valere prima di tutto quello che Lui diceva: “Chi … scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina di quelle tirate da un asino, e fosse gettato negli abissi del mare. Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che avvengano scandali, ma guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo!“ (Matteo 18,6-7)
E quindi comportamenti del genere dovrebbero essere evitati a tutti i costi, denunciando subito penalmente ed escludendo immediatamente certi individui dalla funzione e dal ruolo sacerdotale. Sacerdoti dei quali per secoli la gente si è fidata lasciando nelle loro mani i propri bambini.
Lasciando gli orchi liberi di agire, il Vaticano ha creato un meccanismo di sfiducia generalizzato tra i propri fedeli anche nei confronti di quella parte della Chiesa che è sana e fatta di gente per bene, che veramente mette la sua vita a disposizione del prossimo, dei poveri, dei deboli, dei piccoli… Quella parte dalla quale vengono i santi veri, e che “stranamente” non fa mai carriera nella struttura gerarchica e non viene mai protetta da nessuno… Anzi spesso maltrattata in tutti i modi.
Anche figure importanti e molto venerate come grandi santi, come Papa Woityla, hanno protetto consapevolmente degli orchi, come il caso del potentissimo fondatore dei Legionari di Cristo, il pedofilo e violentatore prete messicano Marcial Maciel. Nonostante in tutti i modi Woityla fosse stato informato della doppia o tripla vita di questo individuo, non volle mai rinunciare al sostegno della sua potente organizzazione, e lo lasciò fare, riempiendolo di onori e di lodi…
L’audizione di Pell, un vero e proprio processo mediatico diffuso in tutto il mondo, che sta esponendo il cardinale ad una pessima figura, insieme al film Spotlight, la dicono lunga sulle perversioni praticate e coperte in seno alla Chiesa per decenni, qualcuno dice per millenni. E infatti è cosa vecchia: la prima traccia già nel Concilio di Elvira del 306 dc, quando i vescovi furono costretti a dichiarare: “Stupratoribus puerorum nec in fine danda esse communionem” ( Agli stupratori di bambini la comunione va negata anche in punto di morte).
E in questi giorni il clamore della vicenda Pell viene accresciuto dal fatto che 15 vittime degli abusi sono arrivate negli stessi giorni a Roma per parlargli e per essere ricevute dal Papa. «A Pell non importa di noi, siamo qui perché vogliamo fare qualcosa per le future generazioni di bambini». Lui resiste, dice che non può fare nulla per farle ricevere dal Papa e che se le riceve lui, le vuole non tutte insieme ma solo una per volta… anche accompagnate da qualcuno ma certamente non avvocati o media… Poi ne ha ricevute alcune mostrandosi contrito… Troppo forti le pressioni…
nota: Molto significativo questo VIDEO
GIOCHI DI POTERE DIETRO GLI SCANDALI DI PEDOFILIA
Orribile questa perversione della pedofilia ed orribile che la si consenta e protegga nelle strutture religiose. E’ bene che questi scandali vengano fuori… perché è bene che tutti ne siano al corrente e che si prendano opportuni provvedimenti.
Occorre tuttavia anche notare che spesso dobbiamo ringraziare di questo portare alla luce nefandezze, non tanto e solo i bravi e gli onesti, ma anche – e talvolta soprattutto – gruppi di potere oscuro che usano gli scandali per indebolire i gruppi di potere avversari.
Nel caso della pedofilia delle gerarchie cattoliche, questo risulta con particolare evidenza.
La Chiesa prima degli scandali di pedofilia e di corruzione, che la attraversano ormai da anni, era nelle mani dei conservatori opusdeisti di tipo woitiliano o ratzingeriano. La Chiesa dopo gli scandali è saldamente nelle mani dei loro avversari: i gesuiti.
Se qualcuno “avesse voluto” facilitare la loro ascesa avrebbe avuto a disposizione creando questi scandali – sia pure su concretissime basi di verità – un formidabile strumento di manovra.
