Il quadro completo

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Il quadro completo

Ci sono crimini gravi, crimini addirittura mostruosi ma che, in qualche modo, hanno un senso, una motivazione cui è possibile risalire per comprendere cosa sia scattato nella mente di chi li ha commessi.

di Piero Cammerinesi (corrispondente dagli USA di Coscienzeinrete Magazine)

Houston, 18 agosto 2015 – Poi ce ne sono altri, magari altrettanto gravi – ma non necessariamente – di cui si fa fatica ad afferrare il senso.

Quelli dei due ‘amanti diabolici’, Martina Levato e Alexander Boettcher – si sa che i media hanno una propensione sviscerata per certe definizioni a effetto – appartengono a quest’ultima categoria.

L’apparente insensatezza delle loro azioni e la meticolosa e pervicace ferocia nel portarle a termine rende questa vicenda un enigma per chiunque ne voglia comprendere il significato.

Ora è in questi giorni sulle prime pagine dei giornali la decisione del Tribunale di Milano, come richiesto dal pm dei minori, di togliere il figlio appena nato alla madre e di avviare una procedura di adottabilità in considerazione del fatto che neppure i nonni sono considerati adatti alla custodia del nipote.

A dire il vero, con coerenza tutta italiana, il piccolo Achille viene immediatamente tolto alla madre alla nascita senza che lei lo possa neppure allattare mentre il giorno dopo si decide di farglielo vedere una volta al giorno.

Ma si sa, l’Italia è il Paese dell’improvvisazione, di quello che un giorno certamente è giusto e il giorno dopo è sicuramente sbagliato, dell”io speriamo che me la cavo’.

A questo punto i due schieramenti dei favorevoli e dei contrari hanno iniziato ad affrontarsi nei dibattiti televisivi e sui social network.

‘Martina Levato, è giusto toglierle il figlio neonato?’ titola un quotidiano interpretando il nuovo quizzone estivo.

Si, no, forse, chissà.

Ora, che dovremmo pensarne se volessimo intravedere il quadro completo?

Che senso dare alla vicenda sapendo, cioè, che gli eventi esteriori rappresentano solo una piccola parte di quanto accade realmente?

Innanzitutto sarebbe opportuno riflettere sugli avvenimenti che hanno portato a questo stato di cose.

Chi segue una via spirituale sa che esiste un accordo ben preciso tra carnefice e vittima, tra chi agisce il male e chi lo subisce.

La cosa può non piacere – e certamente non piace ai più – ma non si subisce un crimine se esso non è strumentale alla nostra evoluzione.

Sento già chi esclama: “vorrei vedere te se ti avessero sfregiato con l’acido senza motivo”.

Non dico che sia facile accettare la cosa né che ci riuscirei, ma ciò non toglie che le cose stiano esattamente così.

Certo, il karma che prevede questo incrocio di destini potrebbe essere schivato, mutato, alleggerito dalla presa di coscienza di una delle parti o di entrambe.

La famosa libertà che può modificare la necessità.

Ma in questo – e altri casi – non è andata così.

Dunque i crimini – apparentemente insensati – hanno avuto luogo.

Ed è, in qualche modo, proprio la loro insensatezza da un punto di vista logico che sembra accentuare in maniera peculiare la loro necessità karmica.

Se si esamina le motivazioni dei due giovani, la totale assenza di coscienza che li anima e, al tempo stesso la contiguità delle loro ossessioni ideali con le azioni reali si intuisce di aver a che fare con degli esseri particolarmente primitivi, che in qualche modo fanno pensare a quegli esseri senza io di cui parlano molte tradizioni sapienziali.

Si tratta di persone che agiscono in maniera quasi medianica senza la capacità di distinguere il piano delle proprie ossessioni da quello delle azioni.

Ora questi due esseri mettono al mondo un figlio, nelle condizioni peggiori che si possano immaginare, un figlio che avranno enormi difficoltà ad educare o semplicemente a vedere.

Eppure anche in questo caso è necessario – se vogliamo avere davanti il quadro completo – chiederci cosa ci sia dietro questa nascita.

Sappiamo che la scelta dei genitori non è in alcun modo un fatto casuale.

Il nascituro cerca a lungo i propri genitori, sovente contribuisce addirittura al loro incontro, gira loro intorno assiduamente finché il momento non sia maturo per l’incarnazione.

Lo spirito circonda la madre con grande amore, preoccupato che le possa accadere qualcosa che metta a rischio l’incarnazione per cui ha atteso tanto tempo e verso la quale sente un irresistibile anelito.

E come li sceglie questi genitori?

Attraverso quelle che sono le sue esigenze karmiche, di destino, compreso il tipo d’involucro fisico (ereditarietà) che quei due genitori saranno in grado di fornirgli.

Naturalmente c’è chi si sceglie un destino ‘leggero’ e chi un destino ‘pesante’.

Ma è comunque il destino che il nascituro si è preparato nei secoli in cui ha soggiornato nel mondo spirituale.

È il suo destino, per lui il migliore possibile.

Dunque anche il piccolo Achille, che ha scelto di incarnarsi con i nostri ‘amanti diabolici’, sicuramente non lo ha fatto a caso.

A questo punto ci si chiede: è giusto modificare radicalmente il destino di questo essere togliendolo ai genitori – anche se avrebbero grandi difficoltà a educarlo – e ai nonni, per quanto poco acconci tutti loro siano, per affidarlo ad un’altra coppia, totalmente estranea al suo destino?

Qualcuno potrebbe obiettare: “magari era proprio destino di quel bambino essere affidato a quei genitori adottivi”.

Giusto, possibile, tuttavia in tal caso chi si prende la responsabilità di modificare il corso naturale degli eventi dovrebbe essere un veggente, dovrebbe avere dinanzi a sé ben chiaro il quadro karmico di quell’essere.

Certamente la giustizia terrena ha le sue regole e le sue leggi – spesso, anche se non sempre, mirate alla protezione del minore – tuttavia tali regole e leggi potranno essere giuste ed equilibrate solo se un giorno sarà possibile a un giudice intuire il ‘quadro completo’ che si nasconde dietro certi avvenimenti umani spesso incomprensibili.

Purtroppo senza tale quadro si rischia di commettere errori ancora maggiori di quelli che si crede di correggere.

E pensare a fondo, per quanto possibile, il quadro completo degli eventi che ci vengono incontro nella realtà esteriore è il compito delle comunità spirituali, affinché un giorno possa nascere sulla Terra un pensiero autenticamente veritiero.

 

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