Il successo non è la vittoria: Il corridore Ivan Fernandez Anaya ci da una grande lezione.
di Enrico Carotenuto
Lo scorso 2 dicembre, il corridore basco Iván Fernández Anaya era in competizione in una corsa campestre a Burlada, Navarra. In seconda posizione, a una certa distanza dietro il leader della corsa Abel Mutai, medaglia di bronzo nella 3000 metri siepi alle Olimpiadi di Londra. Entrati in dirittura d’arrivo, vide il keniano fermarsi circa 10 metri prima del traguardo, pensando di aver già attraversato la linea.
Fernández Anaya invece di sfruttare l’errore di Mutai ed accelerare il passo per rivendicare una vittoria improbabile, è rimasto dietro e, a gesti, ha guidato il Kenyiota alla linea per fargliela attraversare per primo.
A fine gara ha dichiarato: “Anche se mi avessero detto che la vittoria mi avrebbe garantito un posto nella squadra spagnola per i campionati europei, non l’avrei fatto. Perché oggi, con il modo in cui vanno le cose in tutti gli ambienti: nel calcio, nella società, nella politica, in cui sembra che tutto sia permesso, un gesto di onestà è anche più importante “
Come detto all’inizio: purtroppo, molto poco è stato detto del gesto. Ed è un peccato. Sarebbe bello diffonderlo, per spiegare ai bambini che lo sport non è solo competizione, non è solo quello che vedono in tv.