E tuttora è facile notare che gli scandali di pedofilia e di corruzione – come i vari vatileaks – colpiscono in modo eclatante quei settori conservatori della Chiesa che fanno resistenza al dilagare del potere gesuita. Anche molti scandali italiani di politica e malaffare si possono ora interpretare facilmente in questo modo.
Il vero e proprio colpo di stato che denunciammo al momento delle dimissioni di Ratzinger, si è basato su un enorme ricatto di questo tipo. (vedi i nostri articoli precedenti su questo scottante argomento )
A conferma di questa visione, lo stesso cardinale Pell in Australia è sempre stato il protettore delle correnti e delle posizioni più conservatrici. E nel suo “regno”, dopo la nomina a Cardinale nel 2003 da parte del conservatore opusdesita Woityla, ha assegnato molte posizioni di potere a preti conservatori. Con il Papa gesuita invece è stato presto richiamato a Roma con un apparente “PROMOVEATUR”, che lo ha isolato dal suo regno australiano. Per essere poi ora sottoposto al ludibrio, al disprezzo internazionale ed ai giusti attacchi delle sue vittime. Il che significa sostanzialmente la probabile fine del suo potere – “AMOVEATUR” – e campo libero in Australia per l’influenza gesuita. Operazione doppia quindi: sacrosanta pulizia da una parte, che accogliamo con soddisfazione, e gioco di potere nella lotta tra piramidi imperiali in Vaticano e nel Mondo. Una ulteriore mossa del risiko, con la conquista del potente cattolicesimo australiano.
Gli scandali per la pedofilia e la corruzione, molto eclatanti e accuratissimi nella raccolta e dimostrazione di prove in tutto il mondo occidentale – ma soprattutto dove i gesuiti sono più potenti ed in accordo con la massoneria – hanno prodotto un enorme indebolimento del fronte conservatore opusdeista woitiliano. Infarcito da mille vizi di corruzione e pedofilia. Quasi del tutto assenti nel morigerato esercito del potere professorale gesuita.
La pedofilia e gli scandali per corruzione puntano il dito su una parte oscura e rivoltante della Chiesa, che non vediamo l’ora finisca. Ma dobbiamo anche essere consapevoli del fatto che viene adoperata come una clava per raggiungere il potere da parte di un gruppo di potere. Non ci troviamo di fronte allo scontro tra il Bene ed il Male, ma tra due piramidi oscure in competizione tra loro.
E spesso è proprio da questi scontri che viene fuori per noi un po’ di verità ed un po’ di bene. Ma questo non significa che dobbiamo lasciarci sedurre da chi attacca in questo momento. Non è necessariamente buono chi attacca un male. Ci fa un piacere certamente in un dato momento, ma occorre vedere perché lo fa. Per non rischiare di affidarci nelle mani sbagliate.
E’ poi evidente che interesse dei gesuiti è anche che questa Chiesa – finalmente agguantata al suo vertice dopo secoli di inutili tentativi – non crolli sotto i colpi della dilagante sfiducia nelle sue istituzioni, e che quindi certi comportamenti distruttivi, come la pedofilia, abbiano a cessare veramente. Per non compromettere la struttura nelle sue basi, che sono tuttora nell’indispensabile consenso dei fedeli. Ricercato ogni giorno in tutti i modi da Bergoglio.
Bene che certe cose vengano fuori, e ringraziamo chi lo sta facendo, anche se non apprezziamo affatto i suoi secondi fini: la realizzazione di un dilagante superpotere gesuita-massonico, già ora al comando di buona parte della politica, della finanza, della cultura e delle religioni mondiali.
Non diventeremo “papisti” a seguito di questi scandali e delle sia pur opportune decisioni che Bergoglio potrebbe prendere. Per noi la spiritualità non ha nulla a che fare con il potere e con le manovre per mantenerlo e rafforzarlo. Per noi la spiritualità è la voglia di fare il bene vero nostro e di chi ci circonda contemporaneamente. Senza strumentalizzazioni, senza idolatranti culti della personalità e senza principio di autorità di nessuno. Nel rispetto del bene, della pari dignità, e della libertà di tutti.
A cominciare dai più piccoli e dai più deboli.
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