La confessione di Udo Ulfkotte: dove comincia, e dove finisce la propaganda?
di Enrico Carotenuto
In questi giorni sta facendo il giro della rete il video dell’intervista rilasciata dal giornalista tedesco Udo Ulfkotte a Russia Today.
E come potrebbe non destare scalpore?
Ulfkotte ha dichiarato pubbicamente di aver lavorato per conto dei servizi segreti occidentali, fornendo informazioni, ma soprattutto modificando i propri scritti per fornire al pubblico “realtà” in cui USA, NATO e UE fossero sempre visti come i buoni, e gli altri come cattivi. Ma Ulfkotte non accusa solo se stesso: dichiara che i vertici del giornalismo occidentale fanno tutti la stessa cosa. Testate e giornalisti! Insomma, è il primo giornalista al mondo a dichiarare apertamente di essere stato parte attiva dei meccanismi di propaganda atti a modificare a piacimento l’opinione pubblica.
Meccanismi di propaganda a cui abbiamo dedicato ampio spazio su queste pagine, descrivendone il funzionamento. Meccanismi portati alla luce in maniera chiarissima ed inequivocabile (documenti alla mano) da Solange Manfredi nel suo libro Psyops.
Quello che gli osservatori più attenti avranno pensato, di fronte a questo gesto è: perchè?
Perchè il signor Ulfkotte, dopo decenni di menzogne, ha deciso di dire la verità? E soprattutto: è la verità?
Che questi veri e propri protocolli di propaganda esistano, è al di la di ogni ragionevole dubbio, esistono migliaia di documenti che lo provano. Certo, non vedremo mai una trasmissione televisiva che se ne occupi seriamente, ma chi vuole può informarsi con altri mezzi, e vedere come stanno le cose.
Ma questa uscita di Ulfkotte potrebbe benissimo far parte di questo meccanismo, no? In fondo, uno che ammette di essere stato pagato per una vita da una parte, potrebbe benissimo essere stato pagato dall’altra, no? Bisogna pur ricordare che l’intervista è uscita su Russia Today, e i russi non è che vengano dalla montagna del sapone…
Per orientarci, forse è meglio partire dal quadro politico generale, partendo dall’alto.
Innanzitutto occorre ricordare che la vera guerra in atto, a livello planetario, è quella per il controllo delle coscienze. Quello è lo scopo. Le motivazioni che in genere ci vengono in mente, l’economia, il petrolio, l’ideologia, ecc, sono solo mezzi, non lo scopo finale di questa guerra millenaria. Lo scopo è impedire o ritardare il più possibile lo sviluppo delle coscienze individuali, perchè va da se che lo sviluppo di una massa critica di coscienze di alto livello, sarebbe un grosso guaio, anzi, IL grosso guaio, per quelle forze che da millenni detengono il potere temporale sul pianeta.
In secondo luogo, teniamo presente che il meccanismo di mantenimento di questo potere, in realtà molto semplice, si basa sul divide et impera. Queste, che noi definiamo piramidi oscure, sopravvivono esclusivamente in questo modo: il gradino superiore mette costantemente i gradini inferiori l’uno contro l’altro (a loro insaputa), per far si che entrambi abbiano bisogno di lui.
Tenendo a mente ciò, possiamo analizzare con maggiore chiarezza il riaccendersi della guerra fredda tra USA e Russia, che fino a qualche tempo fa erano andate d’amore e d’accordo, perchè in fondo gestite da gruppi che fanno entrambi capo ad un gradino superiore.
Questo scontro, come sempre, ha il duplice compito di tenere in tensione (e dipendenza) le due fazioni, e di ostacolare la crescita delle masse coinvolte. Così i poveri ucraini si beccano tragedie e massacri da un lato e dall’altro, che generano vortici d’odio che durano decenni, se non secoli, mentre gli “spettatori” ignari del resto del mondo finiscono quasi tutti preda di forme pensiero che ne abbassano il livello di coscienza. La gran parte dei russi, americani ed europei diventano un pochino più faziosi, odi e paure si impadroniscono di moltissimi spettatori. In pratica, basta fare il tifo per una parte o per l’altra, che si è già fregati.
