Abbattuto dai turchi un jet russo: UNA PERICOLOSISSIMA SPIRALE INDOTTA
di Fausto Carotenuto
E’ vero, il jet Sukhoi russo ha violato per ben 17 secondi (secondo Ankara) lo spazio aereo turco, ma è stato abbattuto in Siria dagli F16 di Ankara.
E’ vero forse che è passato sopra un pezzetto di territorio turco, ma non si dirigeva a bombardare Ankara o le posizioni militari o le città turche, e quindi la risposta turca appare comunque incredibilmente sproporzionata.
Un omicidio a freddo.
Ecco il percorso del jet russo secondo le fonti ufficiali turche:
E’ anche vero che i russi da settimane volano sul confine e pare che spesso si siano “allargati” a provocare la risposta dell’aviazione turca. E che non c’era bisogno di fare questo, se non per esercitare pressione, per affermare in modo pesante il ruolo di forza di una grande potenza militare a livello globale. Per affermare che, ora che ci sono loro, i turchi dovevano stare attenti ad aiutare la minoranza turca in Siria impegnata nella ribellione contro Assad. E non dovevano interferire con i bombardamenti russi sui “turcomanni” siriani.
Ma certamente entrambi i governi, sia Erdogan che Putin, partecipano al gioco di aumentare la tensione. In un intreccio di interessi nazionalistici contrastanti e manipolazioni oscure che vanno invece nella stessa direzione..
A livello nazionale, l’establishment politico-islamico turco – che si riconosce in Erdogan – sogna di guidare un neo-impero ottomano islamico sunnita, padrone del Medio Oriente. Mentre il gruppo di potere moscovita vuole fare dello stesso Medio Oriente una salda zona di influenza ai confini del proprio impero.
Ma, al di là del livello diciamo “nazionalista” di un Paese, esistono livelli di potere trasversali, “dietro le quinte”, che perseguono ben altri fini. Entrambi i governi dipendono dagli stessi poteri anti-coscienza che hanno deciso di predisporre, innescare e sviluppare il conflitto Islam-nonIslam come terza guerra mondiale. Come emergenza capace di alterare, impaurire, appesantire con l’odio le coscienze occidentali e mediorientali, di limitare sovranità e libertà personali e di accelerare i processi di integrazione europei e poi mondialisti.
In questo gioco, sia il sultano Erdogan che lo zar Putin, sono solo maschere con il compito di manipolare e trascinare i loro cittadini in avventure finte, mascherate da fini nazionali, che non sono affatto per il loro bene o per il bene del mondo.
E questa escalation in particolare segna una svolta pericolosissima: passando dalla “proxy war”, dalla guerra combattuta in Siria dalle potenze straniere attraverso il sostegno a forze locali, ad un possibile conflitto diretto tra stati appartenenti a schieramenti ampi, capaci di coinvolgere la stessa NATO. Capaci di coinvolgere potenze enormi ed anche dotate di imponenti arsenali atomici.
E contemporaneamente ogni giorno la stessa regia alimenta la tensione con atti terroristici ovunque lo ritenga utile: in Francia, Mali, Nigeria, Turchia, Egitto, Tunisia ecc…
E la stessa regia usa le onde di paura e di rabbia per aumentare le spese militari e per i servizi segreti e per ridurre le nostre libertà e sovranità.
Stanno chiaramente premendo sull’acceleratore..
Secondo i sondaggi, aumenta ogni giorno nei paesi occidentali il numero di persone che vogliono la guerra, illudendosi che la guerra riporti la pace.
Noi no: noi vogliamo la pace, non una guerra voluta da chi ha inventato il terrorismo ed ora organizza spirali di guerra per lavorare sulle nostre anime. Per tentare di renderci impauriti, rabbiosi, annebbiati nel pensiero e nelle forze del cuore. Noi continueremo a fare con maggiore forza quello che ai manipolatori non piace: collaborare fattivamente per l’armonia, per il Bene, per i diritti umani, per la libertà, per l’Amore tra gli esseri umani.
Non farete la guerra in nostro nome… e siamo ancora tanti.
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