Contromano in autostrada
Alle volte mi sorprendo di avere ancora l’ingenuità di sorprendermi. Sì, esatto, mi sorprendo di sorprendermi.
Mi è appena capitato di fronte alle reazioni scomposte, irreali, disgustose – potrei andare avanti per ore a snocciolare aggettivi – dei media e dei politici sulle affermazioni di Di Battista a proposito del terrorismo.
di Piero Cammerinesi (corrispondente degli USA di Coscienzeinrete Magazine)
Non entro neppure nel merito della discussione perché mi pare irrispettoso nei confronti della salute mentale dei lettori mettermi a dimostrare che Di Battista non ha minimamente inteso quello che gli è stato attribuito, né ha in alcun modo sponsorizzato il terrorismo[1].
Basta leggere le sue parole e – contemporaneamente – accendere il cervello.
Mi sono detto ancora una volta, ma come è possibile?
Come è possibile che tutti – dico tutti – si siano scagliati contro delle considerazioni che sono assolutamente in linea con la realtà internazionale e politica che ci troviamo ad affrontare?
Eppure le sue parole sono state chiarissime ed anche la successiva precisazione sul suo profilo Facebook[2] è di una linearità e trasparenza da manuale.
E allora?
Allora il fatto è che certe verità non erano quasi mai state pronunciate pubblicamente ma soprattutto mai avevano ricevuto un simile riscontro mediatico.
Analisi di questo tipo sono state sempre patrimonio dei ‘complottisti’, degli ‘anarchici’, dei ‘terroristi’ di quella feccia sociale da cui quelli che contano distolgono lo sguardo con espressione di disgusto.
Ora invece – vista la risonanza mediatica di cui gode la fonte – non è stato possibile ignorarle.
A cosa attribuire, dunque, questa reazione scomposta del pensiero unico?
Il punto fondamentale – da cui tutto il resto necessariamente segue – è che il potere, l’establishment, è l’antagonista diretto della verità.
A molti appare lapalissiano, ma purtroppo per i più non è così.
Cosa realmente accada, cosa sia accaduto nei fatti, non significa assolutamente nulla, non ha – come dice il tuo avvocato se hai appena ammazzato qualcuno – nessun valore. Quello che conta è come utilizzare l’accadimento ai propri fini.
E se non si riesce a utilizzarlo, lo si cambia.
I sovietici furono dei maestri in questo campo e gli americani li seguono a ruota.
Beninteso, se fossero i cinesi o i peruviani a dominare lo scenario geopolitico, sarebbe esattamente lo stesso.
In realtà il mondo – in particolare quello che identifichiamo come governi, informazione, opinion leader – è saldamente in mano alla menzogna, alla non-verità.
Senza quasi eccezioni.
Allora mi sono detto: ma come ti viene di sorprenderti ancora?
Di sorprenderti che tutti – politici e pennivendoli – siano saltati al collo di Di Battista per le sue affermazioni.
Poi, dopo un buon caffè, mi sono risvegliato.
Come mi diceva Massimo Scaligero, uno dei più grandi pensatori del secolo scorso, quando tutti – ma proprio tutti – ti insultano e urlano che sbagli, allora forse sei vicino al vero.
Tuttavia, affermare il vero in un mondo governato dalla menzogna è altrettanto pericoloso che andare in autostrada contromano.
L’unica differenza è che in questo caso sono TUTTI GLI ALTRI ad andare contromano.
E se per una volta, una sola volta, provassimo a chiamare ‘vero’ qualcosa perché è vero e non solo perché viene dalla ‘nostra’ fazione politica?
Che ne dite, ci vogliamo provare?
Scusate, vivendo furi del Belpaese da anni, in genere non scrivo su questioni italiane, ma questa volta proprio non ce l’ho fatta a trattenermi…
[1] http://www.beppegrillo.it/2014/08/isis_che_fare.html
[2] https://www.facebook.com/dibattista.alessandro?hc_location=timeline
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