Prendiamo ad esempio l’abbattimento del volo della Malaysian Airlines di qualche mese fa: chi non è stato turbato da uno o più dei seguenti pensieri?
“Nessuno è al sicuro“, “questi maledetti (russi o americani) hanno passato il limite“, “Non riesco a capire chi è stato, potrebbe essere vero tutto o il contrario di tutto“, “Maledetta UE, sono stati loro a cominciare questo casino“, “Maledetti russi, sono stati loro a cominciare questo casino“, “Maledetti americani, sono stati loro a cominciare questo casino“, “Povere vittime innocenti, tutta colpa dei potenti” ecc…
Tutti i pensieri di questo tipo, in pratica, hanno un solo effetto: appannare menti e cuori.
Attenzione: questo non è per dire che basta pensare “volemose bbene” per mandare tutto a posto.
Serve però a capire qual’è il meccanismo con cui abbassano il livello delle coscienze attraverso il divide et impera.
La propaganda è strumento essenziale di ciò. E’ con quella che ci fanno pensare cose simili. E’ con quella che si arriva in breve tempo a dividere ed a spingere ad azioni poco lucide enormi masse di persone.
Per sottrarsi a questa manipolazione continua non basta “peace & love”, o fare un po’ di meditazione. Occorre bensì vedere il quadro nel suo insieme ed inserire ogni evento scrupolosamente all’interno di questo quadro, vedere come combacia, e quali sono gli effetti netti sulla nostra coscienza. Perchè cadere in queste trappole, equivale ad esserne complici.
Detto ciò, possiamo tornare ad Ulfkotte.
Ulfkotte non è credibile, primo perchè è palesemente una banderuola, lo è sempre stato, basta guardare la sua pagina wiki per capire come abbia sempre fatto quello che gli dicevano di fare. E’ uno che ha vissuto in medio oriente, è diventato mussulmano, poi si è riconvertito al cristianesimo diventando uno zelante “born again christian” che ha organizzato movimenti anti-islamici e xenofobi in Germania. E poi è reo confesso: per decenni non ha avuto alcun problema a mentire spudoratamente.
Non mi fiderei di lui, neanche se mi dicesse “piove” mentre mi sto inzuppando sotto la pioggia.
Lo stesso dicasi di Russia Today, di cui ci si può fidare come del New York Times, o del Foglio di Giuliano Ferrara. Vale a dire zero.
Però so anche che Ulfkotte dice la verità.
E allora? Qual’è il senso di quest’articolo?
Per capirlo, torniamo al discorso sullo scopo reale delle guerre, e cerchiamo di inserire questo piccolo evento nel contesto generale.
Ulfkotte, un venduto per sua stessa ammissione, viene usato da una delle due fazioni (la Russia) per dire una cosa vera che danneggia la fazione avversaria.
Russia Today, ovviamente, omette il fatto che dalla parte loro, invece, le cose funzionano ASSOLUTAMENTE ALLO STESSO MODO.
Quindi è plausibile che la stragrande maggioranza degli utenti di questa notizia avranno uno o più pensieri di questo tipo: “Maledetti americani/UE“, “Maledetti bilionari“, “Maledetti russi contaballe“, “Maledetto Ulfkotte traditore“, “Non posso credere a nulla di quello che mi dicono, nessuna delle parti, quindi non mi occupo della questione“, “se è vera, il mondo è un posto che mi spaventa moltissimo, quindi non ci penso“, et similia…
Risultato netto per l’utente della notizia? Esattamente quello che elencavamo sopra. Odio, insicurezza, paura, indifferenza.
E, come dicevamo, qual’è l’effetto di questi sentimenti e forme pensiero sulla nostra coscienza?
Esatto…
Tana libera tutti!
Evitiamo di cadere nelle trappole della propaganda, e soprattutto evitiamo di cadere preda del divide et impera. Con gli strumenti ed i pensieri giusti, possiamo guardare meglio cosa succede, e non farci influenzare da quelle forze che ci tirano verso il basso. Allo stesso tempo, e per lo stesso motivo, manteniamo alta la vigilanza, informiamoci il più possibile, ma mantenendo il cuore aperto e la mente sveglia. Per non farci più fregare, per essere più liberi.
Può interessarti anche: